CAMERA DOPPIA #2 - Federico Severino/Valerio Valino

Paesaggio con eruzione, 2016, tecnica mista su tavola, cm 58,5 x 55

 

Dal 14 Gennaio 2017 al 04 Febbraio 2017

Palermo

Luogo: XXS/aperto al contemporaneo

Indirizzo: via XX Settembre 13

Orari: dal martedì al sabato dalle 17 alle 20

Curatori: Virginia Glorioso

E-Mail info: xxsapertoalcontemporaneo@gmail.com



CAMERA DOPPIA,
progetto ideato e curato da Virginia Glorioso, giunge alla sua seconda edizione con qualche piccola modifica, ma restando fedele alla sua struttura originaria. Un ciclo di bipersonali, esattamente tre, che da dicembre a marzo coinvolgeranno sei giovani artisti italiani: Riccardo Brugnone, Loredana Grasso, Debora Romei, Federico Severino, Valerio Valino, Angela Viola.
 
Sabato 14 Gennaio alle ore 19:00 sarà inaugurata la seconda bipersonale che vedrà come  protagonisti Federico Severino e Valerio Valino.
I due artisti dialogano tra loro affrontando il tema del paesaggio nelle sue molteplici variabili cromatiche.
 
Federico Severino, (Vizzolo Predabissi -Mi-, 1990) vive e studia a Catania. Disegna frammenti di paesaggio in cui ritorna ciclicamente con la mente. Luoghi, questi, su cui ha compiuto un atto esperienziale e che traduce con una personale visione creando diversi punti di osservazione. Dà vita, così, ad una dimensione ideale di paesaggio, uno spazio aperto, fruibile da chiunque. Questo continuo ricercare, coinvolge inevitabilmente il suo corpo attraverso un agire non consequenziale, non descrittivo, dove la gestualità data dalla mano, ed il tocco repentino dato con il pastello, è imprevedibile ed automatico.
 
Nella ricerca pittorica di Valerio Valino, (Catania, 1989) è visibile la necessità di reinventare un linguaggio pittorico ampio, che coniughi materiali e significanti contrastanti e di difficile convivenza fra loro. Al centro della sua ricerca c'è la volontà di creare nuovi dialoghi tra tonalità e materiali pop con tonalità atmosferiche o materiali “organici”. Nuovi dialoghi anche, tra materie forti, sonore e incontrollate con materie quasi eteree o geometricamente tenute e cadenzate da linee elementari. La superficie del lavoro dà così origine ad un campo pittorico dove tutto è possibile.
 


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