Betty Danon. Io e gli altri

Dal 11 October 2025 al 8 December 2025
San Secondo di Pinerolo | Torino
Luogo: Castello di Miradolo
Indirizzo: Via Cardonata 2
Orari: Sabato, domenica, lunedì 10-18,30
Costo del biglietto: 15 euro intero, 12 euro ridotto (gruppi, over 65, convenzioni), 10 euro ridotto 12-26 anni, gratuito (0-11 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori), 5 euro ridotto Scuole Pinerolo e Tessera PineCult
Telefono per informazioni: +39 0121 502761
E-Mail info: prenotazioni@fondazionecosso.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecosso.com
La Fondazione Cosso presenta, in questo secondo evento espositivo del progetto atempo, una serie di opere, alcune delle quali mai esposte prima d’ora, provenienti da importanti istituzioni pubbliche e collezioni private, che raccontano l’intero ciclo artistico di Betty Danon. La mostra è realizzata con la collaborazione dell’Archivio Betty Danon e con la Galleria Tiziana Di Caro di Napoli, ed è curata da Roberto Galimberti, con il coordinamento di Paola Eynard e la consulenza iconografica di Enrica Melossi.
Betty Danon ha saputo indagare gli elementi della scrittura e della parola attraverso una ricerca sul segno e sul suono, che ha restituito ai supporti (la carta, la tela) e agli strumenti (la macchina da scrivere, la fotocopiatrice e il computer) una dimensione sospesa e poetica. Le “anime” del Castello di Miradolo sembrano legarsi a doppio filo con la ricerca di Betty Danon, nel cui lavoro c’è ricerca visiva e musicale, relazione con la natura e con gli altri, racconto e cura.
Il percorso espositivo, che si sviluppa nelle 14 sale del Castello di Miradolo, racconta l’evoluzione del pensiero e dell’opera dell'artista, a partire dai primi collage degli anni Sessanta, proseguendo con le partiture asemantiche, con il libro Punto e linea del 1975 - definito “perfetto” da Roland Barthes - con i Green sounds, in cui natura e scrittura musicale si incontrano tra le righe del pentagramma, per incontrare poi le opere realizzate con la macchina da scrivere, con la fotocopiatrice e con il computer. La mostra espone, inoltre, l’opera collettiva Io & gli altri del 1979, le opere di mail art - espressioni tra le più libere e fantasiose della poetica dell’artista - fino a Rainbowland, luogo altro dell’arte e della creatività, spazio d’altrove in cui l’artista si rifugia dopo aver abbandonato, nei primi anni Ottanta, “il meraviglioso mondo dell’arte” per concentrarsi sullo scambio diretto con artisti di tutto il mondo e su iniziative culturali e museali.
Come un ideale controcanto, il progetto espositivo, nella sezione Note a margine, offre un cammino parallelo e tematico con gli altri, con le artiste e gli artisti che hanno accompagnato la poetica di Betty Danon e che hanno contribuito a Io & gli Altri: queste Note a margine ospiteranno opere di Irma Blank, Arrigo Lora Totino, Ugo Carrega, Tomaso Binga, Maria Lai, Amelia Etlinger, Mirella Bentivoglio, Sol LeWitt, Chima Sunada, Maurizio Nannucci, Giuseppe Chiari.
Beky nasce ad Istanbul nel 1927. Già da ragazza cambia il suo nome in Betty ed esplora forme sempre diverse della sua creatività. Nella sua città natale studia l’antica arte della miniatura, disegna gioielli e abiti. Approda a Milano nel 1956. Scrive Mirella Bentivoglio: “Betty era nata in Turchia, era cresciuta in una cultura prevalentemente iconoclasta e fortemente legata alle espressioni di segno. Mentre per altri si può sentire la radice pittorica dell’operazione, per lei questo non avviene mai. Il suo è sempre un lavoro di natura caparbiamente semiologica, un preciso poetico esame degli strumenti della scrittura”.
I primi collage della fine degli anni Sessanta si fanno gradualmente geometrie ritmiche complesse, divengono pitture che, mano a mano, si trasformano in architetture metafisiche; i colori virano nelle scale di grigi, il cerchio e il quadrato tendono alla loro essenza di punto e linea. L’attenzione al segno e al linguaggio - dal tratto gestuale al suono - caratterizza la sua ricerca artistica: nascono le prime partiture, le finestre di cielo, le poesie nel pentagramma, la parola si fa segno, sintesi grafica, poesia visiva.
L’incontro con la mail art porta alla nascita della grande opera collettiva Io & gli altri del 1979, che diventerà una mostra presso la Galleria Apollinaire: oltre 200 cartoline postali, su cui lei stessa ha stampato dei pentagrammi, che vedono interventi di artisti, oltre a quelli già citati, come Nam June Paik, Robin Crozier Johan van Geluwe, Berty Skuber, Armando Marocco, Lucia Pescador, Ray Johnson, Pablo Echaurren, William Xerra, Emilio Tadini, Adriano Spatola. Scrive: “Io & gli altri è un’opera nata dalla collaborazione di più artisti chiamati ad intervenire su un mio foglio pentagrammato. Mi sono soffermata per parecchi anni sul tema “punto-linea” riducendo tutto a questi due elementi primari quale comune denominatore del micro e macrocosmo; gli “altri” sono i “punti”, mentre “io” sono la “linea” di connessione. Il pentagramma segna la mia presenza in ogni lavoro quale componente fissa, allude al suono, origine di tutte le cose. Un elemento indefinibile è l’elemento della sorpresa, dell’imprevisto”.
