Letizia Cariello. Campari wall
Dal 26 Maggio 2015 al 20 Settembre 2015
Sesto San Giovanni | Milano
Luogo: Galleria Campari
Indirizzo: via F. Sacchetti 20
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 62251
E-Mail info: galleria@campari.com
Sito ufficiale: http://www.campari.com
Letizia Cariello prende il tempo in contropiede: lo aspetta, lo accompagna, sta con lui mentre arriva − è − sarà.
Il tempo passa a ogni respiro e ogni essere umano raramente ne ha piena coscienza. Cariello, con il suo gesto artistico, ci esorta ad accorgerci di lui − il Signor Tempo − a non temerlo, a non ingabbiarlo, a non sottovalutarlo, a farcelo amico. Perché il tempo è un galantuomo che svela sempre la verità.
Quello che l’artista presenta attraverso il tema arcaico del calendario è uno stratagemma di contemplazione della realtà che, attraverso una domanda sul tempo, chiede allo spettatore una risposta sull’effettiva esistenza del reale. Il tempo viene esplorato attraverso la scrittura di calendari. È questa una cifra caratteristica della ricerca di Cariello fin dagli esordi del suo lavoro: scritto a penna o a matita, su lenzuola oppure su oggetti e supporti vari − inclusa la pelle stessa di Cariello − il Calendario si presenta come una lunga sequenza di numeri e di lettere che sono le iniziali dei giorni e delle settimane a venire.
«I calendari li scrivo a penna sul lenzuolo o li incido nel ferro. Scrivo i nomi dei giorni della settimana e i numeri delle date. Sempre del tempo futuro, quello che manca, quello che riesco a pensare.
Quando non riesco più a farlo mi fermo e l’opera è terminata». L’artista si concentra sulla relazione fra il tempo e gli oggetti e si prende cura di loro fisicamente. Lavora a mano libera e impiega fino a tre o quattro mesi prima di staccare la penna dal lenzuolo. «I puntini rossi ricamati − commenta − sono un ritmo che proietto visivamente sul lenzuolo e poi ricamo, come un battito del cuore figurato».
I calendari iniziano con il giorno in cui l’artista dà il via all’opera, un esercizio performativo di scrittura e di concentrazione mentale rivolti al tempo che verrà. I giorni cerchiati sono quelli in cui l’autrice è in vacanza o quelli in cui vive qualche festa di famiglia.
La distanza tra una riga e l’altra non è calcolata, ma generata in modo organico, come si formano gli anelli concentrici dei tronchi d’albero.
Sono porzioni di vita, segni del tempo trascorso.
I calendari sono spoglie sotto cui l’artista materializza il tempo, sono mappe per catturare la luce che passa sulle cose in modo inesorabile e impercettibile, con una tale lentezza da suggerirci che la vita vera sia qui e adesso, come il nostro respiro.
Nata a Copparo (Ferrara) da una famiglia di origini napoletane dedita alla scultura da oltre duecento anni.
Si è laureata in Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano e diplomata in Pittura all’Accademia di Brera, dove è titolare di cattedra dal 2000. Ha lavorato per il cinema in Italia e Stati Uniti.
La sua ricerca è tesa a tradurre in luoghi fisici e oggetti concreti i temi della ripetizione. La separatezza e l’isolamento, insieme alla dimensione ossessiva, sono indagate nel mondo delle relazioni, degli affetti, della botanica e del cosmo, della fotografia, del video e del disegno.
Il tempo passa a ogni respiro e ogni essere umano raramente ne ha piena coscienza. Cariello, con il suo gesto artistico, ci esorta ad accorgerci di lui − il Signor Tempo − a non temerlo, a non ingabbiarlo, a non sottovalutarlo, a farcelo amico. Perché il tempo è un galantuomo che svela sempre la verità.
Quello che l’artista presenta attraverso il tema arcaico del calendario è uno stratagemma di contemplazione della realtà che, attraverso una domanda sul tempo, chiede allo spettatore una risposta sull’effettiva esistenza del reale. Il tempo viene esplorato attraverso la scrittura di calendari. È questa una cifra caratteristica della ricerca di Cariello fin dagli esordi del suo lavoro: scritto a penna o a matita, su lenzuola oppure su oggetti e supporti vari − inclusa la pelle stessa di Cariello − il Calendario si presenta come una lunga sequenza di numeri e di lettere che sono le iniziali dei giorni e delle settimane a venire.
«I calendari li scrivo a penna sul lenzuolo o li incido nel ferro. Scrivo i nomi dei giorni della settimana e i numeri delle date. Sempre del tempo futuro, quello che manca, quello che riesco a pensare.
Quando non riesco più a farlo mi fermo e l’opera è terminata». L’artista si concentra sulla relazione fra il tempo e gli oggetti e si prende cura di loro fisicamente. Lavora a mano libera e impiega fino a tre o quattro mesi prima di staccare la penna dal lenzuolo. «I puntini rossi ricamati − commenta − sono un ritmo che proietto visivamente sul lenzuolo e poi ricamo, come un battito del cuore figurato».
I calendari iniziano con il giorno in cui l’artista dà il via all’opera, un esercizio performativo di scrittura e di concentrazione mentale rivolti al tempo che verrà. I giorni cerchiati sono quelli in cui l’autrice è in vacanza o quelli in cui vive qualche festa di famiglia.
La distanza tra una riga e l’altra non è calcolata, ma generata in modo organico, come si formano gli anelli concentrici dei tronchi d’albero.
Sono porzioni di vita, segni del tempo trascorso.
I calendari sono spoglie sotto cui l’artista materializza il tempo, sono mappe per catturare la luce che passa sulle cose in modo inesorabile e impercettibile, con una tale lentezza da suggerirci che la vita vera sia qui e adesso, come il nostro respiro.
Nata a Copparo (Ferrara) da una famiglia di origini napoletane dedita alla scultura da oltre duecento anni.
Si è laureata in Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano e diplomata in Pittura all’Accademia di Brera, dove è titolare di cattedra dal 2000. Ha lavorato per il cinema in Italia e Stati Uniti.
La sua ricerca è tesa a tradurre in luoghi fisici e oggetti concreti i temi della ripetizione. La separatezza e l’isolamento, insieme alla dimensione ossessiva, sono indagate nel mondo delle relazioni, degli affetti, della botanica e del cosmo, della fotografia, del video e del disegno.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 23 aprile 2024 al 01 settembre 2024
Bergamo | Accademia Carrara
Napoli a Bergamo. Uno sguardo sul ‘600 nella collezione De Vito e in città
-
Dal 26 aprile 2024 al 09 giugno 2024
Reggio nell'Emilia | Sedi varie
FOTOGRAFIA EUROPEA 2024 - LA NATURA AMA NASCONDERSI
-
Dal 23 aprile 2024 al 16 giugno 2024
Roma | Castel Sant’Angelo
Luigi Spina. Interno Pompeiano
-
Dal 20 aprile 2024 al 27 ottobre 2024
Conversano | Castello Conti Acquaviva D'Aragona
CHAGALL. SOGNO D’AMORE
-
Dal 20 aprile 2024 al 29 settembre 2024
Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
Canova. Quattro Tempi. Fotografie di Luigi Spina
-
Dal 20 aprile 2024 al 21 luglio 2024
Torino | Mastio della Cittadella
Henri de Toulouse-Lautrec. Il mondo del circo e di Montmartre