Dal 1° al 20 luglio la mostra in occasione delle Universiadi
Al MANN arriva Paideia, viaggio nell’arte antica sotto il segno dello sport

"Paideia. Giovani e Sport nell'antichità". Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Francesca Grego
01/07/2019
Napoli - L’arte antica incontra lo sport in Paideia, la mostra che al MANN dà il benvenuto alle Universiadi, quest’estate a Napoli per la 30° edizione con i giovani atleti di 127 paesi del mondo. Anche la Torcia inaugurale farà la sua comparsa all’interno del percorso espositivo e precisamente nella Sala dei Tirannicidi dove riposerà nella notte di domani dopo aver attraversato la penisola, e prima di essere consegnata dal direttore del museo Paolo Giulierini al comitato organizzatore delle competizioni nella giornata di mercoledì 3 luglio, mentre ad accompagnare il vernissage di questo pomeriggio è stato lo spettacolo dell’Ambassador Universiade Patrizio Oliva, legato alla figura sacra di Ananke, presso gli antichi greci la dea pre-olimpica del Fato.
Come chiarisce il sottotitolo “Giovani e sport nell’antichità”, Paideia illustra attraverso 25 opere di grande valore come nel mondo antico le attività sportive fossero componenti fondamentali nel percorso di crescita dei futuri cittadini, a partire dall’educazione dei giovani ateniesi, che vedeva la ginnastica sullo stesso piano dello studio della storia o dell’eloquenza.
È “una mostra preziosa, con reperti ‘invisibili’ da tempo, dai vasi figurati ai mosaici, e prestiti importanti. Sono tante le testimonianze dello sport nell’antichità presenti nelle nostre collezioni, che a luglio si arricchiranno con l’apertura della collezione Magna Grecia”, spiega il direttore Giulierini, che sottolinea anche come Napoli, “la città più greca d’Occidente”, sia stata sede dei Giochi Isolimpici.
Ecco dunque sfilare nella Sala dei Tirannicidi le anfore paratenaiche che, riempite d’olio, erano offerte in premio ai vincitori, vasi con raffinate rappresentazioni di scene sportive, affreschi provenienti dalle città vesuviane raffiguranti lotte e corse con bighe, sculture in marmo e iscrizioni antiche rinvenute a Napoli. Ai reperti riemersi dai ricchissimi depositi del MANN, si affiancano inoltre preziose testimonianze arrivate per l’occasione dal Getty Museum di Los Angeles.
In dialogo con i capolavori dell’esposizione permanente, una serie di approfondimenti fa luce sui diversi aspetti legati al tema dello sport nel mondo antico: il ruolo sociale dell’atleta, le discipline più praticate (lotta e pugilato, la corsa con fiaccole tipica di Napoli antica, corsa con i cani, atletica), le relazioni tra lo sport e le donne, che solitamente gareggiavano nell’ambito di cerimonie religiose e nei santuari dedicati alle dee.
Intanto al MANN fervono i preparativi per l’esposizione Gli Assiri all’ombra del Vesuvio, visitabile da mercoledì 3 luglio al 16 settembre: un viaggio in una delle più affascinanti civiltà del Mediterraneo antico ideato in sinergia con l’Università “L’Orientale” di Napoli, che presenterà prestigiosi reperti provenienti dal British Museum di Londra e dall’Ashmolean Museum di Oxford, dai Musei Vaticani di Roma e dai Musei Reali di Torino, oltre ai calchi conservati al MANN che riproducono i rilievi rinvenuti a Ninive e Nimrud. Tra i fiori all’occhiello della mostra, una ricca sezione ad alto tasso di tecnologia, che ne approfondirà i contenuti scientifici accompagnando i visitatori in un salto temporale plurimillenario.
Come chiarisce il sottotitolo “Giovani e sport nell’antichità”, Paideia illustra attraverso 25 opere di grande valore come nel mondo antico le attività sportive fossero componenti fondamentali nel percorso di crescita dei futuri cittadini, a partire dall’educazione dei giovani ateniesi, che vedeva la ginnastica sullo stesso piano dello studio della storia o dell’eloquenza.
È “una mostra preziosa, con reperti ‘invisibili’ da tempo, dai vasi figurati ai mosaici, e prestiti importanti. Sono tante le testimonianze dello sport nell’antichità presenti nelle nostre collezioni, che a luglio si arricchiranno con l’apertura della collezione Magna Grecia”, spiega il direttore Giulierini, che sottolinea anche come Napoli, “la città più greca d’Occidente”, sia stata sede dei Giochi Isolimpici.
Ecco dunque sfilare nella Sala dei Tirannicidi le anfore paratenaiche che, riempite d’olio, erano offerte in premio ai vincitori, vasi con raffinate rappresentazioni di scene sportive, affreschi provenienti dalle città vesuviane raffiguranti lotte e corse con bighe, sculture in marmo e iscrizioni antiche rinvenute a Napoli. Ai reperti riemersi dai ricchissimi depositi del MANN, si affiancano inoltre preziose testimonianze arrivate per l’occasione dal Getty Museum di Los Angeles.
In dialogo con i capolavori dell’esposizione permanente, una serie di approfondimenti fa luce sui diversi aspetti legati al tema dello sport nel mondo antico: il ruolo sociale dell’atleta, le discipline più praticate (lotta e pugilato, la corsa con fiaccole tipica di Napoli antica, corsa con i cani, atletica), le relazioni tra lo sport e le donne, che solitamente gareggiavano nell’ambito di cerimonie religiose e nei santuari dedicati alle dee.
Intanto al MANN fervono i preparativi per l’esposizione Gli Assiri all’ombra del Vesuvio, visitabile da mercoledì 3 luglio al 16 settembre: un viaggio in una delle più affascinanti civiltà del Mediterraneo antico ideato in sinergia con l’Università “L’Orientale” di Napoli, che presenterà prestigiosi reperti provenienti dal British Museum di Londra e dall’Ashmolean Museum di Oxford, dai Musei Vaticani di Roma e dai Musei Reali di Torino, oltre ai calchi conservati al MANN che riproducono i rilievi rinvenuti a Ninive e Nimrud. Tra i fiori all’occhiello della mostra, una ricca sezione ad alto tasso di tecnologia, che ne approfondirà i contenuti scientifici accompagnando i visitatori in un salto temporale plurimillenario.
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