Arman 1954-2005

Schmilblic, 1990 Macchina da luna park a fette (Sliced Menagerie car) 16 x 50 x 180 cm

 

Dal 05 Maggio 2017 al 23 Luglio 2017

Roma

Luogo: Palazzo Cipolla

Indirizzo: via del Corso 320

Orari: Tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10 alle ore 20. La biglietteria chiude un’ora prima

Curatori: Germano Celant

Enti promotori:

  • Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
  • In collaborazione con Marisa Del Re
  • Arman Marital Trust
  • Corice Arman Trustee

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8 (valido per giovani fino a 26 anni, adulti oltre i 65 anni, forze dell’ordine e militari con tessera di riconoscimento, studenti universitari con libretto, giornalisti con tesserino, titolari di apposite convenzioni), gruppi € 5, gratuito bambini sotto i 6 anni, visitatori diversamente abili (incluso 1 accompagnatore), 1 accompagnatore per ciascun gruppo prenotato, 2 docenti accompagnatori per ciascuna scolaresca, membri ICOM, Guide Turistiche Regione Lazio con patentino

Telefono per informazioni: +39 06 22761260

Sito ufficiale: http://www.mostraarman.it



Dal 5 maggio al 23 luglio 2017 Palazzo Cipolla presenta al pubblico la mostra personale dedicata al lavoro di Arman, promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo in collaborazione con Marisa Del Re, la Arman Marital TrustCorice Arman Trustee e con il supporto tecnico di Civita.

“Arman 1954-2005”
, a cura di Germano Celant, consiste in un’ampia retrospettiva sul lavoro dell’artista francese naturalizzato americano, dove saranno presentate circa settanta opere dagli esordi negli anni cinquanta ai primi anni del duemila.

Il percorso à rebours negli spazi di Palazzo Cipolla punta a ricostruire la ricca poetica che Arman ha attuato nel corso di cinquant’anni di attività, lavorando intensamente sia per serie sia con opere singole alla costruzione di un corpus articolato tra pittura e scultura, assemblage e ready-made, senza dimenticare il disegno e l’azione.

L’elaborazione delle idee di raccolta e collezione è presente sia nei Cachets, in cui l’artista fa uso di obliterazioni con timbri a inchiostro misti a interventi pittorici, sia nelle Accumulations di oggetti e utensili. A opere delle serie Poubelles e Inclusions – sia in cemento sia in resina – sono affidate invece le riflessioni  sul concetto di scarto o resto, anche nella sua forma archeologica.
Altrove, come nelle Colères Rages degli anni sessanta, o nei recenti Sandwich Combo, della fine dei novanta, Arman esplora l’annullamento della funzionalità di un oggetto attraverso la sua scomposizione o distruzione. L’atto di rendere disfunzionale uno strumento d’uso può avvenire sia mediante la sua demolizione sia tramite interventi di ibridazione tra due soggetti - come un frigorifero e un carrello della spesa, Du Producteur au Consommateur, 1997, o un pianoforte e un letto a baldacchino, Eine Klein Nacht Musik, 2000.

Le opere di Arman tornano in Italia dopo più di quindici anni dall’ultima antologica a lui dedicata, arricchite della presenza dei più recenti lavori monumentali, a mostrare l’ironia del suo muoversi nella contemporaneità, con lo straordinario eclettismo nell’uso di diversi media e la curiosità sempre rinnovata per le differenti sperimentazioni artistiche. Arman si muove come un “archeologo del futuro” o un testimone delle diverse epoche che ha attraversato.

Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo: “Sono davvero lieto di ospitare a Palazzo Cipolla questa retrospettiva di Arman, a distanza di ben tre lustri dall’ultima esposizione a lui dedicata nel nostro Paese. Ho avuto modo di conoscere personalmente l’artista attraverso l’amico gallerista Giorgio Marconi durante gli anni della mia gioventù a Milano, quegli indimenticabili anni Sessanta in cui la città era un grande laboratorio, e la vitalità di una società in rapida evoluzione economica e culturale trovava la propria espressione in una scena artistica dinamica e internazionale. Arman fu un autorevole esponente di quel Nouveau Réalisme che – come per il New Dada e la Pop Art – ha fatto un uso assiduo del recupero dell'oggetto, anche del più dozzinale o di quello ridotto ormai ad un rifiuto, con intenti compositivi stupefacenti, spesso ironici ed a volte anche giocosi.”.


La mostra sarà accompagnata da una monografia pubblicata da Silvana Editoriale, che ricostruisce cinquant’anni di creatività attraverso la cronologia storico-contestuale e quella dell’artista, correlate dalle immagini di opere e documenti, fotografie personali e testi di poetica di Arman.

17 novembre 1928, Francia - 22 ottobre 2005, New York. Pittore e scultore francese naturalizzato americano. Arman è riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori artisti della seconda metà del XX secolo e uno dei protagonisti del gruppo del Nouveau Réalisme francese, parallelo al movimento della Pop Art americana nato negli Stati Uniti negli anni Sessanta. Alla base della sua concezione artistica vi sono le Accumulazioni, i cui soggetti sono costituiti da oggetti di uso quotidiano. L’opera di Arman è presente nei maggiori musei e nelle più importanti collezioni pubbliche di tutto il mondo, fra cui il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York; i musei d’arte dell’Università di Harvard; l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, DC; il Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou di Parigi, Francia; il Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza, Francia; il Tel-Aviv Museum, Israele; il Musée Picasso di Antibes, Francia; la Tate Gallery di Londra, Regno Unito; il Museo Seibu di Belle Arti e il Museo Hara di Tokyo e il Museo Open Air di Hakone, Giappone. La sua opera è stata inclusa di recente nella mostra del 2015 del Guggenheim “ZERO: Countdown to Tomorrow. 1950s-1960s” e gli è stata dedicata un’importante retrospettiva presso il Centre Georges Pompidou di Parigi nel 2010.
Nel corso della sua carriera Arman ha ricevuto le più grandi onorificenze del mondo dell’arte, quali il Grand Prix Marzotto, e i titoli di Commandeur des Arts et Lettres, Officier del’Ordre National du Mérite e di Grand Officier de la Légion d’Honneur.

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