Novella Parigini. Un mito preannunciato

Novella Parigini. Un mito preannunciato, Palazzo Margutta, Roma

 

Dal 22 Novembre 2013 al 30 Novembre 2013

Roma

Luogo: Palazzo Margutta

Indirizzo: via Margutta 55

Orari: da martedì a sabato 10-13/ 16-20; domenica pomeriggio aperto, lunedì mattina chiuso

Curatori: Il Mondo dell’Arte

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 06 3207683/ 338 2715138

E-Mail info: ilmondodellarte@libero.it

Sito ufficiale: http://www.ilmondodellarte.com


Da giovedì 21 novembre la Galleria “Il Mondo dell’Arte” ospita, in occasione dei venti anni dalla sua scomparsa, una retrospettiva dal titolo Novella Parigini. Un mito preannunciato e una serie di iniziative dedicate all’artista che ha segnato con la sua pittura la storia dell’arte contemporanea, rappresentando il secolo passato, ed è stata il simbolo della Dolce Vita. 
L’esposizione racconta, attraverso un’ampia raccolta di opere realizzate durante una lunga esperienza artistica, la pittrice e permette di conoscere il costume e la cultura degli anni ‘50 e ’60 attraverso un intreccio quasi surreale tra i maggiori protagonisti di quei tempi. 
Accanto ai quadri di dimensioni diverse, sui quali campeggiano figure androgine e creature surreali a metà tra la donna e il gatto, ma anche paesaggi sognanti dalla natura lussureggiante e dolcissime Madonne velate, un video-testimonianza, in cui l’artista racconta sé stessa, la propria vita e il proprio pensiero, e una serie di gigantografie che riproducono alcune testate dell’epoca e le lettere nelle quali il Vate suggerisce il nome di Novella a Emilia, la madre dell’artista, affidandole anche le istruzioni di un infallibile talismano da lui regalatole. 
Nata a Chiusi da un’aristocratica famiglia senese, Novella cresce negli ambienti intellettuali parigini. Nella capitale francese, dove si trasferisce ancora giovanissima, frequenta l’Accademia delle Beaux Arts e vende i propri quadri in strada pur di riuscire a mantenersi in quella cultura internazionale fatta di personaggi del calibro di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, madre del movimento femminista, Jean Genet e il poeta Jean Cocteau, amico di Picasso, Matisse e Man Ray, che la formano come donna ricca di spirito e d’intelligenza. Conosce prima l’esistenzialismo, di cui diventerà ambasciatrice, e poi il surrealismo. Esuberante, disinvolta, assetata di vita, interprete di un pensiero libero, la Parigini, rientrata in Italia, diventa la protagonista indiscussa dell’arte romana, signora della “Dolce Vita” celebrata da Fellini. Nel suo studio, di Via Margutta, da lei eletta a palcoscenico delle sue avventure esistenziali e artistiche, passano le personalità dell’arte e del cinema di tutto il mondo: da Dalì a De Chirico, da Sartre a Cocteau e poi i grandi divi di casa nostra, come Sophia Loren e Vittorio Gassman, e le star internazionali Tyrone Power, Linda Christian, Ava Gardner, Marlon Brando e l’amica di sempre Ursula Andress. Fine conoscitrice del jet set internazionale, riesce a fare della mondanità un’arte nell’arte. Nel 1954 è a New York dove allestisce grandi mostre, ma a ospitare le sue esposizioni saranno presto diverse tra le più importanti città del mondo. I suoi lavori figurano in importanti collezioni e musei del mondo. Prima artista europea a esporre in Cina, riceve l’omaggio anche dalle poste francesi che le dedicano un francobollo. 
La sua tecnica, straordinaria nel dosaggio, nell’accordo cromatico, nella leggerezza e nella precisione del tratto, la sua rara maestria nel disegno non cessano di stupire. Ma è soprattutto una questione di contenuti, di ricchezza del mondo espressivo che determinano la costante fonte di fascino del suo temperamento intimistico, romantico, sognatore. Le figure femminili dai grandi occhi felini e gli zigomi pronunciati, che se riportate agli anni ’50 dimostrano l’incredibile modernità di questa pittrice, e i gatti, diventati nel tempo un suo alter ego, sono protagonisti inconfondibili di una contrapposizione tra edonismo ed etica formale, ma rimangono capaci di privilegiare l’espressione libera da qualsiasi legame politico o sentimentale per far emergere una nuova figura d’esempio all’impegno femminile. 
In omaggio a questo personaggio dallo straordinario talento e dalla profonda umanità, nota ai rotocalchi mondiali per le sue trasgressioni e i suoi eccessi, e indiscussa icona della libertà e dell’uguaglianza dei diritti della donna, per l’intera durata dell’esposizione ogni sera alle 19.00 attrici professioniste, coordinate da Virginia Barrett, promotrice del progetto “Donne d’amore”, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, reciteranno, a titolo di denuncia contro il femminicidio e i tanti gravi episodi di violenze rivolti contro le donne, poesie tratte dal libro Lorma, presentato da una prefazione di Vittorio Sgarbi, e scritto dal poeta vicentino Enrico Hullweck e monologhi su vari temi al femminile suggeriti da numerosi autori ed autrici. Profondamente affascinato dalla figura e dalla pittura della Parigini, Hullweck, che fin da giovane aveva iniziato a recarsi a Roma e a frequentare i dintorni di Via Margutta nella speranza di conoscere personalmente l’artista della Dolce Vita, le è sempre rimasto legato tanto che quest’amicizia virtuale, celebrata grazie a una mostra alla Basilica Palladiana, da lui fortemente voluta ai tempi in cui era primo cittadino di Vicenza, continua ancora oggi a ispirare diversi suoi testi, poesie, monologhi e altri scritti. 
La retrospettiva e tutte le altre iniziative a essa collegate vogliono essere il tributo con il quale Elvino Echeoni e Remo Panacchia, rispettivamente direttore artistico e gallerista de “Il Mondo dell’Arte”, unitamente a Benedetta Parigini, figlia dell’artista, rendono omaggio alla donna e alla pittrice, oltre all’indissolubile legame che con lei si è creato e che è stato celebrato anche nel libro firmato da Il Mondo dell’Arte “Novella Parigini. Un mito preannunciato”. 
“Quella di Novella Parigini – ha spiegato il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico de “Il Mondo dell’Arte” e Presidente dell’Associazione Margutta Arte - è una pittura profonda, fatta di una perfezione sottile da cui emerge con forza un mondo intimo che è, allo stesso tempo, estremamente ricco di emozioni e simboli personali ma anche capace di sottrarsi alla moda e all’effimero e rimanere fedele a un proprio universo di sentimenti, emozioni, sogni”. 
“La sua opera, nella costante evoluzione delle tecniche e dei moduli espressivi, ribadisce – conclude Echeoni - quella tensione emotiva che la caratterizza e che si è mantenuta valida malgrado il trascorrere del tempo”. 

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