Dal 4 ottobre al 14 gennaio a Palazzo Chiablese
A Torino i sogni a colori di Miró

Joan Miró, Femme dans la rue, 1973 Oil on canvas, 130x195cm © Successió Miró by SIAE 2017 Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca © Joan Ramón Bonet & David Bone
Samantha De Martin
14/08/2017
Torino - Dopo il successo bolognese a Palazzo Albergati, le tele di Joan Miró portano a Torino l'universo onirico dell'artista surrealista che ha trasformato la sua anima più contemplativa in una poetica ammaliante scolpita tra sogno e colore.
Dal 4 ottobre al 14 gennaio Palazzo Chiablese ospita oltre cento opere - quasi tutti oli di grande formato - dell'artista catalano. Tra i capolavori, frutto di un eccezionale prestito della Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca - che vanta una collezione di circa 5mila pezzi donati dall’artista e da sua moglie, che include pennelli, tavolozze e attrezzi del mestiere rimasti lì dal giorno della sua morte - figurano opere come Oiseaux, Femme au clair de lune, Femme dans la rue, esposte a Torino per raccontare la sperimentazione ricercata da Miró all'interno delle principali correnti artsitiche del Novecento, dal Dadaismo all'Espressionismo.
Al centro della rassegna c'è l'isola di Maiorca, un “luogo del cuore” per l'artista, dove nacque sua madre, dove vivevano i nonni materni e dove lo stesso Miró si trasferì definitivamente nel 1956 per trascorrervi i suoi ultimi 30 anni di vita. Fu in questa lussureggiante perla delle Baleari, protetto dal silenzio, che il pittore anticonformista potè realizzare il desiderio di creare, in un ampio spazio, uno studio tutto suo in cui poter dar forma alle sue brillanti immagini mentali.
Sogno e colore restituisce l'interiorità dello scultore e ceramista spagnolo, il suo modo di pensare, l'attaccamento a quelle radici fatte di mare e mulini, donne e paesaggi. Un universo che rivive nelle sue tele, in quel linguaggio personalissimo, ricco di simboli, forme e colori.
Leggi anche:
• I colori di Maiorca nelle tele di Miró
• Mirò illustratore. A Recanati le litografie a colori del pittore di favole
Dal 4 ottobre al 14 gennaio Palazzo Chiablese ospita oltre cento opere - quasi tutti oli di grande formato - dell'artista catalano. Tra i capolavori, frutto di un eccezionale prestito della Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca - che vanta una collezione di circa 5mila pezzi donati dall’artista e da sua moglie, che include pennelli, tavolozze e attrezzi del mestiere rimasti lì dal giorno della sua morte - figurano opere come Oiseaux, Femme au clair de lune, Femme dans la rue, esposte a Torino per raccontare la sperimentazione ricercata da Miró all'interno delle principali correnti artsitiche del Novecento, dal Dadaismo all'Espressionismo.
Al centro della rassegna c'è l'isola di Maiorca, un “luogo del cuore” per l'artista, dove nacque sua madre, dove vivevano i nonni materni e dove lo stesso Miró si trasferì definitivamente nel 1956 per trascorrervi i suoi ultimi 30 anni di vita. Fu in questa lussureggiante perla delle Baleari, protetto dal silenzio, che il pittore anticonformista potè realizzare il desiderio di creare, in un ampio spazio, uno studio tutto suo in cui poter dar forma alle sue brillanti immagini mentali.
Sogno e colore restituisce l'interiorità dello scultore e ceramista spagnolo, il suo modo di pensare, l'attaccamento a quelle radici fatte di mare e mulini, donne e paesaggi. Un universo che rivive nelle sue tele, in quel linguaggio personalissimo, ricco di simboli, forme e colori.
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