Nel corso della sua ricerca durata oltre trent’anni, la scrittura diviene performance sonora alla Biennale di Venezia del 1978; il pentagramma ritorna nei poeticissimi Green sound, in cui la natura si integra e fiorisce sul rigo musicale. Betty Danon esplora le potenzialità degli strumenti della scrittura, della sua riproduzione e della composizione, dalla macchina da scrivere alla fotocopiatrice, al computer, per alterarne il processo, per intuirne le possibilità insospettate e l’inevitabilità assidua del gioco.
Dalle lettere a Amelia Etlinger nasce, nel 1976, Rainbowland, paese immaginario dapprima scenario per una fiaba, poi simbolo poetico del luogo “altro”, “parola d'ordine per varcare le soglie dell’assurdo, del magico, del concetto mitico di tempo e spazio, il pretesto per scavalcare i muri”.
Con una ricerca artistica durata oltre trent’anni, fuori dagli schemi e fuori dai circuiti abituali, libera di esplorare i punti d’incontro tra il segno e la parola, tra il punto e la linea, tra l’essenzialità del bianco e nero e la gioiosa vitalità del colore, tra l’arte e la vita.
L’esposizione è accompagnata da un’inedita installazione sonora a cura del progetto artistico Avant-dernière pensée.
Parallelamente alla mostra si articola il progetto Da un metro in giù: un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda.
atempo
Con Betty Danon. Io e gli altri, la Fondazione Cosso ripropone atempo, il format espositivo in cui incontrare, per un breve periodo di tempo e in alcune sale del Castello di Miradolo, significativi omaggi ad artisti o a momenti della storia dell’arte che, per le loro peculiarità, ricerche o poetiche, si leghino all’identità del luogo e alle sue differenti anime.
Nel linguaggio musicale, a tempo è un’indicazione che, nel corso di una composizione, riporta l’esecutore al regolare movimento dopo una variazione di tempo; atempo suggerisce la temporalità di un evento, l’approssimarsi rapido della sua conclusione e, insieme, la sospensione del tempo stesso. atempo intende indagare le possibilità dell’osservare e del leggere un’opera non soltanto come oggetto visivo in dialogo con lo spazio, ma come strumento di scoperta e di riflessione del proprio tempo e, insieme, del tempo, personale e privato, di coloro che si pongono in relazione con l’opera stessa.
Una mostra per tutti
Per rendere accessibile a tutti la mostra, la Fondazione Cosso ha rivisitato spazi e adottato strumenti per rispondere alle diverse esigenze di fruibilità. Tutti i testi di sala sono tradotti anche in lingua inglese e francese e, lungo il percorso di visita, sono disponibili estratti in versione accessibile Easy to Read, Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), LIS – Lingua Italiana dei Segni e audiodescrizione.
Il percorso didattico Da 1 metro in giù ®L’arte con occhi di bambino - non circoscritto a una sala didattica, ma diffuso lungo tutto il percorso espositivo, sotto le opere d’arte, che nasce ad altezza di bambino ma influenza l’esperienza di ogni visitatore - è tradotto in lingua inglese e francese e fruibile in versione Easy to Read e Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), per rendere accessibili tutte le attività anche ai bambini con problematiche di comunicazione. In abbinamento a questo, sono disponibili su richiesta Storie Sociali con lo scopo di aiutare le persone con autismo a comprendere e prepararsi meglio all'esperienza di visita della mostra e della dimora, già a partire dall'ingresso nel parco storico.
Lungo il percorso espositivo i visitatori potranno godere dello Spazio Calmo. Attivo dal 2023, è uno spazio progettato e allestito per creare una sensazione di intimità e sicurezza: qui ognuno può rilassarsi, leggere, allattare e godersi l’ambiente circostante. Ricerche ormai consolidate dimostrano che vivere nella quotidianità spazi di decompressione e di rilassamento può generare risultati positivi in chiunque, comprese le persone affette da demenza, autismo, disabilità cognitive, dolore acuto e cronico, patologie psichiatriche e disturbi da stress. All’interno dello Spazio Calmo sono disponibili libri tradizionali e in simboli, ma anche speciali cuffie isolanti, per poter vivere gli spazi della mostra limitando i rumori ambientali.
Betty Danon
(Istanbul, 1927 – Milano, 2002)
Artista concettuale, poetessa visiva. Nata a Istanbul, ha vissuto a Milano dal 1956. Ha lavorato col suono e col segno a partire dalla simbologia junghiana, riducendo cerchio e quadrato a due elementi primari - punto e linea - che accompagnano i suoi lavori, nelle partiture simulate e negli interventi sulla parola e sulla scrittura. Ha esposto in Italia e all’estero in numerose mostre personali e collettive, tra cui due mostre speciali della Biennale di Venezia (1978-1980). Il suo lavoro è documentato su numerose riviste d'arte contemporanea ed è presente in molti archivi d'arte internazionali.
Uscita volontariamente, negli anni Ottanta, dai circuiti convenzionali dell'arte, negli anni successivi ha condiviso il suo lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la mail art e ha approfondito lo spirito creativo del suo pensiero in atelier di "iniziazione alla creatività", per un pubblico sia professionista che amatoriale. L’utilizzo del computer, fin dai primi anni della sua diffusione, le ha permesso di creare decine di libri d'artista, alcuni pubblicati in tiratura limitata, altri pezzi unici.
I suoi lavori sono oggi al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto dove è custodito anche il suo archivio, presso The Museum of Modern Art di New York, nel dipartimento di Rare Books della Ohio State University, nella Buffalo Fondationdella State University of New York, negli archivi Sackner, al Museo della Carale, al Museo Arte Contemporanea di Matino e in musei e biblioteche di più di 25 nazioni di tutto il mondo.
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