Il Nettuno: architetto delle acque. Bologna, l’acqua per la città tra Medioevo e Rinascimento

Domenico Ramponi, Ingresso del Podestà XVIII

 

Dal 16 Marzo 2018 al 10 Giugno 2018

Bologna

Luogo: Santa Maria della Vita

Indirizzo: via Clavature 8/10

Orari: Da martedì a domenica 10-19. la biglietteria chiude un’ora prima. Aperture straordinarie 1, 2, 25, 30 aprile, 1 maggio e 2 giugno 10-19

Curatori: Francesco Ceccarelli, Emanuela Ferretti

Enti promotori:

  • Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
  • Genus Bononiae. Musei nella Città
  • Patrocinio di Comune di Bologna
  • Città Metropolitana di Bologna
  • Regione Emilia – Romagna
  • Università degli Studi di Bologna

Costo del biglietto: Museo e Oratorio intero € 6, ridotto € 4 (+ Compianto € 8 / € 5). Gratuito bambini fino a 5 anni; disabile con accompagnatore; guida turistica con tesserino; forze dell’ordine; possessori Membership Card Genus Bononiae; giornalisti con regolare tessera dell'Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti) in servizio previa richiesta di accredito da parte della Redazione all’indirizzo stampa.comunicazione@genusbononiae.it

Telefono per informazioni: +39 051 19936343

E-Mail info: esposizioni@genusbononiae.it

Sito ufficiale: http://https://genusbononiae.it



In occasione della fine dei restauri alla fontana del Nettuno, Fondazione Carisbo e Genus Bononiae. Musei nella Città presentano negli spazi dell’Oratorio e del Museo di Santa Maria della Vita, la mostra Il Nettuno: architetto delle acque. Bologna, l’acqua per la città tra Medioevo e Rinascimento, a cura di Francesco Ceccarelli ed Emanuela Ferretti.
 
La mostra, realizzata con il coinvolgimento del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Bologna, racconta al pubblico per la prima volta uno dei capitoli più affascinanti della storia della città di Bologna, quello della costruzione del sistema delle fontane pubbliche negli anni del rinnovamento del centro cittadino da parte di Papa Pio IV.

La fontana del Nettuno è il monumento iconico, che conclude una straordinaria stagione di interventi architettonici e idraulici di grandiosa portata, che ancora oggi qualificano l’area centrale della città e i suoi spazi pubblici.
L'acqua tornata a zampillare dopo i recenti lavori di restauro, è l’elemento principale della fontana. I meccanismi nascosti dietro al suo funzionamento, svelano una storia idraulica complessa e segreta, composto da un reticolo di acquedotti, canali e condotte che disegnano la città sotterranea, contribuendo a delineare un paesaggio tanto invisibile quanto sorprendente.
L’invenzione di Bologna città delle acque, trova un significativo fondamento nei progetti del Cinquecento, realizzati proprio per sottolineare lo stretto collegamento tra città e acque.
Il progetto espositivo in Santa Maria della Vita illustra, attraverso l’esposizione di opere, documenti e materiali selezionati, la genesi progettuale e gli sviluppi del sistema idraulico della fontana del Nettuno, partendo dal medioevo e dall’antichità romana fino ad arrivare agli interventi infrastrutturali rinascimentali.
 
“I recenti lavori di restauro alla fontana del Nettuno hanno permesso di riscoprire non soltanto le caratteristiche fondamentali della statua del Giambologna, ma anche l’insieme delle tecnologie del complesso sistema idraulico. La mostra in Santa Maria della Vita mette in luce proprio questa caratteristica, presentando ai visitatori l’importanza che le acque hanno avuto per la città, un vero e proprio rinascimento idraulico italiano caratterizzato da profili di qualità estetico-tecnologica all’avanguardia” spiega Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città.
 
La mostra illustra la storia idraulica bolognese, partendo dall’acquedotto romano di Bononia e dal sistema idraulico a servizio della città medievale, con il canale di Reno, la Chiusa di Casalecchio, i canali urbani e i mulini, i pozzi pubblici e privati, fino a giungere ai grandi interventi infrastrutturali rinascimentali.
Per documentare le vicende medievali verrà esposta, tra gli altri la copia autentica della cosiddetta Secchia Rapita, normalmente contenuta nella torre della Ghirlandina, sottratta nel 1325 a un pozzo bolognese in seguito alla battaglia di Zappolino e che dopo settecento anni ritorna simbolicamente a Bologna grazie al prestito concesso dai Musei Civici di Modena, allo scopo di testimoniare l’importanza che l’acqua svolgeva nella vita quotidiana delle città del medioevo al punto da assurgere a prezioso trofeo di battaglia.
I pezzi selezionati per l’esposizione sono: statue, bozzetti, modelli, dipinti, disegni, incisioni e altro materiale grafico, libri, documenti archivistici provenienti da collezioni pubbliche e private, locali e nazionali.
Il Catalogo della mostra edito dalla Bononia University Press, presenta saggi di Francesco Ceccarelli, Danilo Demaria, Emanuela Ferretti, Daniele Pascale Guidotti, Davide Righini, Rossella Rinaldi e Richard J. Tuttle.

A corredo della mostra verrà presentata nella Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, una selezione di disegni dello scultore bolognese Enrico Barberi, vissuto a cavallo della fine dell’800 e l’inizio del ‘900. La mostra del titolo Enrico Barberi e la fontana del Nettuno. Il fondo di disegni delle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di Benedetta Basevi e Mirko Nottoli, presenta circa 133 disegni datati tra il 1895 e il 1918, per la maggior parte schizzi e fogli di taccuino tra cui un nucleo ben distinto riguardante la Fontana del Nettuno su cui il Barberi ebbe modo di lavorare a più riprese per circa vent’anni.
 
La realizzazione della mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Bologna, con prestiti provenienti dalle Collezioni Comunali d’Arte e della Biblioteca dell’Archiginnasio, con l’Università di Bologna con libri provenienti dalla Biblioteca Universitaria. Gli altri materiali del percorso espositivo sono stati prestati dall’Archivio di Stato, dal Museo Archeologico, dall’Opera Pia dei Poveri Vergognosi e da molte istituzioni cittadine che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.
 
In occasione della mostra tante le iniziative collaterali in programma tra cui esclusive escursioni nei ‘luoghi d’acqua’ di città e provincia come le visite riservate all’acquedotto romano, alla Chiusa e ai paraporti di Casalecchio, alla Conserva di Valverde in collaborazione con le principali istituzioni cittadine quali Consorzio dei Canali di Reno e Savena, associazione Amici delle Acque,  Gruppo Speleologico Bolognese/Unione Speleologi Bolognesi. Inoltre itinerari alla scoperta della vie d’acqua del centro storico, visite guidate tematiche e attività per scuole e bambini.

Eventi collaterali ed attività didattiche in allegato
                                                           

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