Magic Carpets Italy #3 - La Fantastica

© Ph. Luis do Rosario | Magic Carpets #3, Lab Sara Basta

 

Dal 30 Settembre 2020 al 02 Ottobre 2020

Roma

Luogo: Trullo e Corviale

Indirizzo: sedi varie

Curatori: Giulia Pardini



Parte dalla periferia sud-ovest della capitale La Fantastica, terza edizione del progetto internazionale Magic Carpets, co-finanziato dal Creative Europe Large Scale Programme e quest’anno articolato in residenze artistiche e laboratori nelle aree urbane tra il Trullo e il Corviale eun coloratissimo festival finale, dal 30 settembre al 2 ottobre 2020.
 
Sara BastaJohn Cascone e Mykolas Juodele sono gli artisti invitati ad arricchire la proposta de La Fantastica da Benedetta Carpi De Resmini, ideatrice e Direttrice Artistica di Magic Carpets per Latitudo Art Projects, e di laboratori finalizzati al coinvolgimento degli abitanti dei due quartieri, curati da Giulia Pardini.
 
Ispirazione e impulso di questa terza edizione sono stati due importanti romanzi che, in maniera diversissima, hanno messo al centro i ragazzi, le periferie abbandonate e ancora innocenti, il concetto di trasformazione: Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini e La torta in cielo di Gianni Rodari, quest’ultimo ambientato proprio al Trullo in cui il grande autore per l’infanzia fa atterrare un’astronave a forma di torta che viene scoperta da bambini e abitanti del quartiere, dando vita ad un cortocircuito tra realtà e finzione. Filo conduttore del progetto è proprio la metodologia di Gianni Rodari che attraverso le sue opere invita a sperimentare e perché no, sbagliare tutto attraverso l’invenzione di nuove storie.
 
Gli abitanti del Trullo e del Corviale - bambini, adolescenti e anziani, in particolare - hanno lavorato a stretto contatto con gli artisti, pur nel rispetto delle regole imposte dall’emergenza sanitaria. Obiettivo: lasciare emergere la creatività individuale e collettiva attraverso l’invenzione di nuove immagini e nuove storie che possano essere specchio del reale vissuto dei loro quartieri e lasciar immaginare nuove forme di convivenza.
 
Non un ricordo nostalgico, dunque, ma uno sguardo costruttivo sul futuro delle periferie, e da qui la scelta di tre artisti versatili nell’utilizzo dei media espressivi e forti di capacità relazionali e di empatia: Sara Basta utilizza fotografia, video, disegno e cucito per progetti nei quali affronta tematiche come l’identità e l’educazione; John Cascone padroneggia una pratica artistica orientata prevalentemente all’arte relazionale, e il video come strumento di documentazione e mezzo per raccontare la reificazione dell’immateriale, mentre il fotografo lituano Mykolas Juodele ha fatto proprio dell’empatia lo strumento privilegiato per avvicinare all’obbiettivo le tante e differenti comunità che incontra nei diversi continenti.

IL PROGETTO

Dispiegato su quattro anni, Magic Carpets intende favorire la visibilità degli artisti emergenti in tutta la rete europea, coinvolgendo un pubblico giovane e rendendolo attivamente partecipe, nel peculiare contesto socio-culturale di una città come Roma. Una politica di scambio artistico tra paesi europei che permette inoltre di far conoscere l’arte italiana all’estero.

Sara Basta, vive e lavora a Roma. Si è laureata in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e specializzata in “Time and Space” (Video, Fotografia e Site and Situation Art) presso la Fine Art Academy di Helsinki. Nel suo lavoro utilizza differenti media tra cui la fotografia, la performance, il disegno e il cucito con cui sviluppa progetti sia individuali che collettivi. Alcune delle tematiche affrontate nei suoi lavori sono lo spazio, le relazioni, l’identità, l’educazione e il linguaggio. Tra le principali mostre: D’un Espace à L’Autre, a cura dell’Associazione Art Exprime, presso Le 87, Paris; Control-Reversal, a cura di Marta Silvi e Carla Capodimonti, Festival Dancity, Foligno (2017); Femminile/Maschile progetto vincitore del premio “Assemblaggi Provvisori” presso La Tenuta dello Sompiglio (LU); Abito lo spazio, progetto itinerante a curadi Simona Merra presso smART Polo per l’Arte e presso Spazio Y Roma; La pancia del Monte, a cura di Sguardo Contemporaneo, presso il Mausoleo di Monte del Grano, Roma (2016); Lingua Mamma presso BIM! Microfestival di cultura infantile Cesena(2015); Exodus, a cura di E. Termine e M Scaringella, presso Centro Cultural Recoletta di Buenos Aires (2014); Sorry, Kasarminkatu Galery, Helsinki (2012), La 54°Biennale di Venezia, Padiglione Accademie; "Rumores sobre una exposición" espai zer01, Girona, Spagna(2011); La XIII Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo; All day video & sound Art. Contemporary Art Museum St. Louis, U.S.A. (2008); Il Festival del Cinema di Roma, Attori Spettatori a cura di Bruno di Marino (2007). Nel 2017 con il progetto Abito lo Spazio ha vinto il Bando “School in Tandem” a cura di Manifesta12 Palermo. Insieme a Sabatina Leccia ha vinto il Bando Arts en Espace Public, a cura di Art – Exprime, Paris. Nel 2012 con il progetto “Lingua Mamma” sviluppato insieme a Mariana Ferratto e ai bambini e alle bambine della scuola primaria Carlo Pisacane di Roma ha vinto il premio "Arte, Patrimonio, Diritti Umani", indetto da Connecting Cultures, e Fondazione ISMU. Il progetto è stato presentato all’interno di “Milano e Oltre” alla Triennale di Milano, presso il MAXXI B.A.S.E. di Roma e presso la galleria The Gallery Apart di Roma.

