Amazing Models

Amazing Models, Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo, Bologna

 

Dal 17 Novembre 2012 al 15 Marzo 2013

Bologna

Luogo: Museo delle Cere Anatomiche Luigi Cattaneo

Indirizzo: via Irnerio 48

Orari: da lunedì a venerdì 9-13/ 14-16; sabato e domenica 10-17

Curatori: Bart Grob, Luisa Leonardi, Sonia Horn

Enti promotori:

  • E.A.C.E.A. (Education
  • Audiovisual and Culture Executive Agency) della Commissione Europea

Costo del biglietto: intero euro 3, ridotto euro 1

Telefono per informazioni: +39 051 244215/ 051 242217

E-Mail info: museo@museocereanatomiche.it

Sito ufficiale: http://www.museocereanatomiche.it


Promosso da E.A.C.E.A. (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency) della Commissione Europea e patrocinato dal Comune di Bologna e dallo SMA (Sistema Museale d'Ateneo) dell'Università di Bologna, AMEP nasce dalla collaborazione tra il Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” di Bologna, il Museo Josephine dell'Università di Medicina di Vienna (A) e il Museo Boerhaave di Leida (NL), coordinatore dell'intero progetto. E' Bologna ad avviare l'iniziativa ospitando la prima tappa della mostra itinerante Amazing Models, curata da Luisa Leonardi (Responsabile scientifica del progetto AMEP) e da Alessandro Ruggeri (Responsabile del Museo). La mostra approderà a Vienna nell'aprile 2013 (fino a settembre 2013) e a Leida nell'ottobre 2013 (fino ad aprile 2014). Essa raccoglie una collezione di modelli anatomici tra '700 e '900, dalle prime figure in cera fino alle resine più attuali, passando per la cartapesta e il disegno anatomico, e riunisce per la prima volta insieme pezzi appositamente selezionati dalle tre collezioni in un’unica formula espositiva, che traccia un percorso storico e culturale che attraversa l'Europa. Ognuno dei tre musei conserva modelli anatomici unici, che si contraddistinguono sia per la particolare tecnica di realizzazione, che per il differente background storico e culturale e il peculiare pregio scientifico- artistico. La mostra si propone ad un pubblico anche non specialistico in un viaggio dentro al corpo umano, per conoscere come è stato scomposto dagli anatomici, esplorato dagli artisti e investigato dagli studenti.

La linea che unisce Bologna (I), Leida (NL) e Vienna (A) disegna un triangolo nel cuore dell'Europa che traccia un importante collegamento in campo medico, storico e culturale tra queste tre città. Città che custodiscono eccellenze diversificate e complementari per le loro Università, i loro centri di medicina e i musei che ne sono nati. In questi luoghi è cambiato il modo di guardare e sperimentare il corpo umano ed i saperi che vi sono stati prodotti influenzano ancora oggi conoscenze e competenze in ambiti diversi, dalla scienza anatomica alle arti visive. Fin dai tempi più antichi arte figurativa ed anatomia si sono rincorse nei secoli, percorrendo sentieri ed assecondando indirizzi talora molto vicini, ma spesso autonomi ed indipendenti. L’Arte figurativa ha privilegiato la figura corporea nella sua configurazione esterna e nelle sue tensioni fisiche ed emotive. L’Anatomia, al contrario, ha scavato da subito all’interno del corpo per scoprire le sue funzioni vitali.

La mostra Amazing Models oltre a mettere in luce le peculiarità scientifiche di ciascuna collezione e la loro continuità storica, intende svelare la connessione che ha sempre messo in relazione la scienza medica e le arti visive, laddove queste ultime hanno iniziato ad essere chiamate in causa per diffondere e supportare le nuove scoperte medico-scientifiche. Ogni modello anatomico presentato in mostra è frutto della collaborazione tra scienziati e artisti, tra mente e tecnica, tra indagine e rappresentazione. L'intero percorso è un'esplorazione assolutamente inaspettata del corpo e della mente umana, dei suoi segreti, delle sue meraviglie, delle sue patologie. Leonardo da Vinci, dalla doppia anima di artista e scienziato, fu fra i primi ad intuire l’importanza didattica e divulgativa anche dei disegni nei testi scientifici e medici. Fra i suoi progetti rimasti incompiuti c'è un testo-atlante di Anatomia, che avrebbe voluto dare alle stampe con l’anatomista dell’Università di Pavia Marcantonio Della Torre e sempre a Leonardo si deve l'intuizione di utilizzare la cera come materiale per riprodurre quelli che divennero i primi modelli in 3D di parti del corpo: intuizione ancora più geniale se si pensa che non si limitò ad utilizzarla per costruire calchi o modelli della superficie corporea, ma, con sottile intuito scientifico, si cimentò per scioglierla al calore e iniettarla nelle cavità ventricolari del cervello o nelle cavità cardiache così da riprodurre calchi di forma e dimensioni perfette.

