La pittura di Carlo Saraceni:
un viaggio da Venezia a Roma ai tempi di Caravaggio

 
Immagini inedite e rare raccontano come la Capitale divenne l’anima della settima arte. Dalle dive del muto a Rossellini, Magnani, Sordi, Fellini. 

Francesca Grego
formato sconosciuto

Il 20 settembre 1906, a Porta Pia, la proiezione del film La presa di Roma inaugurava la storia del cinema italiano, a dieci anni dagli esperimenti pionieristici dei fratelli Lumière. Il legame tra la Città Eterna e la settima arte inizia qui, anticipando un connubio destinato a diventare leggenda. Quel che avvenne in seguito, decennio dopo decennio, lo racconta la mostra Roma e l’invenzione del cinema. Dalle origini al cinema d’autore 1905-1960, inaugurata oggi a Castel Sant’Angelo nell’ambito della Festa del Cinema di Roma e in programma fino al prossimo 18 gennaio. 

Nelle salette di Pio IV materiali inediti e immagini memorabili conducono i visitatori in viaggio lungo 60 anni, evidenziando come la Capitale, luogo simbolico di storie e memorie antiche, abbia saputo reinventarsi e diventare il cuore pulsante di un’arte nuova e popolare, la scenografia della modernità, l’anima stessa del cinema italiano. Fotografie e frammenti filmici scandiscono il percorso curato da Gian Luca Farinelli, dalle prime dive del muto come Francesca Bertini e Lyda Borelli a icone come Roberto Rossellini, Anna Magnani, Vittorio De Sica, Alberto Sordi, dalla nascita di Cinecittà e dell’Istituto Luce durante il Fascismo al Neorealismo, con le immagini indelebili di Roma città aperta e Ladri di biciclette, che fecero conoscere al mondo la nuova Italia del dopoguerra, fino alla commedia all’italiana e alla “Hollywood sul Tevere”, o alle invenzioni visionarie di Fellini, con la consacrazione nell’immaginario globale di Roma come mito contemporaneo.


Roma e l’invenzione del cinema. Dalle origini al cinema d’autore 1905-1960

“Forse nessuna città al mondo ha così profondamente inciso la propria immagine in quella della settima arte”, osserva il curatore Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna: “Roma è stata molto più di una location per il cinema italiano (e internazionale), diventando, fin dalle origini - dal primo film, La presa di Roma - protagonista delle opere e della storia del cinema. I Diva film degli anni Dieci e Venti affermano l’immagine di una Roma monumentale, in dialogo con la modernità. Con il Neorealismo e poi progressivamente grazie alle commedie degli anni Cinqunta e definitivamente, grazie a Fellini e Pasolini, Roma non sarà più solo il suo centro monumentale, ma anche i nuovi quartieri, l’Eur e le borgate. La mostra, attraverso immagini rare e inediti, racconta la storia di una grande relazione, quella tra Roma e il cinema”.            
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