John Cascone, nato a Cheltenham (UK) nel 1976, si è laureato in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Pisa. Utilizzando immagini, pubblicazioni, suoni, video, performances, il lavoro di John Cascone si concentra sull'analisi del reale come creazione e costruzione di narrazioni, inventando di volta in volta pseudo-discipline, scenari, che combinano le pratiche delle scienze sociali, della drammaturgia, della linguistica, dell’archeologia e dell’architettura. Attraverso i suoi lavori John Cascone si prefigge di riscoprire le infinite possibilità di senso presenti nelle pratiche della realtà, attivando, all’interno di comunità e dei luoghi abitati, una esplorazione dell’immaginario, riscrivendo, ampliando, ridisegnando collettivamente le possibilità del reale. Vive e lavora a Roma. Tra le principali mostre ricordiamo: 2019, 16,9 km Conversazioni - Esercizi sull'abitare, Palazzo delle Esposizioni - Roma; 2018, Ledificio Infinito, Seminaria - Maranola (LT); 2017, Sensibile Comune, Galleria Nazionale d’Arte Moderna - Roma; Per una lezione in meno, Ca’ Tron, Università IUAV - Venezia; La seconda notte di quiete/Atrii, Art Verona; Media Art Festival, MAXXI - Roma; 2016, La Forma del Pathos step 2, Teatro dell’Orologio - Roma; Festa Franca, Studio Franca - Cannara (PG); La Forma del Pathos step 3, Carrozzerie N.O.T. - Roma; 2015 La Forma del Pathos, Teatro dell’Orologio - Roma; Il tavolo della lingua italiana, Forum dell’Arte Contemporanea, Monash University - Prato; Atrii / Sezioni Piani, Fabbrica del Vapore - Milano; 2014, Coming Soon, Rialto Sant’Ambrogio - Roma, Diversi Muri. Un omaggio a N.O.F.4, Istituto Svizzero - Roma.

Mykolas Juodele, nato a Vilnius, in Lituania, per la maggior parte della sua adolescenza ha studiato pattinaggio artistico. Dopo il liceo, ha studiato produzione televisiva alla Middlesex university a Londra, e cinema a Praga presso la FAMU (Scuola di cinema e televisione dell'Accademia delle arti dello spettacolo). Contemporaneamente, sempre a Praga, ha frequentato il suo primo e unico corso di fotografia alla Charles University. Mykolas viaggia intensamente dal 2012, facendo una serie di lavori di volontariato lungo la strada e insegnando a sé stesso la fotografia, principalmente utilizzando una fotocamera analogica. Nel 2015 ha lavorato come fotografo freelance di moda a Mumbai, in India. Nel 2016 è diventato membro dell'Associazione dei fotografi lituani e da allora si concentra su progetti fotografici legati al documentario. Nel 2017 ha lavorato per il Ministero della cultura della Lituania per un progetto documentario sul cambiamento sociale in Iran. Il progetto è sfociato in una mostra personale alla Galleria fotografica di Vilnius e in una partecipazione al Kolga Tbilisi Photo Festival e ai Moscow Photo Awards. Negli ultimi 6 anni ha tenuto 7 mostre personali in Lituania, Iran e Iraq e partecipato a mostre collettive in Inghilterra, Emirati Arabi Uniti, Georgia e India. Negli ultimi due anni ha vissuto principalmente in Iran, dove ha frequentato l'Istituto DeKhoda per la lingua persiana e dove attualmente sta lavorando alla seconda serie di fotografie sull'Iran.

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