Mimì Quilici Buzzacchi: echi futuristi e d'avanguardia nelle copertine della “Rivista di Ferrara” (1933-1935)

Mimì Quilici Buzzacchi, 1929

 

Dal 08 Giugno 2015 al 26 Giugno 2015

Ferrara

Luogo: Salone d'Onore del municipio

Indirizzo: piazza del Municipio 2

Orari: da lunedì a venerdì 8.30 - 18.30

Curatori: Alberto Squarcia, Arianna Fornasari, Renzo Orsini

Enti promotori:

  • Associazione culturale "Stileitalico"
  • con il patrocinio del Comune di Ferrara
  • in collaborazione con la famiglia Quilici e il quotidiano "La Nuova Ferrara"

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 335 1363928

E-Mail info: archeoxx@tin.it


"Mimì Quilici Buzzacchi: echi futuristi e d'avanguardia nelle copertine della “Rivista di Ferrara” (1933-1935)", dall'8 al 26 giugno 2015, inaugurazione venerdì 12 giugno ore 17 con lettura di poesie futuriste di Corrado Govoni interpretate da Emidio De Stefano ed accompagnate da Eugenio Squarcia al violoncello. All'inaugurazione sarà presente la famiglia Quilici (Folco, Vieri, Simone e Mattia) e il presidente del Consiglio comunale dott. Girolamo Calò. Buffet offerto dall'azienda agricola "Corte Corticelli". 
Presentazione: a 25 anni esatti dalla scomparsa, l'associazione culturale "Stileitalico" vuole rendere omaggio a Mimì Quilici Buzzacchi, una tra le più importanti artiste del panorama ferrarese del Novecento dedita alla pittura e all'incisione. Fulcro della mostra è il suo lavoro grafico per le copertine della "Rivista di Ferrara" uscita da 1933 al 1935, presentando sia le riviste originali che le gigantografie di quelle da lei curate. Opere in mostra: i 35 originali della "Rivista di Ferrara" rese disponibili da un collezionista ferrarese e la riproduzione in grande formato delle 32 da lei eseguite (tre delle 35 furono eseguite da altri autori, Tato, Donato Santini e Nives Casati). La scelta curatoriale si è limitata al lavoro grafico realizzato nelle copertine della Rivista, tralasciando volutamente la proficua ed estesa produzione pittorica dell'artista nonchè la restante produzione incisoria. Mimì Quilici Buzzacchi (Medole, MN, 1903, Roma, 1990). Emma Buzzacchi, meglio conosciuta come Mimì Quilici Buzzacchi, nacque a Medole (MN) il 28 agosto 1903 dal mantovano Lorenzo Buzzacchi e dalla ferrarese Pia Follegatti. Per motivi legati al lavoro paterno, nel 1920 dovette trasferirsi nella Bassa ferrarese dove iniziò la sua produzione in maniera autodidatta la carriera di pittrice ed incisore, attenta alle opere di Edgardo Rossaro. Nel 1923 conobbe Filippo De Pisis, con il quale intratterrà una duratura corrispondenza; dal 1926 inizia la sua carriera espositiva siglata dalla prima personale a Milano nel '33. A Ferrara nel 1925 conobbe colui che nel 1929 divenne suo marito, il giornalista di origini livornesi Nello Quilici, già curatore del neonato "Corriere Padano" su incarico di Italo Balbo, al quale collaborò anch'essa nella terza pagina. Dal matrimonio nacquero i due figli nati entrambi a Ferrara, Folco il 9 aprile 1930, noto documentarista cinematografico e scrittore e Vieri il 29 gennaio 1935, architetto e docente. Il fervente clima culturale di cui facevano parte i due coniugi venne bruscamente interrotto dal famoso incidente aereo del 28 giugno 1940 nei cieli libici di Tobruk dove perì tragicamente Nello assieme ad altri collaboratori e a Balbo, per il quale il giornalista stava curando il "Diario di guerra". Dopo una breve residenza dal '42 al '45 nella villa a Bruntino nel bergamasco, dove l'amico e scultore ferrarese Giuseppe Virgili (Voghiera, FE 1894 - Bologna,1968) dedicò ai coniugi una lapide votiva ad inizio degli anni quaranta, a conflitto concluso Mimì traslocò definitivamente a Roma coi figli risiedendovi sino alla morte, avvenuta il 16 giugno 1990. Lo spostamento a Roma non mise a freno la proficua carriera espositiva della pittrice, che la vide protagonista di molteplici mostre sia personali che collettive sia in Italia che all'estero.
Terminata l'esposizione a Ferrara, la mostra può esser richiesta dai Comuni interessati: per informazioni contattare il presidente Alberto Squarcia. La mostra è no-profit

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