Ogni cosa a suo tempo. Cap.VI, Atto II (Resume and Rebirth)

Ogni cosa a suo tempo. Cap.VI, Atto II (Resume and Rebirth), Palazzo della Misericordia, Bergamo
Dal 05 Ottobre 2013 al 17 Novembre 2013
Bergamo
Luogo: Palazzo della Misericordia
Indirizzo: via Arena 9
Orari: venerdì e domenica 15-18; sabato 11-13/ 15-18 e su appuntamento
Curatori: Stefano Raimondi, Mauro Zanchi
Enti promotori:
- MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore
- GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
- The Blank Bergamo Contemporary Art
- Fondazione Credito Bergamasco
E-Mail info: info@bacoartecontemporanea.it
Sito ufficiale: http://bacoartecontemporanea.it
Sabato 5 ottobre, in occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione Musei di Arte Contemporanea Italiani, Spazio Baco – Base Arte Contemporanea, ospita all’interno dell’antico Palazzo della Misericordia in via Arena 9, in Città Alta, Ogni cosa a suo tempo. Cap.VI, Atto II (Resume and Rebirth).
Promossa dalla MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore, realizzata in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e The Blank Bergamo Contemporary Art, con il sostegno ufficiale della Fondazione Credito Bergamasco, la mostra è il secondo atto del precedente capitolo, a sua volta continuazione e, al contempo, sintesi, del ciclo di mostre realizzate tra il 2011 e il 2012 nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore. Un Resume and Rebirth, quello di Ogni cosa a suo tempo, capace di far emergere contrasti e accordi tra artisti che raggiungono sintesi talvolta opposte, seppur talvolta riconducibili a un unico principio ispiratore.
Il filo conduttore con le precedenti esposizioni è dato dalla riproposizione, sovrapposizione e confronto di artisti già presenti in Atto I, i cui lavori instaureranno un dialogo con le opere di Adrian Paci, Dan Rees Paolo Baraldi, Sara Benaglia, Cinzia Benigni, Davide Casari, Mario Cresci, Simone Longaretti, Daniele Maffeis, Luca Resta, studio203, Maria Tassi, Diego Ferrari e Marco Travali. Non solo; attraverso la selezione di artisti chiamati a partecipare, i curatori, Stefano Raimondi e Mauro Zanchi, vogliono dare voce, e spazio, al dialogo obbligato tra quest’ultimi e il pubblico, affinché sia possibile riflettere sulle ricerche personali e collettive che fanno emergere la vitalità e la multi-contaminazione dell’arte e della cultura contemporanea in atto nella città di Bergamo.
Presentando opere di artisti diversamente legati alla realtà bergamasca, si vuole aprire un quesito sull’importanza della ricerca, della contaminazione artistica e del confronto di mondi diversi. Anche per questo secondo atto c’è la volontà, infatti, di presentare il dialogo e lo scambio continuo che sta prendendo vita all’interno della città tra i principali artisti emergenti dell’ambiente bergamasco e artisti internazionali che hanno un legame personale con il nostro territorio.
Promossa dalla MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore, realizzata in collaborazione con la GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e The Blank Bergamo Contemporary Art, con il sostegno ufficiale della Fondazione Credito Bergamasco, la mostra è il secondo atto del precedente capitolo, a sua volta continuazione e, al contempo, sintesi, del ciclo di mostre realizzate tra il 2011 e il 2012 nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore. Un Resume and Rebirth, quello di Ogni cosa a suo tempo, capace di far emergere contrasti e accordi tra artisti che raggiungono sintesi talvolta opposte, seppur talvolta riconducibili a un unico principio ispiratore.
Il filo conduttore con le precedenti esposizioni è dato dalla riproposizione, sovrapposizione e confronto di artisti già presenti in Atto I, i cui lavori instaureranno un dialogo con le opere di Adrian Paci, Dan Rees Paolo Baraldi, Sara Benaglia, Cinzia Benigni, Davide Casari, Mario Cresci, Simone Longaretti, Daniele Maffeis, Luca Resta, studio203, Maria Tassi, Diego Ferrari e Marco Travali. Non solo; attraverso la selezione di artisti chiamati a partecipare, i curatori, Stefano Raimondi e Mauro Zanchi, vogliono dare voce, e spazio, al dialogo obbligato tra quest’ultimi e il pubblico, affinché sia possibile riflettere sulle ricerche personali e collettive che fanno emergere la vitalità e la multi-contaminazione dell’arte e della cultura contemporanea in atto nella città di Bergamo.
Presentando opere di artisti diversamente legati alla realtà bergamasca, si vuole aprire un quesito sull’importanza della ricerca, della contaminazione artistica e del confronto di mondi diversi. Anche per questo secondo atto c’è la volontà, infatti, di presentare il dialogo e lo scambio continuo che sta prendendo vita all’interno della città tra i principali artisti emergenti dell’ambiente bergamasco e artisti internazionali che hanno un legame personale con il nostro territorio.
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