Written on the Hays
Mostra Written on the Hays, Ester Grossi e Giulio Zanet, First Gallery, Roma
Dal 23 Febbraio 2012 al 24 Marzo 2012
Roma
Luogo: First Gallery
Indirizzo: via Margutta 14
Orari: da martedì a sabato 11-19
Telefono per informazioni: +39 06 3230673
E-Mail info: info@firstgallery.it
Sito ufficiale: http://www.firstgallery.it
Nell’ottica di promozione dei giovani talenti italiani, First Gallery presenta la doppia
personale degli artisti ESTER GROSSI e GIULIO ZANET vincitori della IV Edizione del
Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana 2010.
A distanza di un anno dalla premiazione, i due giovani artisti hanno maturato assieme un
progetto intitolato Written on the Hays che intende mostrare un’originale
interpretazione del tema della censura nel genere del melodramma a partire dal
personale confronto con la tecnica espressiva della pittura e del video.
Production Code o Hays è infatti un codice adottato dal cinema americano dal 1930 al
1967 che consisteva in una serie di linee guida per determinare cosa fosse o non fosse
“moralmente accettabile” nella produzione di film. Il codice fu dunque una forma di
auto-regolamentazione contente una lista degli argomenti che potevano provocare i
tagli dei censori locali o proibizioni del pubblico perbenista.
I due artisti, a partire dalla riflessione sulla produzione del melodramma nel cinema
negli anni Cinquanta, prototipo di quella moderna e punto di riferimento delle attuali
soap televisive, hanno ripercorso alcune pellicole cinematografiche come nel caso di
Ester Grossi Written on the Wind, film del 1956 di Douglas Sirk.
L’idea che sta alla base di questa operazione artistica è quella di “rivedere” alcune
scene di pellicole cult sottolineando i momenti, le sequenze, i frame nei quali i registi
descrivono, comunicano, suggeriscono allo spettatore valori, stili di vita ritenuti
all’epoca “indecorosi” e quindi al limite con il codice Hays.
L’analisi pittorica del linguaggio cinematografico, in un contesto “falsificatorio” come
quello della comunicazione di massa degli anni’50, porta inevitabilmente ad un raffronto
con la rappresentazione cinematografica contemporanea, lontana dai dettami di un
codice o di una morale eppure sempre animata dal dibattito sui limiti della
rappresentazione nell’arte e nei mezzi audio-visivi.
La grammatica pittorica di ESTER GROSSI (nata nel 1981 ad Avezzano, AQ, vive e lavora
a Bologna) si sposa con la cultura pop del cinema holliwoodiano in Technicolor
attraverso la messa in scena di tableaux sequenziali animati dalle ampie campiture piatte
e caratterizzati dall’intenso cromatismo acrilico delle tonalità complementari. Questa sua
abilità coloristica è stata messa in risalto oltre che dalla vittoria nel Premio Italian
Factory per la giovane pittura italiana 2010 anche nella collaborazione con il Teatro
Lirico Sperimentale di Spoleto A. Belli per l’illustrazione dei poster di spettacolo; inoltre
ha recentemente disegnato la locandina del MIAMI 2011 e la copertina dell'album
d'esordio della band pop A Classic Education.
Nelle tele espressioniste di GIULIO ZANET (nato nel 1984 a Colleretto Castelnuovo, TO,
vive e lavora a Milano) si scontrano e collassano in un vivace collage visivo immagini
iperrealiste ritagliate da riviste di bassa cultura ed immagini sfocate prelevate dallo
zapping televisivo mettendo in cortocircuito, all’interno di piattaforme liquide e schermi
sovrapposti, suggestioni e rimandi provenienti dal sottobosco più torbido ed enigmatico
dell’attuale società dei consumi. L’artista ha da poco trascorso un programma di
residenza di due mesi presso il centro culturale GlogauAIR a Berlino quale borsa di studio
assegnata dal Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana 2010.
personale degli artisti ESTER GROSSI e GIULIO ZANET vincitori della IV Edizione del
Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana 2010.
A distanza di un anno dalla premiazione, i due giovani artisti hanno maturato assieme un
progetto intitolato Written on the Hays che intende mostrare un’originale
interpretazione del tema della censura nel genere del melodramma a partire dal
personale confronto con la tecnica espressiva della pittura e del video.
Production Code o Hays è infatti un codice adottato dal cinema americano dal 1930 al
1967 che consisteva in una serie di linee guida per determinare cosa fosse o non fosse
“moralmente accettabile” nella produzione di film. Il codice fu dunque una forma di
auto-regolamentazione contente una lista degli argomenti che potevano provocare i
tagli dei censori locali o proibizioni del pubblico perbenista.
I due artisti, a partire dalla riflessione sulla produzione del melodramma nel cinema
negli anni Cinquanta, prototipo di quella moderna e punto di riferimento delle attuali
soap televisive, hanno ripercorso alcune pellicole cinematografiche come nel caso di
Ester Grossi Written on the Wind, film del 1956 di Douglas Sirk.
L’idea che sta alla base di questa operazione artistica è quella di “rivedere” alcune
scene di pellicole cult sottolineando i momenti, le sequenze, i frame nei quali i registi
descrivono, comunicano, suggeriscono allo spettatore valori, stili di vita ritenuti
all’epoca “indecorosi” e quindi al limite con il codice Hays.
L’analisi pittorica del linguaggio cinematografico, in un contesto “falsificatorio” come
quello della comunicazione di massa degli anni’50, porta inevitabilmente ad un raffronto
con la rappresentazione cinematografica contemporanea, lontana dai dettami di un
codice o di una morale eppure sempre animata dal dibattito sui limiti della
rappresentazione nell’arte e nei mezzi audio-visivi.
La grammatica pittorica di ESTER GROSSI (nata nel 1981 ad Avezzano, AQ, vive e lavora
a Bologna) si sposa con la cultura pop del cinema holliwoodiano in Technicolor
attraverso la messa in scena di tableaux sequenziali animati dalle ampie campiture piatte
e caratterizzati dall’intenso cromatismo acrilico delle tonalità complementari. Questa sua
abilità coloristica è stata messa in risalto oltre che dalla vittoria nel Premio Italian
Factory per la giovane pittura italiana 2010 anche nella collaborazione con il Teatro
Lirico Sperimentale di Spoleto A. Belli per l’illustrazione dei poster di spettacolo; inoltre
ha recentemente disegnato la locandina del MIAMI 2011 e la copertina dell'album
d'esordio della band pop A Classic Education.
Nelle tele espressioniste di GIULIO ZANET (nato nel 1984 a Colleretto Castelnuovo, TO,
vive e lavora a Milano) si scontrano e collassano in un vivace collage visivo immagini
iperrealiste ritagliate da riviste di bassa cultura ed immagini sfocate prelevate dallo
zapping televisivo mettendo in cortocircuito, all’interno di piattaforme liquide e schermi
sovrapposti, suggestioni e rimandi provenienti dal sottobosco più torbido ed enigmatico
dell’attuale società dei consumi. L’artista ha da poco trascorso un programma di
residenza di due mesi presso il centro culturale GlogauAIR a Berlino quale borsa di studio
assegnata dal Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana 2010.
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