Maddalena Barletta, Myriam Cappelletti, Simona Ragazzi. In the tower / Elisa Zadi. STàMNOS

Maddalena Barletta, Myriam Cappelletti, Simona Ragazzi. In the tower

 

Dal 21 Gennaio 2017 al 31 Gennaio 2017

Bologna

Luogo: OPEN FOR ART Temporary Gallery

Indirizzo: strada Maggiore 2

Orari: 10-13 / 16-19. White night 10-13 / 16-24

Curatori: Vittorio Spampinato, Marco Palamidessi

Enti promotori:

  • Comune di Bologna
  • Art City Bologna

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 051 6346848

E-Mail info: myricappelletti03@gmail.com



Un titolo che rivela la particolarità del luogo e l’importanza che il simbolo della torre ha avuto nei secoli fino ai giorni nostri.  Comunicazione, potere, svettante verso l’alto come chi ambisce ad un’ incontro spirituale con il cielo. Oggi luogo di incontro e simbolo di una città che di arte e umanità ne fa quotidiano nutrimento  Così in occasione di Artefiera Bologna 2017 la Torre degli Asinelli si vestirà di Arte Contemporanea con un’inusuale allestimento verso l’esterno nel quale le artiste Maddalena Barletta, Myriam Cappelletti, Simona Ragazzi comunicheranno la loro visione poetica sull’umanità tra passato e presente. ArtigianArte  coinvolta in questo progetto, curato da Vittorio Spampinato art director dell'area Museale Ca'La Ghironda di Zola Pedrosa, ospita  le opere nei suoi spazi per la prima volta. 

MADDALENA BARLETTA Lo sguardo fotografico sul particolare di un’opera di un antico Maestro che legge una pergamena che si srotola, suggerisce una riflessione sullo stravolgimento dei mezzi di comunicazione che, con i nuovi canali informativi, ci permettono di entrare nel ‘’sapere’’ e che hanno completamente modificato il nostro vivere al punto che essere eternamente connessi è una normalità vissuta sin dall’adolescenza. E il libro, strumento della ‘’conoscenza’’, immagine della parola scritta e soprattutto del pensiero, perde/acquista fascino irresistibile come testimone insostituibile della nostra memoria.

MYRIAM CAPPELLETTI 
fa lievitare il materiale cartaceo in forma di un habitat dai molteplici contenuti pieni di richiami alla vita. Un po’ veste dai rimandi fiabeschi, un po’ specchio di personalissime esperienze, un po’ piccola arca che racchiude un vissuto, un po’ battistero simbolico pur nell’umiltà della sua architettura. Stratificazioni di carte leggere e trasparenti, antiche scritture,alfabeti improbabili, a volte ricamati su garza,segni e campiture leggere di colore, piccole foglie cucite sono le pagine del suo personalissimo diario di vita.
 
SIMONA RAGAZZI La sua ricerca artistica è stimolata dall’uomo, dalla sua anima, dalla sua mente, dalle sue forme. Il suo linguaggio scultoreo figurativo è chiaro, immediato, forte e simbolico. I temi scultorei “Appunti” ed “Archeologici” svolti dall’artista indagano il contemporaneo, immortalano emozioni, raccontano storie, svelano intenzioni, denunciano contraddizioni e debolezze e attraverso l’iconicità del reperto, che irrompe nell’immediatezza della contemporaneità, bloccano il tempo che diventa assoluto.I lavori della Ragazzi svelano un alto profilo concettuale e comunicativo ed intrecciano con sensibilità e ironia le dimensioni del tempo e dello spazio.

Opening: sabato 21 gennaio ore 17:30

Durante la Art City White Night di sabato 28 gennaio, alle ore 20:00 Elisa Zadi presenterà al pubblico della notte bianca bolognese la sua ultima opera performativa dal significativo titolo STàMNOS, in cui echi arcaici e simbologie cosmiche condurranno i partecipanti a interagire in un misteriosa atmosfera piena di fascino, per di più in uno dei luoghi più straordinari d'Italia: la Torre degli Asinelli.
 
