Mario Giacomelli e Giacomo Leopardi. Poetare per immagini

Mario Giacomelli, “A Silvia”, 1964. Courtesy CRAF – Centro di Ricerca ed Archiviazione della Fotografia, Spilimbergo

 

Dal 15 Novembre 2021 al 28 Febbraio 2022

Torino

Luogo: PHOS Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive

Indirizzo: Via Giambattista Vico 1

Orari: da lunedì a venerdì dalle 15.30 alle 19.30 o su appuntamento

Enti promotori:

  • PHOS Centro Polifunzionale per la Fotografia e le Arti Visive
  • CRAF Centro di Ricerca ed Archiviazione della Fotografia

Prolungata: fino al 28 febbraio 2022

Telefono per informazioni: +39 011 7604867

E-Mail info: phos@phosfotografia.it

Sito ufficiale: http://www.phosfotografia.com


Dal 15 novembre 2021 presso il centro PHOS di Torino, in collaborazione con l’archivio CRAF di Spilimbergo (PN), sarà presentata la mostra “Mario Giacomelli e Giacomo Leopardi. Poetare per immagini” congiuntamente ad una serie di cinque conferenze che, a partire dall’opera del grande fotografo, indagano il rapporto che la fotografia intrattiene con la letteratura, la filosofia della conoscenza, la comunicazione mediatica. 

In occasione dell’inaugurazione - il 15 novembre alle ore 18.30 - avrà luogo la presentazione dell’iniziativa con gli interventi di Alvise Rampini - direttore dell’Archivio CRAF - ed Elisabetta Buffa - presidente di Phos. Successivamente le conferenze si svolgeranno nei giorni: 15 e 22 novembre 2021, 13 dicembre 2021, 10 e 24 gennaio 2022.

Mario Giacomelli e la poesia: la mostra fotografica.
Mario Giacomelli si è ispirato di frequente a componimenti poetici. La serie presentata in occasione della mostra al centro PHOS consiste di 34 fotografie vintage intese a rendere in immagini il canto “A Silvia” di Giacomo Leopardi. Tale serie fu ideata dal maestro nel 1964 su proposta del critico e fotografo Luigi Crocenzi nell’ambito di un programma di “traduzione” iconica di testi poetici. Per l’occasione Crocenzi aveva fornito un vero e proprio storyboard e Giacomelli si era impegnato a realizzare le relative fotografie. La sequenza, che aveva fini didattici, andò in onda il medesimo anno durante la trasmissione televisiva “Telescuola”, con accompagnamento della voce recitante di Giancarlo Sbragia.
L’interesse di Giacomelli per la poesia e per la sua trasposizione fotografica non si limitò però a quell’episodio, ma anzi proseguì durante tutto il suo percorso artistico; ne testimoniano le serie di immagini ispirate a componimenti di Eugenio Montale, Edgar Lee Masters, Emily Dickinson, Franco Costabile, Vincenzo Cardarelli, Mario Luzi, Sergio Corazzini e la collaborazione con Francesco Permunian.
In ogni caso, com’è noto, anche al di là della sua passione per la poesia, Giacomelli era interessato ad un approccio lirico e visionario alla fotografia, finalizzato a suscitare sentimenti ed emozioni più che a documentare fatti concreti.
Nel 1988 egli tornò ad ispirarsi alla poesia “A Silvia”, elaborando una seconda serie di immagini in cui adottò un metodo espositivo più dichiaratamente simbolico e metaforico, distante da qualunque tentativo di rendere in maniera diretta gli enunciati del componimento.
Quest’ultima sequenza è documentata in mostra dalle pubblicazioni relative. Saranno inoltre visionabili le riproduzioni di alcune lettere dell’epistolario intercorso tra Giacomelli e Crocenzi, e tra quest’ultimo e il Conte Pierfrancesco Leopardi (il materiale fotografico ed epistolare proviene dal Fondo Crocenzi dell’Archivio CRAF di Spilimbergo).  
 
La serie di conferenze: approfondimenti sulla ricerca di Mario Giacomelli e spunti di applicazione al contemporaneo.
Dal doppio registro narrativo, adottato da Giacomelli in relazione al componimento “A Silvia”, e dalle dualità ad esso connesse, prendono avvio la riflessione interdisciplinare promossa da Phos e la definizione degli sfondi tematici (ideazione e curatela Elisabetta Buffa). Gli approfondimenti proposti dalle cinque conferenze - che avranno luogo il 15 ed il 22 novembre, il 13 dicembre, il 10 ed il 24 gennaio – indagano la relazione che la fotografia intrattiene con la scrittura, la teoria della conoscenza e la comunicazione. L’impegno ad evidenziare le connessioni tra vari campi del sapere intende coinvolgere sia gli specialisti che il grande pubblico, nella convinzione che la fotografia possa rivelarsi un medium ideale per affrontare quel fenomeno complesso che è la cultura, fotografica e non.
 
