Emiliano Stella. Microsfera PE

Emiliano Stella, Microsfere, 2020, tecnica mista su tessuto, 81x150 cm.

 

Dal 06 Agosto 2020 al 06 Settembre 2020

Napoli

Luogo: PAN | Palazzo delle Arti di Napoli

Indirizzo: via dei Mille

Orari: Tutti i giorni 10.00 - 18.00. Domenica 10.00 - 13.00. Martedì chiuso

Curatori: Barbara Matetich

Enti promotori:

  • Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli

Costo del biglietto: L’ingresso è gratuito e su prenotazione http://ingressi.comune.napoli.it Sarà inoltre possibile richiedere direttamente in loco la disponibilità di accesso alla mostra

E-Mail info: pan@comune.napoli.it



Giovedì 6 agosto alle ore 17 apre al pubblico presso l’area loft del PAN | Palazzo delle Arti di Napoli, “Microsfera PE” , la personale di Emiliano Stella: un progetto visivo che  descrive attraverso pittura, disegno ed installazioni gli effetti dell’insostenibile incidere dell’uomo sulla natura.

La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, si presenta come un “piccolo racconto sulla coscienza ambientale”, che fa riflettere su ecosistemi e devianze, indagando il rapporto tra spazio antropico e paesaggio naturale.

Nei siti di Genova, Grosseto, Isola del Giglio, Ventotene e Napoli sono stati analizzati più di 200 organismi marini tra pesci e invertebrati comunemente consumati e pescati in Italia. La maggior parte delle plastiche ritrovate è fatta di polietilene (PE).
Da questo assunto nasce “Microsfera PE”, per raccontare, attraverso pittura, disegno ed installazioni, l’eccessiva produzione e dispersione in ambiente di questo polimero con cui si produce la maggior parte del packaging e dei prodotti usa e getta presenti sul mercato e di conseguenza nelle nostre case.

La  narrazione pittorica di Emiliano Stella spazia dall’enormità dei ghiacciai ai millimetrici filamenti di micro-fibra. Ha come oggetto quindi non solo la realtà visibile, come un piccolo di capodoglio a grandezza naturale, ma anche quella invisibile a occhio nudo, come una microsfera di plastica dispersa nel plancton.

La realtà descritta nei lavori dell’artista avellinese è l’ambiente del mondo post-industrializzato in una visione disillusa.
Un corpus di circa 30 lavori , tecniche miste su tessuto e disegni in matita ed olio su carta, tra cui 11 inediti, pensati specificamente per questa occasione espositiva.

Il lessico di Stella parla di arte accessibile, etica - commenta la curatrice Barbara Matetich. “Una pittura responsabile capace di creare condizioni di rispetto nei confronti della crisi ambientale globale.” Il suo impegno si legge già nella scelta dei supporti.” Quasi tutta l’ossatura delle opere è materia riciclata: carte, scampoli di tessuto testimoniano la centralità del tema.

Ne è esempio l’enorme sigaretta spenta, realizzata da Stella con carta destinata al maceroproveniente dalPenitenziario di Bellizzi,  assurta a simbolo devastante per il pianeta e per l’uomo,  allegoria delle cattive abitudini quotidiane.
Sempre in cartapesta l’ingrandimento di due pezzi di microplastica, mentre su una base di vetro è poggiata una bottiglia ricostruita interamente in gesso.

L’uomo si mostra, attraverso le tracce del suo passaggio inglorioso, quale violentatore arrogante di un equilibrio.
Ma è veramente questo il mondo in cui vogliamo abitare?” afferma Emiliano Stella, commentando le proprie opere. Una corsa rapidissima ha condotto l’umanità a trasformare la natura in un terreno di conquista, passando da un conflitto con essa di ordine materiale, ad uno più subdolo, di natura intellettuale.

Microsfere PE”, visitabile fino al 6 settembre 2020,  sarà corredata dal catalogo stampato dalla Delta 3 edizioni, con testi introduttivi di Marcello Carriero, storico e critico d’arte, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, Domenico D’Alelio, Dip. Ecologia Marina Integrata Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e della curatrice e storica dell’arte Barbara Matetich.
 
EMILIANO STELLA, nato ad Avellino nel 1978. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli allievo del maestro Gianni Pisani. Nel 2019 è l’unico italiano selezionato per esporre alla Green Hill Gallery di Berlino nella collettiva Fragile Living a cura di Bobbi Jo Brooks.
Nel 2018 partecipa a due mostre collettive, all’AXRT Contemporary Gallery dal titolo ECO Sostenibilità Visionaria, curata da Stefano Forgione e a Cantina Montone, in occasione della 14a Giornata del Contemporaneo AMACI a cura di Pietro Montone. Nel 2016 entra a far parte della collezione permanente dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione. Nel 2015 partecipa ad una collettiva al Museo Diocesano di Napoli intitolata “Il popolo di San Gennaro”, un dialogo tra nuova figurazione e religione. Nel 2011 espone alla IV Biennale Giovani Artisti Campani “A regola d’arte” e alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Lo Stato dell’Arte, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel 2010 e nel 2011 espone a Londra all’Acquire Arts Gallery in due collettive internazionali: “The Dream Machine. Chapter one: Diary of a DNA” e "Star(T)Dust", curate da Plasticine Art Factory. Tra il 2006 e il 2007 partecipa alla collettiva itinerante "A3", reportage sull’arte visiva di strada, esponendo alla Not Gallery di Napoli, al Bologna Arte Fiera e al MIART.
Curata da Marcello Carriero è la sua prima personale nel 2006 allo Studio Fontaine di Viterbo. Sempre tra il 2006 e il 2007 partecipa all’altra versione della Biennale di Venezia, in collaborazione con Philippe Daverio. Nel 2006 in esclusiva con la galleria AlArteContemporanea partecipa a: "Catania Arte Fiera", " ArtVerona 2006", "Arte Padova 2006", ed alla collettiva “Human@rt". Selezionato fra i 50 artisti emergenti italiani dalla rivista "Arte" edita da Mondadori.
 
 


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