Lapo Simeoni. Il tasto rosso / Giacomo Vanetti. Fotofinish

Lapo Simeoni. Il tasto rosso / Giacomo Vanetti. Fotofinish, The Format - Contemporary Culture Gallery, Milano

 

Dal 03 Aprile 2014 al 26 Aprile 2014

Milano

Luogo: The Format - Contemporary Culture Gallery

Indirizzo: via Giovanni Enrico Pestalozzi 10

Orari: martedì-venerdì 15-19 o su appuntamento

Curatori: Guido Cabib, Emanuele Beluffi

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 02 43128242

E-Mail info: theformatculturegallery@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.theformatgallery.com



Lapo Simeoni. Il tasto rosso

Lapo Simeoni è tra gli artisti italiani più effervescenti nel panorama europeo. Il suo lavoro si concentra sulla ricerca e nell'utilizzo di materiali spesso differenti tra loro, linguaggi che si intrecciano, uniti ad un innegabile talento pittorico. 
La sua storia personale e la sua formazione si traducono nell'opera artistica in un mix di tradizione di scuola italiana, profondamente colta e un' attualissima lucida visione. 
La luce del' Italia centrale ed il talento pittorico sono le fondamenta solide del lavoro spesso spiazzante di Lapo Simeoni. 
In occasione della personale a Milano verrà presentata l'opera pittorica monumentale: “La battaglia di San Giovanni “ ed altre opere appartenenti al progetto BLACK OUT "THE ILLUSION OF THE PERFECT CENTURY", in cui l' artista indaga il rapporto fra arte, cultura, società ed i conflitti che ne derivano. Il progetto “Il tasto Rosso, concepito specificatamente per lo spazio della galleria, si articola lungo tutta la sala e ne riveste le pareti con 50 teli termici (Emergency Blanket), generando nel pubblico un senso tensione e fragilità. 

Lapo Simeoni 1979, Orbetello (GR), Italy, vive e lavora tra Berlino e Grosseto. 
Si forma alla scuola Saint Martins di Londra, dove nel 2002 consegue il Diploma Foundation in Art and Design. Sin 
dagli esordi, sperimenta una vasta gamma di mezzi espressivi, dalla pittura murale alla realizzazione di opere pittorico- 
installative, vera e propria peculiarità del suo lavoro. Dimostra anche una profonda sensibilità per l’utilizzo di diversi 
materiali come alluminio, plexiglas, o materiali di recupero fino ad installazioni luminose. Simeoni delinea così le tematiche portanti della sua riflessione: gli effetti del consumismo globalizzato, trasformazioni, conflitti sociali, simboli e stereotipi della storia. 
Nel 2008 vince il progetto internazionale MOVIN’ UP, organizzato dall’associazione Giovani Artisti Italiani, realizzando la 
prima doppia Personale in Beijing (Cina), curata da Filippo Salviati. Nel 2009 organizza e partecipa alla mostra 7 ITALIAN 
VISION a Basilea durante Art 40 Basel (Svizzera). Nel 2010 realizza la prima mostra personale a Roma, “Mind The Gap” curata da Francesca Franco presso la Galleria altri lavori in Corso. 
Nel 2011 viene invitato in Germania alla mostra ARS APOCALIPSIS - KUNST UND KOLLAPS presso KUNSTVEREIN KREIS di GUTERSLOH, curato da Malte & Henning Boecker, con artisti internazionali o storici come Gerard Richter e Albert Durer. 

Giacomo Vanetti. Fotofinish 

The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: Fotofinish, personale di Giacomo Vanetti a Milano, a cura di Emanuele Beluffi. Giacomo Vanetti presenta una selezione di fotografie e video. 
Fotofinish. Non solo, ma anche. C’è tutto Giacomo Vanetti in questa personale presso The Format Gallery: distorsione dell’immagine e dilatazione del tempo, deformazione della figura e sua fissazione ab aeterno nel circolo della rappresentazione, che nella fattispecie prende la forma della corrispondenza biunivoca tra il soggetto guardato e l’occhio che guarda. Giacomo Vanetti realizza una produzione d’arte che si rinnova restando fedele a se stessa: è il circolo dell’eterno ritorno, fottuto a Nietzsche e prima di lui ai precursori orientali del pensiero occidentale. Con Fotofinish troviamo espressa l’idea del doppio, il doppelgänger ridotto come un film in un unico fotogramma, dove la figura in movimento diventa “cosa” fissa e sussistente su un’unica superficie. E noi guardiamo, coinvolti nel gioco di spettri, alla ricerca del proprietario assente della loro corporeità. 
“Le mie fotografie sono il risultato di un processo laborioso, perché io stesso sono un processo molto laborioso. In passato la distorsione dell’immagine mi è stata utile per nascondere la bellezza della stessa, per creare una distanza tra opera e osservatore in modo tale che solo chi abbia voglia e capacità di approfondire possa cogliere il messaggio. Ma non è solo quello. ll graffio è dolore, lo sfocato indecisione, il buio paura e la ripetizione monotonia. Tutti aspetti della mia persona che si manifestano nella mia produzione artistica e dai quali non riesco a prescindere.” 
“Le sporcature sono la mia poetica e servono a rappresentare i difetti, miei e dell’umanità, rendendoci e rendendosi, per me, più attraenti. Mi piace pensare che le fotografie – e in realtà tecnicamente è così – abbiano una loro vita, logicamente influenzata dal mio intervento, che si evolve autonoma nel tempo e nello spazio e che spesso le “sporcature”, ne influenzino lo sviluppo. Da qui la scelta di utilizzare prodotti come candeggina, pellicole e carte scadute, materiali difettosi (come me) e così via; prodotti sui quali, a parte il diritto di scelta esercitato in principio, non ho più nessun potere una volta realizzate. 

Giacomo Vanetti nasce a Varese nel 1974. Vive e lavora a Varese. 
Laureato presso il Politecnico di Milano e diplomato all'Istituto Italiano di fotografia di Milano, si occupa di fotografia, di ricerca legata al mezzo fotografico e a tecniche di elaborazione analogica e digitale. Ha partecipato a esposizioni personali e collettive in spazi pubblici e privati in Italia, Spagna, Francia e Svizzera. 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI