Dal 24 ottobre 2015 al 16 gennaio 2016
Una doppia retrospettiva per Balthus tra le Scuderie del Quirinale e Villa Medici
																	Balthus, Mondadori portfolio / AKG Images | 
																									Balthus, La Patience, 1943, Balthus. The Art Institute of Chicago, Joseph Winterbotham Collection opera 
															
							Ludovica Sanfelice
20/10/2015
							Roma -  Dal 24 ottobre le Scuderie del Quirinale e l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici presentano un’ampia retrospettiva sull’opera di Balthus. A quindici anni dalla morte del pittore e dall’ultima esposizione a lui dedicata in Italia, la mostra a cura di Cécile Debray, conservatrice al Museo nazionale d’arte moderna Centre Pompidou, raccoglie circa duecento opere provenienti da importanti musei e da collezioni private d’Europa e d’America, e le riunisce ad una selezione di disegni e di fotografie.
FOTO: Roma celebra Balthus con una grande mostra divisa in due sedi
Non esiste in effetti luogo migliore dell’Italia per celebrare l’artista che grazie alla scoperta dei maestri del Rinascimento, e in particolare Piero della Francesca, comprese la propria vocazione, definì le sue capacità espressive e le raffinò con rigore formale e senso della composizione.
Non è un caso quindi che da questa folgorazione prenda avvio il percorso che si sviluppa nelle sale delle Scuderie dove saranno accolte circa centocinquanta opere, ordinate in un percorso cronologico che mostrerà come alla lezione rinascimentale Balthus combinò intenzioni moderne, enigmatiche e anticonformiste espresse in maniera esemplare nella coscienza erotica delle sue celebri adolescenti o nell’ambigua fissità dei suoi gatti.
L’attività del periodo che l’artista trascorse a Roma sarà invece al centro della sezione allestita nella cornice unica di Villa Medici che per diciassette anni fu il suo laboratorio creativo e dove in occasione della retrospettiva sarà possibile ammirare opere dipinte fra quelle mura. Capolavori tra cui spicca ad esempio "La chambre turque", esposto a pochi passi dalla stanza che raffigura, per la prima volta accessibile al pubblico.
						
					FOTO: Roma celebra Balthus con una grande mostra divisa in due sedi
Non esiste in effetti luogo migliore dell’Italia per celebrare l’artista che grazie alla scoperta dei maestri del Rinascimento, e in particolare Piero della Francesca, comprese la propria vocazione, definì le sue capacità espressive e le raffinò con rigore formale e senso della composizione.
Non è un caso quindi che da questa folgorazione prenda avvio il percorso che si sviluppa nelle sale delle Scuderie dove saranno accolte circa centocinquanta opere, ordinate in un percorso cronologico che mostrerà come alla lezione rinascimentale Balthus combinò intenzioni moderne, enigmatiche e anticonformiste espresse in maniera esemplare nella coscienza erotica delle sue celebri adolescenti o nell’ambigua fissità dei suoi gatti.
L’attività del periodo che l’artista trascorse a Roma sarà invece al centro della sezione allestita nella cornice unica di Villa Medici che per diciassette anni fu il suo laboratorio creativo e dove in occasione della retrospettiva sarà possibile ammirare opere dipinte fra quelle mura. Capolavori tra cui spicca ad esempio "La chambre turque", esposto a pochi passi dalla stanza che raffigura, per la prima volta accessibile al pubblico.
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