Programma dell’iniziativa e calendario delle conferenze:
 
15 novembre 2021 h. 18.30; Presentazione dell’iniziativa.
A seguire, alle h. 19.30, inaugurazione della mostraMario Giacomelli “A Silvia”.
Interverranno Alvise Rampini, direttore dell’Archivio CRAF di Spilimbergo ed Elisabetta Buffa, presidente di Phos. inquadramento del periodo storico introduzione al doppio registro narrativo delle due serie dedicate da Giacomelli al componimento leopardiano: narrazione consequenziale o per nessi causali/narrazione analogico-simbolica. 22 novembre 2021 h. 18.30; Giacomo Leopardi: un poeta tra razionalità e sentimento.
 Dualità inconciliabili o desiderio di una diversa possibile convergenza?
Relatori: Chiara Fenoglio (Università di Torino), Fulvio Vallana (Università di Torino). la relazione tra immaginazione poetica e pensiero critico nell’opera leopardiana: due anime che si intrecciano o due modi, tra loro antagonisti, di porsi rispetto alla scrittura e alla vita? Quale il ruolo della contrapposizione tra illusioni e immaginazione da una parte, resa razionale al disincanto della verità del vivere dall’altra? il legame tra pensiero e figura nella poesia di Leopardi: in quale maniera il poeta dà vita nei suoi componimenti (e quindi tramite parole) a delle forme “visibili”? Che cosa ancora ci parla nella sua predisposizione a tradurre sentimenti, emozioni e concetti in immagine?  13 dicembre 2021 h. 19.00; Giacomelli e gli anni della TV culturale. Storia e semiologia della televisione sullo sfondo dei nuovi media. Relatori: Orlando Perera (saggista, critico musicale, esperto di comunicazione), Antonio Sant’Angelo (Università di Torino).   storia: come si è articolata in Italia nei primi due decenni di vita della televisione la collaborazione con gli intellettuali? Che cosa ha significato, nel contesto degli anni ’60, l’idea di poter educare a distanza? Quale panorama si è aperto con il proliferare delle reti televisive e successivamente con l'avvento dei nuovi media? semiologia: che cosa comporta la trasmissione di immagini fotografiche attraverso la televisione. Quale la specificità del” televisivo” nel trasmettere i diversi messaggi e in quale maniera essa influisce sui loro contenuti?  10 gennaio 2022 h. 19.00; Romanzi di figure: letteratura e fotografia. Una riflessione sulle forme della narrazione foto-testuale in cui il verbale incrocia il visivo. Relatore: Luigi Marfè (Università di Padova). dietro ogni fotografia, secondo Roland Barthes, si celano infinite trame di romanzi. Perché oggi tanti scrittori inseriscono fotografie nei propri libri? Che relazione si instaura tra le parole e le immagini? In che modo possono contribuire insieme al racconto di una storia? 24 gennaio 2022 h. 19.00; Che cosa conosciamo attraverso le immagini? Quale idea di verità è possibile attribuire alla fotografia e in genere alle forme di espressione iconica contemporanee?
Relatori: Guido Brivio (Università di Torino), Federico Vercellone (Università di Torino). a fronte della perdita di fiducia nell’esistenza di fatti semplici e obiettivi e in un loro diretto rispecchiamento nell’opera, in quale maniera le manifestazioni artistiche possono partecipare costruttivamente ad una riflessione sui problemi della contemporaneità? al di là del contenuto immediatamente esibito dalle immagini, quali significati è dato di trasmettere tramite il loro aspetto formale? Quale la specificità del linguaggio iconico, e segnatamente fotografico, rispetto a quello verbale?  Mario Giacomelli (Senigallia 1925-2000)
Uno dei maggiori maestri della fotografia italiana. Nato da una famiglia di origini contadine, buona parte della sua opera sarà connessa all’amore per la natura e per la sua terra, le Marche. 
Il periodo storico e le vicissitudini familiari lo costrinsero ad abbandonare gli studi, ma dopo essersi dotato di una professione come tipografo, l’incontro con alcune figure cruciali della cultura fotografica italiana - come Giuseppe Cavalli, Paolo Monti e Luigi Crocenzi - gli permisero di completare la sua formazione culturale e di approdare ad uno stile estremamente originale.
Famosissime le fotografie scattate nell’ospizio di Senigallia (Verrà la morte e avrà i tuoi occhi), nel paese abruzzese di Scanno (Scanno), all’interno del seminario vescovile di Senigallia (Io non ho mani che mi accarezzino il volto). 
Accanto al costante interesse per il paesaggio, a partire dagli anni ’60 Giacomelli intensificò quello per la poesia. Ne testimoniano le serie ispirate a componimenti di Giacomo Leopardi, Eugenio Montale, Edgar Lee Masters, Emily Dickinson, Franco Costabile, Vincenzo Cardarelli, Mario Luzi, Sergio Corazzini e la collaborazione con Francesco Permunian.
Nell’ultimo periodo della sua attività l’approccio al racconto per immagini si fece sempre più onirico e metaforico. Le sequenze degli anni ’90 sono una sorta di "teatro dell’anima" in cui emergono istanze e urgenze legate al paradosso esistenziale e alla meditazione sul suo possibile significato.
 

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