Luoghi Comuni

Simone Geraci, Moon, , 2015. Olio su ardesia, 25x35 cm

 

Dal 14 Maggio 2016 al 29 Maggio 2016

Palermo

Luogo: Chiesa Santa Maria del Piliere

Indirizzo: piazzetta Angelini 1

Orari: 10-18

Curatori: Virginia Glorioso

Enti promotori:

  • Con il patrocinio degli Amici dei Musei

E-Mail info: info.laroue@gmail.com



Sarà inaugurata il prossimo 14 maggio alle ore 19 LUOGHI COMUNI curata da Virginia Glorioso eideata da La roue in occasione della Settimana delle Culture con il patrocinio degli Amici dei Musei.
 
L'arte contemporanea è spesso vittima di incomprensione dalla maggior parte del pubblico, perché frequente è l'idea che si possa parlare di “artisticità” solo se l'immagine protagonista è comprensibile, non per nulla l'arte che viene “accettata” dai più è l'arte che si muove dal medioevo sino alla nascita delle avanguardie storiche.
Quello a cui si assiste di conseguenza è una certa incomunicabilità tra la tradizione e l'arte contemporanea, che sempre più viene considerata di nicchia e relegata a determinate élite.
 
Partendo da queste riflessioni il progetto espositivo che vede come protagonisti Francesco Balsamo, Gero Canalella, Luigi Citarrella, Simone Geraci, Luca Mannino, Ettore Pinelli, Simone Stuto e Giuseppe Vassallo si propone di rompere il pregiudizio che nasce proprio da questi luoghi comuni.
Luoghi Comuni ha l'obiettivo di aprirsi al mondo e per farlo si è scelto il luogo della tradizione per antonomasia: un luogo sacro. L'obiettivo, dunque, è quello di mettere in comunicazione due mondi apparentemente distanti per rompere il pregiudizio e creare degli attraversamenti più che dei trinceramenti.
L'equilibrio che di conseguenza si viene a creare vuole rimanere instabile. “Entrare” nella tradizione, non vuole dire piegarsi alle aspettative del pubblico. Non vuol dire accontentare l'orizzonte d'attesa del pubblico riguardo alle opere d'arte. Vuole dire posizionarsi trasversalmente creando un equilibrio fluido e non immobile per permettere che l'intero sistema globale proceda in avanti e non si fossilizzi. Guardi indietro ma non rimanga immobilizzato dalla tradizione.
 
Testo critico di Marco Valerio Bonazzi

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