Sonia Ros e Katja Kotikoski. Figure del desiderio

Sonia Ros e Katja Kotikoski. Figure del desiderio, Museo Carlo Bilotti, Roma

 

Dal 21 Dicembre 2013 al 26 Gennaio 2014

Roma

Luogo: Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese

Indirizzo: viale Fiorello La Guardia

Orari: da martedì a venerdì 10-16; sabato e domenica 10-19

Curatori: Afrodite Oikonomidou, Roberto Mastroianni

Enti promotori:

  • Roma Capitale
  • Assessorato alla Cultura Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 7; residenti € 7/ € 6

Telefono per informazioni: +39 06 0608

E-Mail info: museo.bilotti@comune.roma.it

Sito ufficiale: http://www.museocarlobilotti.it


Figure del desiderio è un percorso espositivo nato dall’incontro tra due artiste di diversa formazione e appartenenza nazionale: Sonia Ros, italiana, e Katja Kotikoski, finlandese.
Curata da Afrodite Oikonomidou e Roberto Mastroianni, questa mostra bi-personale presenta uno spaccato della scena artistica internazionale, proponendo l’incontro e il dialogo tra due contesti geografici e culturali apparentemente distanti (il Baltico e il Mediterraneo, il Nord e il Sud Europa), ma in verità simili per l’attenzione alla ricerca e all’innovazione artistica. 
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e gode del patrocinio dell’Ambasciata Finlandese in Italia. Il progetto, realizzato con il supporto della Galleria Benappi di Torino e della Finnish Cultural Foundation, viene presentato in tre città italiane: Genova, Torino e Roma.
Alcuni artisti fanno del desiderio e della sua capacità di “mettere in figura il mondo” il tema principale del loro lavoro: questo è il caso di Sonia Ros e Katja Kotikoski. La loro ricerca artistica si propone, infatti, in modo diverso, ma complementare di indagare il rapporto tra desiderio, realtà e umanità, mettendo in scena le “figure del desiderio” da punti di vista per certi versi opposti e per altri coincidenti. Non è solo la modalità tecnico espressiva scelta dalle due artiste ad essere differente (per una la scultura, per l’altra la pittura) e complementare, quanto lo è il regime dello sguardo che indaga il rapporto tra soggetto, mondo e desiderio. 
Il desiderare è una tensione caratterizzata da un intervallo spaziale e temporale tra ciò che si desidera e l’incontro con l’oggetto/soggetto che soddisfa il desiderio. 
La produzione delle due artiste tenta di rendere ragione di questo intervallo e dei suoi effetti a partire da punti di osservazione differenti: Katja Kotikoski è interessata a rappresentare gli effetti narrativi prodotti dalla forza desiderante sul mondo, attraverso delle sculture dalle forme sinuose ed avvolgenti, che, nelle sue parole, si presentano come “piccole storie o poesie figurative", che parlano il linguaggio corporeo dell’argilla e della ceramica; mentre Sonia Ros è interessata a portare a rappresentazione in modo anti-narrativo, attraverso una pittura colta e raffinata, “il momento stesso in cui il desiderio incontra la realtà”. In ambedue i casi, si assiste ad una rappresentazione del corporeo inteso come lo spazio in cui il flusso dei desideri prende forma. 
In un caso, i corpi sono “macchine desideranti” metamorfiche e plurali, sede di pulsioni e di un’energia sessuata e sensuale, capace di integrare organico ed inorganico (Ros); nell’altro, sono “figure della narrazione” e dell’immaginario individuale e collettivo, che prende le mosse dal desiderio (Kotikoski). 
I grandi tableau dell’artista veneziana mettono in scena immagini anti-narrative, che portano a rappresentazione l’alleggerimento dei corpi la loro esplosione/implosione e la loro integrazione con l’oggetto del desiderio, sia esso organico o inorganico. 
Le sculture dell’artista finlandese, invece, creano superfici e linee che ricordano la pelle umana quasi a riprodurre figure corporee tanto astratte quanto concrete, che danno vita ad una narratività materica e dai tratti archetipali. 
Insieme, queste due artiste di differenti formazioni e contesti geografici, danno vita ad un dialogo sulla natura del corporeo, del desiderio e dell’immaginario e della loro potenza produttiva.

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