Leonardo D'Amico. E' senza
Dal 03 Marzo 2015 al 21 Marzo 2015
Roma
Luogo: Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro
Indirizzo: via Paolo Emilio 28
Orari: da martedì a sabato 16-19
Curatori: Rosanna Rago
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 3243513
E-Mail info: info@centroluigidisarro.it
Sito ufficiale: http://www.centroluigidisarro.it
E’ SENZA è un progetto espositivo concepito come un’opera aperta, transitiva, che descriverà alcune fasi del lavoro di sperimentazione pittorica dell’artista Leonardo D’Amico degli ultimi anni. Nelle opere lo spazio pittorico è determinato da pochi elementi che delineano un progetto ideativo volto al raggiungimento della simbiosi tra equilibrio estetico, valore plastico e struttura concettuale dell’opera, come chiaramente leggiamo nei dipinti presentati al Centro Luigi Di Sarro in mostra dal 3 al 21 marzo a cura di Rosanna Rago.
La materia stratificata, si traduce sulla tela in una sorta di mappatura costellata da sagome riconoscibili, sostenute, in alcuni casi, da un libero intrico di segni che accolgono in scrittura rimandi alla filosofia greca e romana, alla cultura laica e religiosa, affermando l’importanza pregnante del senso della storia e conferendo allo spazio pittorico una natura cosmica. La lettura semantica è ambigua: elementi nati e cancellati o rappresentazioni illusorie che si avviano ad una definizione…?
Lo “sviluppo astraente” che cerca, apparentemente, la negazione della forma ci confonde, ancor di più ci disorienta la sintesi tra sfondo ed elementi compositivi in diatriba aperta di gestaltica natura. Nonostante ciò la percezione dell’opera è immediata, la rappresentazione non è unidimensionale, gli elementi compositivi e lo sfondo si alternano in un definito rapporto di tipo circolare che induce alla riflessione. L’opera è il contesto che permette al fruitore di assimilare in maniera univoca i diversi rimandi concettuali e visivi in essa contenuti. La sua funzione è di generare il pensiero, far emergere bisogni atavici inespressi che la società contemporanea tende a sopprimere. Ricondurre l’individuo alla natura.
La materia stratificata, si traduce sulla tela in una sorta di mappatura costellata da sagome riconoscibili, sostenute, in alcuni casi, da un libero intrico di segni che accolgono in scrittura rimandi alla filosofia greca e romana, alla cultura laica e religiosa, affermando l’importanza pregnante del senso della storia e conferendo allo spazio pittorico una natura cosmica. La lettura semantica è ambigua: elementi nati e cancellati o rappresentazioni illusorie che si avviano ad una definizione…?
Lo “sviluppo astraente” che cerca, apparentemente, la negazione della forma ci confonde, ancor di più ci disorienta la sintesi tra sfondo ed elementi compositivi in diatriba aperta di gestaltica natura. Nonostante ciò la percezione dell’opera è immediata, la rappresentazione non è unidimensionale, gli elementi compositivi e lo sfondo si alternano in un definito rapporto di tipo circolare che induce alla riflessione. L’opera è il contesto che permette al fruitore di assimilare in maniera univoca i diversi rimandi concettuali e visivi in essa contenuti. La sua funzione è di generare il pensiero, far emergere bisogni atavici inespressi che la società contemporanea tende a sopprimere. Ricondurre l’individuo alla natura.
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