La pittura di Carlo Saraceni:
un viaggio da Venezia a Roma ai tempi di Caravaggio

 
In mostra i 100 scatti premiati alla 61ª edizione del concorso indetto dal Natural History Museum di Londra

Samantha De Martin
formato sconosciuto

A Kolmanskop, in Namibia, una iena bruna si aggira tra i resti scheletrici di una città mineraria di diamanti, abbandonata da tempo.
Attraverso questo scatto, intitolato Ghost Town Visitor (Visitatore della città fantasma), realizzato con la tecnologia delle fototrappole, e che ha richiesto un decennio di attesa dopo aver notato per la prima volta le tracce dell’animale, il fotografo naturalista sudafricano Wim van den Heever si è aggiudicato il primo premio dell’edizione 61 del Wildlife Photographer of the Year.
Suggestiva e inquietante al tempo stesso, l’opera evidenzia come la natura selvaggia possa riappropriarsi degli spazi costruiti dall’uomo. Questo e i cento scatti della prestigiosa mostra di fotografie naturalistiche premiate quest’anno saranno al Museo della Permanente dal 15 novembre al 25 gennaio, presentati su grandi light panels.
In contemporanea al Natural History Museum di Londra, nella sede milanese, la mostra organizzata dall’Associazione culturale Radicediunopercento offrirà al pubblico un viaggio tra gli scatti più significativi.


After the Destruction © Andrea Dominizi | Courtesy Wildlife Photographer of the Year

Altre 25 foto premiate dal pubblico (People's Choice) sfileranno su uno schermo di quattro metri, con slideshow in loop, mentre una sala video proporrà i filmati di backstage delle foto vincitrici, interviste ai fotografi e altri contenuti legati alla mostra.
A ricoprire il titolo di Young Wildlife Photographer of the Year 2025 è stato invece Andrea Dominizi, il primo italiano ad aggiudicarsi il prestigioso premio per fotografi naturalisti di età pari o inferiore ai 17 anni. La sua immagine After the Destruction (Dopo la distruzione) racconta la perdita di habitat di un coleottero delle specie Cerambycidae in un’area disboscata sui Monti Lepini, nell'Italia centrale.
Il sudtirolese Philipp Egger, vincitore nella categoria “Ritratti di Animali” con lo scatto Shadow Hunter (Cacciatore di ombre), immortala invece il luccichio arancione degli occhi di un gufo reale che sbuca dal buio tra le montagne di Naturno (Bolzano).

Giunto alla seconda edizione, l’Impact Award è stato invece assegnato al fotografo brasiliano Fernando Faciole per la sua immagine Orphan of the Road (Orfano della strada). Un cucciolo di formichiere gigante orfano segue la sua custode in un centro di riabilitazione a Belo Horizonte. La madre è stata uccisa da un veicolo e la speranza è che il piccolo venga rilasciato in natura, una volta incoraggiato a sviluppare le tecniche di sopravvivenza. Una storia di speranza e di successo nella salvaguardia delle specie.

Organizzato dall’Associazione culturale Radicediunopercento, il percorso a Milano riunisce le foto vincitrici e finaliste del concorso, selezionate tra 60.636 candidature inviate da 113 paesi e giudicate in forma anonima, in base alla loro creatività, originalità ed eccellenza tecnica, da una giuria internazionale di esperti in fotografia naturalistica, cinema, scienza e conservazione.
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