La ceroplastica per lo studio dell’anatomia nasce però ufficialmente a Bologna nel 1742 con le opere dell’artista Ercole Lelli, che rappresentano storicamente le prime produzioni di sistemi didattici in 3D. Spetta poi agli anatomisti del XIX secolo, Francesco Mondini e Luigi Calori, il merito di aver consegnato alla storia una raccolta di modelli in cera che si contraddistingue per essere la più antica e ad un tempo la più originale per i preparati di teratologia e patologia medica che conserva: una raccolta unica in Europa che è ora parte integrante del Museo delle Cere Anatomiche "Luigi Cattaneo" di Bologna. La scuola bolognese di cui al Museo sono custoditi i maggiori esemplari di Giuseppe Astorri, Cesare Bettini, Pietro Sandri si è inoltre distinta nel tempo per la completezza con cui ha documentato l'iter scientifico dei singoli casi di anomalie e patologie che gli anatomisti indagavano, dalla descrizione del malato col disegno che l'accompagnava, all'indagine scientifica svolta, fino alla riproduzione in cera degli organi interni e alla conservazione degli scheletri. Dopo Ercole Lelli altro grande protagonista della storia della ceroplastica fu Clemente Susini che si formò nell’officina ceroplastica della Specola di Firenze nel 1773 introducendo l’uso di stampi, estranei allo stile bolognese, che permettevano una più facile e ricca riproduzione. Di Clemente Susini il Museo Josephine dell'Università di Medicina di Vienna conserva tuttora esemplari d'eccezione. Le sue opere rappresentavano nel modo più realistico possibile le ultime scoperte della scienza anatomica, caratterizzandosi però anche per una nuova ricerca edonistica verso una bellezza sensuale e decadente.

Nella prima metà dell’Ottocento iniziano a comparire in Francia i primi modelli in carta pesta (papier-maché), che si diffonderanno poi in tutta Europa per la loro duttilità e facilità di conservazione e trasporto. Grazie all'utilizzo di questo materiale i modelli anatomici conobbero un'ampia circolazione tra le Università europee iniziando ad essere prodotti anche su importanti commissioni governative. Nacque quindi una vera e propria produzione in serie, in particolare grazie agli sviluppi decisivi proposti da Louis Thomas Jérôme Auzoux, che costruì i suoi primi modelli su una base di materiale osseo naturale eliminando però tessuti anatomici molli come muscoli, vasi sanguigni e nervi, per sostituirli con la cartapesta. Il Museo Boerhaave di Leida conserva oggi 71 di questi modelli splendidamente dipinti e risalenti al XIX secolo e rappresenta la più grande collezione di modelli anatomici di cartapesta in tutto il mondo. La mostra si propone dunque di illustrare questa storia, da un lato attraverso i modelli originali, dall'altro anche grazie ad un'ampia sezione dedicata all'interazione digitale con modelli di manipolazione attiva.

Tre piattaforme interattive con grafici, video, testi ed immagini in movimento, porteranno lo spettatore a confrontarsi con il proprio corpo e le sue parti più nascoste in un percorso guidato dallo sguardo dell'anatomista, ma anche da quello dell'artista e dello studente. Dalla storia dell'anatomia il pubblico potrà apprendere le fasi dell'indagine medica, le sue pratiche e la sua esperienza, scoprendo le tecniche della dissezione, e toccando con mano le parti di cui si compone, ad esempio, un cervello. Passando alla storia dell'arte scoprirà poi il rapporto tra medico e artista, attraverso illustrazioni e disegni dei più grandi artisti che hanno rappresentato il corpo umano. Infine scoprirà come i modelli anatomici si sono diffusi nel mondo anche grazie alle nuove tecnologie come supporti didattici utili ancora oggi nell'apprendimento e nell'evoluzione della ricerca scientifica. L'esperienza si conclude infine con un invito a realizzare la propria immagine del corpo in un nuovo modello 3D.

Accanto alla sezione interattiva la mostra sarà corredata di un catalogo in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e olandese) e sarà fruibile on line dal sito www.amazingmodels.orgconcepito come una piattaforma dinamica in grado di raccogliere tutti i nuovi contenuti che verranno prodotti nel corso dei due anni del progetto e di diventare uno strumento di approfondimento scientifico ma anche uno spazio narrativo. La mostra infatti è concepita come spazio dinamico in cui confluiscono anche nuovi punti di vista oltre quelli medici e scientifici. A Bologna in particolare l’esposizione sarà arricchita nel corso della sua durata da visite speciali tenute da esperti provenienti da discipline differenti (attori, scrittori, esperti di bioetica, artisti, filosofi, critici cinematografici ecc.) che guideranno il visitatore lungo percorsi differenti, e da percorsi guidati tematici realizzati dagli studenti stessi che accompagneranno il pubblico alla scoperta di temi legati al corpo e alle sue più attuali problematiche svelandone aspetti per lo più sconosciuti, dal funzionamento del cervello alla formazione delle malattie della pelle.

Inoltre, in una sala del Museo sarà allestita la mostra fotografica L’Anima Svelata (16 novembre - 16 dicembre 2012), in cui viene presentato il lavoro che Alberto di Giorgio Martini e Mauro Squiz Daviddi hanno scelto di fare su molteplici soggetti presenti al Museo alla ricerca di uno sguardo diverso sui loro volti in grado di conferire una dignità autonoma rispetto al loro essere semplici “strumenti” anatomici, spesso caratterizzati da patologie deformanti. “Svelandone l'anima” le ricerche dei due fotografi riescono a cogliere negli occhi di quelle persone ritratte un loro stato d’animo umano e particolare.

Infine, venerdì 25 e sabato 26 gennaio 2013, in occasione di ArteFiera, il Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” organizza presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell'Università di Bologna un Simposio interdisciplinare su arti e scienze mediche che attraverso interventi di ospiti anche internazionali, esperti di varie discipline propone una riflessione sulle modalità estetiche ed iconografiche con cui l'uomo attraverso le arti visive e quelle mediche si è occupato del suo primo strumento di percezione, il corpo. Il calendario di tutti gli eventi verrà comunicato sul sito e diffuso nei prossimi mesi.

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