Con STàMNOS Elisa Zadi propone un'installazione performativa che intende coinvolgere il pubblico per renderlo partecipe di una serie di azioni simboliche e iniziatiche, che inducono a meditare sui valori legati alle forme, alla numerologia, ai colori e agli elementi. L'opera si ispira alla forma quadrata del basamento della Torre degli Asinelli di Bologna, forma geometrica che sin dai tempi antichi è assunta come simbolo della vita terrestre, che con i suoi quattro lati e altrettanti angoli si riconduce agli elementi naturali. Partendo da questo presupposto Elisa Zadi ha pensato di disegnare un cerchio in cui inscrivere idealmente il quadrato della torre, così da fare incontrare la materialità del quadrato con la spiritualità del cerchio, in modo da renderle compiute l’una nell’altra secondo tradizione.  Per fare questo l'artista si concentra sugli angoli dell’edificio, dove in prossimità di ognuno di essi viene collocato un vaso appositamente realizzato al tornio. Di ispirazione arcaica, per la forma scelta il contenitore è denominato STàMNOS , vaso capiente ma con un coperchio che ne cela il contenuto. Ogni STàMNOS è dedicato a un elemento naturale ben preciso, contraddistinto da per colore e contenuto ne perpetuerà il significato ai partecipanti su cui
sono chiamati a riflettere. All'inizio della performance vengono progressivamente accese quattro grandi candele, poste agli angoli della Torre degli Asinelli.  Dopo questa operazione, collocati i vasi uno per volta, partendo dal primo vaso simboleggiante il fuoco l'artista inizia a disegnare sul suolo il cerchio suddetto, lasciando cadere una polvere combustibile bianca. Terminato il cerchio si iniziano ad aprire i vasi: dentro a ognuno di essi è legato un lungo nastro, a cui sono applicati dei cartigli, che viene srotolato e affidato agli spettatori. Ogni vaso-elemento, e il nastro in esso contenuto, ha quindi un colore specifico e messaggi dedicati. Distribuiti i vari nastri, mantenuti dai partecipanti attorno alla torre, il cerchio di polvere bianca viene finalmente acceso per creare un disegno che illumina la notte. Mentre esso si consuma in un sempre più flebile fuoco, i nastri tenuti dal pubblico vengono tagliati in più parti e ogni spettatore potrà così farsi  custode di un cartiglio e interpretare il suo prezioso messaggio.

Scrive Marco Palamidessi, curatore della performance: “Continua con rinnovato entusiasmo la ricerca contemporanea di Elisa Zadi sulla simbologia e sui riflessi di questa sulla vita e sulla cultura umana, ora più che mai al centro dell'interesse dell'artista. Recuperando la propria essenza segreta, manifestandosi e compiendosi in una situazione aperta all'infinito, in STàMNOS  Zadi si fa protagonista assoluta dell'azione poetica, del processo performativo, mediante il quale forme arcaiche, sensazioni e misteriose alchimie si compenetrano in una originale e ben definita fisionomia spirituale. Per mezzo d STàMNOS i la performer manifesta il proprio punto d'equilibrio, creando originali prospettive in cui inserire e guidare i partecipanti, evidenziando le mutevoli cromie dell'esistenza come dell'esperienza artistica. Il senso profondo dell'opera performativo-installativa è quello di riflettere e far riflettere su quello che sono i valori che legano da sempre l'uomo agli elementi della Natura, nel tentativo di riconquistare un linguaggio gestuale essenziale, attraverso cui assistere a un ritorno alle origini, alla fonte primaria, a radici che affondano in una dimensione passata o ideale in cui natura, religione e sono nuovamente un tutt'uno come corpo indivisibile. Un ritorno alla purezza di movenze originarie, ricercate e sinuose, cariche di energia universale, che preludono a straordinarie eppure semplici eleganze, ispirate al valore di un racconto silente, e soprattutto alla riscoperta di una sorta di estetica primitiva: tutto pone in essere una rigenerazione dello spirito a partire da un incantesimo primordiale, in cui perdersi per essere proiettati in una dimensione altra rispetto a quella quotidiana. Un ritrovarsi momentaneo in un tempo prima di se stesso, ma sempre con quella concretezza tutt'altro che vana di una ritualità in se stessa compiuta, che leviga l'aria come il fiume fa con i sassi, come la luce con la tenebra, come l'anima con il corpo e la materia”. 

Nella realizzazione dei vasi in foggia arcaica Elisa Zadi si è avvalsa della collaborazione dello scultore Alfredo Quaranta, con il quale ha messo a punto l'ideazione dell'unione dei vasi stessi con i quattro elementi, differenziandoli nella diversa cromia come nella specificità dei messaggi contenuti.

Si ringrazia: Comune di Bologna, Museo d’Arte Contemporanea Cà La Ghironda, CNA Associazione Bologna, Arte Fiera Bologna, Open for Art Temporary Gallery, ArtigianArte, Art City Bologna, Art city White Night.



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