Ex Africa. Storie e identità di un’arte universale

Man Ray, Noire et blanche, 1926, fotografia / photograph new print, 1980 © Man Ray Trust by SIAE 2018

 

Dal 28 Marzo 2019 al 08 Settembre 2019

Bologna

Luogo: Museo Civico Archeologico

Indirizzo: via dell’Archiginnasio 2

Orari: Lun, Mer, Giov, Ven 10 – 19 Sab, Dom 10 – 20 | Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima

Curatori: Ezio Bassani,Gigi Pezzoli,

Enti promotori:

  • Comune di Bologna
  • Bologna è

Costo del biglietto: intero € 14, ridotto € 12 / € 10, minori 6-17 anni non in gruppo scolastico € 8. Gratuito ambini fino a 6 anni non compiuti e non in gruppo scolastico, 1 accompagnatore per persona con disabilità, giornalisti con tesserino ODG preventivamente accreditati, 1 accompagnatore per gruppo adulti, 2 accompagnatori per gruppi classe

Telefono per informazioni: +39 051 71 68 808

E-Mail info: info@cmscultura.it

Sito ufficiale: http://www.mostrafrica.it



"Ex Africa semper aliquid novi”
, così scriveva Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, e da qui parte la nostra mostra per raccontare come si intreccino vicende africane ed europee dall’antichità a oggi attraverso “storie” d’arte, di identità, di viaggi e di incontri partendo dalle cronache dei viaggi e dei primi contatti tra europei e africani.

Un’esposizione articolata in più sezioni: dalla qualità formale espressa in opere di grande e piccola dimensione, agli oggetti antichi dei celebri regni africani insieme alle maschere, alle figure rituali e di potere.

Sono inoltre proposte le nuove frontiere della ricerca sull’arte africana: l’antichità di quelle manifestazioni e l’identificazione di alcune “mani dei maestri” e con una sezione di indagine sull’estetica diversa del vodu, un’arte accumulativa impregnata di sacralità nel suo persistente divenire con opere che vengono esposte in Italia per la prima volta.

Una mostra curata da Ezio Bassani e Gigi Pezzoli, con il contributo di studiosi italiani e stranieri, e in memoria dello stesso Bassani, scomparso improvvisamente durante i lavori del progetto e figura alla quale si deve la diffusione della conoscenza dell’arte africana nel nostro Paese.

Non una mostra etnografica bensì una grande esposizione che supera la dicotomia generalista/specialistica, puntando a raccontare storie d’arte, di identità, di potere, di sacralità, di incontri e dialoghi.

Ex Africa
 è resa possibile grazie alla collaborazione di alcuni dei più importanti musei e collezioni internazionali.

Se Erodoto scriveva “in Africa sono tutti incantatori”, Hegel nella sua Lezioni sulla filosofia della storia (1830-1831) tracciava un quadro del continente che avrebbe impresso negativamente e in modo indelebile l’immaginario europeo per gli anni a venire.

Secondo Hegel: “Ciò che noi intendiamo propriamente per Africa è lo spirito senza storia, lo spirito non sviluppato, ancora avvolto nelle condizioni naturali, e di cui doveva solo farsi menzione qui sulle soglie della storia”. L’Africa quindi come continente fuori dalla storia dello spirito, abitato da popolazioni primitive, dedite alla magia, schiacciate dalle superstizioni e solite praticare riti cruenti. In realtà, i testi prodotti a partire dal XV secolo da viaggiatori, mercanti, esploratori e missionari evidenziavano piuttosto la vicinanza tra europei e africani.

Chiaramente, a differenza di quello che il termine “tradizione” ha spesso cercato di far intendere, non si è mai trattato di forme e istituzioni immobili, ma, al contrario, da sempre sensibili alla storia, ai cambiamenti, agli incontri, e, inoltre, curiose, aperte e pronte ad accogliere le forze e i poteri che giungevano da altrove.

Ex Africa
 presenta il valore dell’arte africana, ricostruendone il contesto storico e culturale da cui essa trae origine, giungendo alla eredità e influenza nella pittura europea d’inizio Novecento con il primitivismo e la cosiddetta Art Nègre, fino a toccare gli ambiti dell’arte contemporanea africana.

Una mostra unica e irripetibile, per una storia da conoscere per riconoscere.

Per l’eccezionalità dei prestiti la mostra è pensata appositamente e unicamente per Bologna e non potrà quindi avere altre sedi.


L’ONU ha ritenuto il progetto coerente con gli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Inaugurazione 28 marzo h 18.30

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