Il corpo e l’anima. I luoghi e le opere della cura ospedaliera in Toscana dal XIV al XIX secolo

Pellegrinaio, Santa Maria della Scala, Siena

 

Dal 01 Febbraio 2015 al 01 Marzo 2015

Siena

Luogo: Complesso museale Santa Maria della Scala

Indirizzo: piazza del Duomo

Orari: lunedì e mercoledì dalle ore 10.30 alle ore 16.30 e, dal giovedì alla domenica, dalle ore 10.30 alle ore 18.30

Enti promotori:

  • Regione Toscana
  • Comune di Siena
  • Centro di Documentazione per la Storia dell’Assistenza e Sanità
  • Università degli Studi di Siena
  • Regione Toscana
  • Banca Monte dei Paschi di Siena

Costo del biglietto: intero € 9, ridotto € 8, € 5 per i residenti del Comune di Siena. Per tutto il mese di febbraio, in occasione della rassegna “Febbraio al Museo”, l’ingresso al complesso museale e alla mostra sarà gratuito per turisti e residenti

Telefono per informazioni: +39 0577 534511 / 292615

E-Mail info: infoscala@comune.siena.it

Sito ufficiale: http://www.santamariadellascala.com


Un viaggio attraverso sei secoli di storia delle più importanti istituzioni ospedaliere toscane con lo sguardo del viandante del passato. E’ il percorso espositivo della mostra “Il corpo e l’anima. I luoghi e le opere della cura ospedaliera in Toscana dal XIV al XIX secolo”, visitabile fino al 1 marzo 2015 in uno dei luoghi simbolo in Europa dell’ospitalità e della cura, l’ex ospedale Santa Maria della Scala, a Siena. La mostra, inaugurata il 6 dicembre scorso, racconta con originalità la storia secolare di sette grandi luoghi della sanità toscana: gli ospedali fiorentini di Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio e degli Innocenti, il Santa Maria della Scala di Siena, il Misericordia e Dolce di Prato, il Santa Chiara di Pisa e il Ceppo di Pistoia. Nati e sviluppati in una terra, quella toscana, caratterizzata da grande spirito assistenziale e da profondo fervore religioso, gli antichi complessi ospedalieri hanno acquisito, nel corso del tempo, un’importanza tale da divenire essi stessi attori politici, collettori di patrimoni, committenti di preziose opere d’arte.

La mostra. Una selezione di tavole, affreschi, arredi e testimonianze documentarie provenienti dalle sette strutture ospedaliere toscane ne valorizza la storia e le funzioni, che spaziavano dall’accoglienza del povero e del pellegrino, all’assistenza del malato e dell’infanzia abbandonata. Gli ospedali costituiscono, talvolta proprio in virtù della loro storia secolare, uno straordinario compendio di conoscenza: ogni singolo aspetto di vita è riflesso negli spazi, negli arredi, nelle pareti affrescate, nelle tavole dipinte, nelle targhe commemorative, nei registri, nei libri contabili e nelle memorie. La mostra evidenzia, in particolare, la grande attenzione riservata alla cura dell’anima e alla redenzione spirituale, considerati passaggi fondamentali nel recupero della salute fisica. 

Il percorso espositivo. Per esplorare i luoghi e le opere del ricovero e della cura con gli occhi del pellegrino, le curatrici hanno scelto di aprire la mostra con un video, che sintetizza la nascita e l’evoluzione degli enti assistenziali dai primordi legati al viaggio e all’accoglienza dei pellegrini, fino alla nascita della moderna medicina. Video che tornano in ogni sezione espositiva, una per istituzione ospedaliera, per introdurre al visitatore i luoghi, le atmosfere e i tesori di ogni struttura. Il percorso inizia con l’Ospedale della Misericordia e Dolce di Prato, dove si ammirano, tra gli altri, la bella Madonna con Figlio tra i Santi Barnaba e Silvestro di Lodovico Buti, opera cinquecentesca di grande fascino, e il Buon Samaritano, di Nicola Malinconico, per proseguire nella sezione dedicata all’Ospedale del Ceppo di Pistoia, che presenta un prezioso Paliotto seicentesco e una Madonna con bambino di Gerino Gerini. 

Il percorso riparte con gli Ospedali fiorentini: il San Giovanni di Dio, con cinque piccoli olii su tavola di Bartolomeo Bimbi; l'Ospedale degli innocenti, oggi Istituto, con preziosi documenti di archivio e una bellissima Incoronazione della Vergine e Santi di Neri di Bicci, e il Santa Maria Nuova, con una Madonna in trono con Bambino attribuita a Giotto di Maestro Stefano, detto Giottino, e un frammento di affresco raffigurante la Resurrezione di Cristo, di Niccolò di Pietro Gerini. La mostra prosegue con la sezione dedicata all’Ospedale Santa Chiara di Pisa, che offre l’occasione per ammirare, fra l’altro, la copia trecentesca della bolla di fondazione dell’istituto, per terminare con il Santa Maria della Scala di Siena. La sezione dedicata all’antico ospedale senese espone una preziosa serie di albarelli da spezieria databili tra il XV e il XIII secolo, orci, tavole legate alla sanità e alla vita ospedaliera, modelli in terracotta e strumenti per l’insegnamento dell’ostetricia. 




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