Massimiliano Alioto. Transnatural
Dal 21 Gennaio 2015 al 21 Febbraio 2015
Torino
Luogo: Galleria Davico Arte
Indirizzo: Galleria Subalpina 21
Orari: da martedì a sabato 10-12.30 / 16-19.30
Curatori: Luca Beatrice, Carlotta Canton
Telefono per informazioni: +39 011 0362954
E-Mail info: galleria@davicoarte.it
Sito ufficiale: http://www.davicoarte.it
La galleria Davico Arte espone, in collaborazione con DL Arte Milano, “Transnatural” una personale di Massimiliano Alioto.
La mostra e il catalogo sono curati da Luca Beatrice che scrive a proposito dell’artista: “Alioto è di natali pugliesi (nasce a Brindisi, classe 1972) ma gravita da tempo su Milano. Da allora, l’esperienza dell’artista ha attraversato il dato prettamente urbano per ricondursi con insistenza a quello naturale. Montagne innevate prima, mari in tempesta poi. Il suo nuovo approccio al naturalismo pittorico è però “punk” nell’accezione più contraddittoria del termine. E’ un pirata che naviga lo spazio della tela, stupendoci, ancorché non si conosca mai l’approdo del suo viaggio creativo. Dopo cime e acque, eccolo tornare con l’esuberanza di tinte psichedeliche che non si preoccupano delle coordinate reali del paesaggio. Sono alberi percossi dal vento, dentro lagune di acqua e cielo, ma le sue alterazioni di blu, rossi e gialli - fino ai contrappunti di verde acido e fucsia - travolgono gli scenari di una luce innaturale che ha radici nell’espressionismo della Die Brücke e trova esempi nella pittura internazionale, da Daniel Richter a David Schnell, di Peter Doig e Stephen Bush. Pensando a Richard Mosse e parafrasando Nietzsche, il transnaturale di Alioto è la riaffermazione del mondo vero al tramonto di ogni sua possibile favola. Si tratta di rendere visibile ciò che sfugge all’occhio addomesticato. E’ questo il nostro paesaggio: iridescente, cupo a tratti, luminoso in altri, è sovrapposizione di sogno e realtà, alterazione e verità, transnatura e natura. E’ l’epoca in cui viviamo, sono le nostre albe e i nostri tramonti, irreali, emotivi, finzione che si esprime nell’apparente verità.”
La mostra e il catalogo sono curati da Luca Beatrice che scrive a proposito dell’artista: “Alioto è di natali pugliesi (nasce a Brindisi, classe 1972) ma gravita da tempo su Milano. Da allora, l’esperienza dell’artista ha attraversato il dato prettamente urbano per ricondursi con insistenza a quello naturale. Montagne innevate prima, mari in tempesta poi. Il suo nuovo approccio al naturalismo pittorico è però “punk” nell’accezione più contraddittoria del termine. E’ un pirata che naviga lo spazio della tela, stupendoci, ancorché non si conosca mai l’approdo del suo viaggio creativo. Dopo cime e acque, eccolo tornare con l’esuberanza di tinte psichedeliche che non si preoccupano delle coordinate reali del paesaggio. Sono alberi percossi dal vento, dentro lagune di acqua e cielo, ma le sue alterazioni di blu, rossi e gialli - fino ai contrappunti di verde acido e fucsia - travolgono gli scenari di una luce innaturale che ha radici nell’espressionismo della Die Brücke e trova esempi nella pittura internazionale, da Daniel Richter a David Schnell, di Peter Doig e Stephen Bush. Pensando a Richard Mosse e parafrasando Nietzsche, il transnaturale di Alioto è la riaffermazione del mondo vero al tramonto di ogni sua possibile favola. Si tratta di rendere visibile ciò che sfugge all’occhio addomesticato. E’ questo il nostro paesaggio: iridescente, cupo a tratti, luminoso in altri, è sovrapposizione di sogno e realtà, alterazione e verità, transnatura e natura. E’ l’epoca in cui viviamo, sono le nostre albe e i nostri tramonti, irreali, emotivi, finzione che si esprime nell’apparente verità.”
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