Gianfranco Baruchello. Agricola Cornelia S.p.A

Gianfranco Baruchello, Agricola Cornelia S.p.A. Raccolto delle barbabietole (Agricola Cornelia S.p.A), 1975

 

Dal 11 Dicembre 2018 al 08 Febbraio 2019

Roma

Luogo: Fondazione Baruchello

Indirizzo: via del Vascello 35

Orari: da lunedì a venerdì dalle ore 16 alle 19

Curatori: Maria Alicata, Daniela Zanoletti

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 3346000

E-Mail info: info@fondazionebaruchello.com

Sito ufficiale: http://www.fondazionebaruchello.com



Bene, la mia idea allora era che tutto questo sarebbe stato arte, arte e non economia, che l’arte sarebbe potuta divenire un esempio indicativo nella soddisfazione della fame come bisogno umano su base puramente umana, non più legata allo sfruttamento e che alla fine ci sarebbero state tante patate da poterle regalare a tutti
– Gianfranco Baruchello
 
A venti anni dalla nascita della Fondazione Baruchello, la mostra Agricola Cornelia S.p.A presenta per la prima volta l’idea e gli esiti di quello che è stato uno dei lavori più significativi di Gianfranco Baruchello, un progetto artistico, economico, zootecnico e agricolo, divenuto poi la base ideale della Fondazione stessa. 
 
Nel 1983, raccontando l’esperienza di questa lunga attività (1973-1981) che aveva cercato di conciliare l’arte con l’agricoltura e la zootecnica, Baruchello parlava di tutto quello che sarebbe stato arte: arte come soddisfazione di bisogni primari, “patate” che si sarebbero potute regalare a tutti, arte, dunque, come utopia, azione politica e poetica allo stesso tempo. Con la nascita della Fondazione, l’idea fu traslata nella donazione stessa di opere e beni da porre alla base di un’impresa culturale. Non più coltivazione di ortaggi, grano, barbabietole, ma la più metaforica “coltivazione” di idee, di azioni da svolgere, formazione e risorse per le più giovani generazioni, è diventata la premessa concreta e pratica della Fondazione.
 
Dal 1998, attraverso un’attività che ha privilegiato la realizzazione di seminari condotti da artisti, conferenze, convegni, mostre, eventi performativi, pubblicazioni, la Fondazione ha costruito una piattaforma per il dialogo, lo scambio di idee, la ricerca. Artisti, filosofi, storici dell’arte, studiosi hanno collaborato negli anni e partecipato con proposte e spunti per la creazione di un patrimonio di pensiero dinamico, sempre rinnovato e che per la Fondazione costituisce la ragione stessa della sua azione. 
 
La mostra – allestita nella sede inaugurata due anni fa nel quartiere romano di Monteverde Vecchio – intende sollecitare una riflessione su un processo inesauribile, che dalla Agricola Corneliaalla Fondazione non si identifica soltanto nella messa a fuoco di una serie di tappe, ma nel continuo trasformarsi di idee, motivazioni, obiettivi intorno ai quali la Fondazione non smette di svolgere il proprio lavoro di ricerca, studio e presentazione. 
 
A cura di Maria Alicata e Daniela Zanoletti, l’esposizione presenta lavori degli anni Settanta e documenti inediti appartenenti alla collezione della Fondazione, tutti incentrati intorno alla idea di Agricola Cornelia S.p.A.: opere su alluminio e tela, disegni e sculture accanto a documentazione fotografica, film, fotocopie, esperimenti biodinamici, oggetti, documenti e registri delle attività agricole e zootecniche, diari degli anni 1973-1981, in un allestimento che per la prima volta restituisce la complessità di un’attività che ha posto arte e vita sullo stesso piano. 
 
Nel mese di gennaio, una serie di incontri costituirà un ulteriore momento di riflessione per interrogare quanto fatto in questi venti anni e per capire cosa richiedano oggi l’epoca attuale e l’arte, e quanto esse si intreccino.

Inaugurazione: martedì 11 dicembre ore 19
Orario:
da lunedì a venerdì dalle ore 16 alle 19

All'interno della mostra due tavole rotonde intendono soffermarsi su alcune questioni specifiche.
 
Il 31 gennaio, con Turning Point. Pensiero ecologico, si toccheranno alcuni aspetti che riguardarono l’esperienza di Agricola Cornelia S.p.A., una attività che coinvolse Baruchello tra il 1973 e il 1981, e che cercava di conciliare l’arte con l’agricoltura e la zootecnica. L’incontro tenta tuttavia di proiettare motivazioni, modi e conseguenze di quella esperienza nella più attuale contemporaneità. Le motivazioni di allora quali forme prenderebbero oggi? Quali aspetti sono ancora attuali? Come sono cambiati i contesti storico-sociali, politico-poetici e come sono mutati sensibilità e pratiche rivolte all'ambiente, in un’epoca come quella attuale?
 
Il 6 febbraio la tavola rotonda Turning point. Nuovi immaginari intende invece riflettere con alcuni artisti, critici e storici dell’arte su scelte, obiettivi, motivazioni che spinsero allora ad intraprendere l’azione culturale di una Fondazione e che oggi continuano a essere presenti seppur con forme diverse rispetto ai mutamenti del contesto sociale e culturale.  Al di là del pensiero della crisi o del declino che sembra essere divenuto un paradigma fondamentale del presente, la questione da affrontare riguarda gli immaginari e come l’arte può essere uno strumento indispensabile per forzarne i  limiti e potenziarne gli orizzonti.
 

 


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