Michelangelo Pistoletto. Terzo Paradiso - La mela reintegrata

Michelangelo Pistoletto. Terzo Paradiso - La mela reintegrata

 

Dal 03 Maggio 2015 al 20 Maggio 2015

Milano

Luogo: Piazza Duomo

Indirizzo: piazza Duomo

Enti promotori:

  • FAI – Fondo Ambiente Italiano
  • con il Patrocinio del Comune di Milano

Telefono per informazioni: +39 015 0991454

E-Mail info: m.cugini@cittadellarte.it


Domenica 3 maggio, ore 11, in occasione della festa di inaugurazione di “Via Lattea”, l’opera verrà svelata alla cittadinanza alla presenza del Maestro Pistoletto accompagnata da una suggestiva performance

Dal 3 al 20 maggio 2015 Piazza Duomo a Milano cambierà volto grazie al “Terzo Paradiso - La mela reintegrata”, una nuova opera di Michelangelo Pistoletto dal potente impatto visivo ed emotivo, a cura di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e realizzata da un’idea e in collaborazione con il FAI – Fondo Ambiente Italiano, con il Patrocinio del Comune di Milano.

Una mela di straordinarie dimensioni, di circa otto metri di altezza per otto di diametro, costituita da una struttura metallica rivestita da un tappeto di erba naturale e con un “morso” sulla sommità, reintegrato grazie a una cucitura metallica, verrà costruita passo dopo passo nei giorni precedenti il 3 maggio. Intorno a essa e al centro della piazza, su una superficie di oltre 1000 mq, sarà realizzato con oltre 100 balle di paglia il simbolo del “Terzo Paradiso”, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito che per Pistoletto rappresenta la fusione tra il “paradiso naturale” e il “paradiso artificiale”.

L’opera si sposa perfettamente con il progetto del FAI Via Lattea che, attraverso un fitto programma di itinerari lungo i sentieri del latte e della produzione agricola locale d’eccellenza, punta a connettere Milano con la sua campagna, l’uomo con la natura. “La mela reintegrata” - che nella concezione dell’artista è il frutto primordiale, l’emblema centrale della conciliazione tra natura e artificio nel Terzo Paradiso - dopo l’esposizione in Piazza Duomo, verrà poi donata da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto alla città di Milano e sarà collocata definitivamente in Piazza Duca D'Aosta.

Così spiega Michelangelo Pistoletto: “Il simbolo della mela attraversa tutta la storia che abbiamo alle spalle, partendo dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l'origine del mondo artificiale che si è sviluppato fino a raggiungere le dimensioni totalizzanti di oggi. La mela reintegrata rappresenta l'entrata in una nuova era nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono producendo un nuovo equilibrio planetario.”

L’opera verrà svelata alla cittadinanza domenica 3 maggio, alle ore 11, alla presenza di Michelangelo Pistoletto, della Presidenza del FAI e di alcuni rappresentanti del Comune di Milano, e completata dai volontari del FAI e di Cittadellarte in una suggestiva performance collettiva di circa un’ora; i volontari, utilizzando balle di paglia recuperate dalle cascine del Parco Agricolo Sud, di dimensioni 35 x 45 x 90 cm e del peso di circa 20 kg, costruiranno fisicamente intorno alla Mela il Terzo Paradiso, che andrà a formare un’ampia seduta a disposizione di chi sosterà in Piazza Duomo fino al 20 maggio. La performance si svolgerà in occasione dell’evento inaugurale dell’edizione 2015 di Via Lattea, progetto ideato e organizzato dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Expo 2015 S.p.A con l’obiettivo di promuovere e valorizzare l’immenso patrimonio di natura e cultura della cintura agricola che cinge Milano. L’iniziativa mira a recuperare il legame armonico tra la città e i suoi dintorni agricoli così come l’opera di Pistoletto si propone di riconnettere in armonia l’opera dell’uomo alla natura.

Il simbolo creato da Michelangelo Pistoletto non solo dialoga con i temi di Expo 2015, ma rimanda direttamente alle attività di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, il centro di produzione e formazione artistica creato a Biella negli anni '90, un'organizzazione dove confluiscono non solo artisti, ma anche promotori della sostenibilità nel mondo della moda, imprenditori sociali che sviluppano filiere di economia solidale partendo dall'agricoltura, architetti esperti nella progettazione e realizzazione di moduli abitativi sostenibili in cui si fondono le più recenti tecnologie con la sapienza di tradizioni quasi perdute (ad esempio la costruzione di edifici in paglia di riso). La collaborazione con il FAI, che nel Bosco di San Francesco ad Assisi ospita già una versione del Terzo Paradiso del Maestro Pistoletto realizzata nel 2011, si inserisce nel solco di questa vocazione dell'arte a realizzare spazi di esperienza che possano coniugare etica ed estetica, l'impegno per l'ambiente e la ricchezza di stimoli artistici culturali.

Dal 3 al 20 maggio i Volontari del FAI che presidieranno l’opera ne spiegheranno al pubblico il significato e la forza espressiva, stimolando così una riflessione sull’importanza del recupero dell’armonia tra natura e artificio. Ai Mediatori Artistico Culturali dell’Associazione Amici del FAI sarà invece affidato il racconto ai cittadini di origine straniera. Inoltre il Maestro Pistoletto terrà due interessanti incontri di approfondimento, a ingresso libero, presso l’Università Bocconi di Milano (date e orari in via di definizione). Il concept del Terzo Paradiso Nel 2003 Michelangelo Pistoletto scrive il manifesto del Terzo Paradiso e ne disegna il simbolo, il Nuovo Segno di Infinito, costituito da una riconfigurazione del segno matematico d’infinito. Il termine paradiso proviene dall’antico persiano e significa giardino protetto. L’umanità ha vissuto due paradisi. Il primo è quello in cui la natura regolava totalmente la vita sulla terra. Il secondo è il paradiso artificiale sviluppato dall’intelligenza umana nel corso dei secoli, attraverso un processo che ha portato l’umanità a migliorare la propria qualità di vita, giungendo tuttavia a confliggere con il mondo naturale.

“Il Terzo Paradiso mira alla ri-conciliazione tra polarità diverse come natura e artificio e si può realizzare solo attraverso l’assunzione della responsabilità sociale collettiva”. (Michelangelo Pistoletto)

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