Maurizio Cilli. Gli indistinti confini
Dal 26 Settembre 2014 al 25 Ottobre 2014
Torino
Luogo: Galleria NOPX
Indirizzo: via Guastalla 6/a
Orari: da martedì a venerdi 15.30-18.30 o su appuntamento
Curatori: Rebecca De Marchi
Telefono per informazioni: +39 328 7055257
E-Mail info: info@nopx.it
Sito ufficiale: http://www.nopx.it
Oltre trenta lavori inediti, collage, oggetti e multipli d'artista compongono una project room: “Gli indistinti confini”, personale di Maurizio Cilli, ospitata dalla galleria NOPX di Torino con la curatela di Rebecca De Marchi. Il lavoro parte da suggestioni che l'artista ha colto e rielaborato durante la sua ricerca DioramaStupefacio per il progetto “Stupinigi fertile” e si sviluppa, attraverso un lungo processo di manipolazione, fino a condurre Cilli ad utilizzare quale pretesto letterario alcuni dei principali episodi delle Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone. Un omaggio ai paesaggi e alle forme evocate nel testo originale, rilette in chiave contemporanea dall'artista che, con una passione da antico artigiano, assembla collage minuziosi, piccoli disegni e object trouvè.
[…] Con un cambiamento di stato entra in campo il talento compositivo di Maurizio Cilli, in cui il pensiero della mano lascia il posto della scrittura a un testo fatto di immagini che interpretano liberamente i miti, colti nell’atto della metamorfosi, dilatando alcuni passaggi, sintetizzando narrazioni, estetizzando la brutalità delle passioni e dei cambiamenti di materia imposti. Come in Ovidio, ogni cosa ha un suo posto, anche la violenza più turpe, il sentimento più autoritario, e le conseguenze sono, come le cause, parte di una stessa natura. La metamorfosi passa nel lavoro-mantice di Cilli alla trasformazione dei materiali che cerca, raccoglie, essicca, accumula, ritaglia, connette, aiutandosi con tocchi pittorici. Le Eliadi, Ciane, Coronide, Batto, Medusa, Sisifo, Cadmo e Armonia, Issione, Atteone, Mina, Flora prendono forma visibile, definiscono un universo piano di carte che eccezionalmente si espande allo spazio tridimensionale, quando la rappresentazione diviene oggetto: è il caso di Callisto, di Apollo e Dafne, di Diana. L’unicità di ogni singolo lavoro è unica anche per il suo condividere poco con gli altri della serie, pur costituendo un corpus la cui ragione è nel tema, e negli estratti culturali, più che nelle forme. Tuttavia appaiono famiglie di opere, che potremmo radunare tanto secondo il genere retorico che figurativo: dai lavori icastici a quelli simbolici o narrativi; dai rimandi fantascientifici, uno steampunk proiettato nell’antichità, ai collage surrealisti, alla classicità alle prese con l’incompiuto e con il lacerto pittorico. Ad accomunarle la natura di sculture minime, di una materia portata a nuova vita […] (Rebecca De Marchi)
Come consuetudine, NOPX ha invitato l’artista a realizzare un multiplo dalla tiratura limitata di 200 copie, 50 delle quali siglate e numerate.
[…] Con un cambiamento di stato entra in campo il talento compositivo di Maurizio Cilli, in cui il pensiero della mano lascia il posto della scrittura a un testo fatto di immagini che interpretano liberamente i miti, colti nell’atto della metamorfosi, dilatando alcuni passaggi, sintetizzando narrazioni, estetizzando la brutalità delle passioni e dei cambiamenti di materia imposti. Come in Ovidio, ogni cosa ha un suo posto, anche la violenza più turpe, il sentimento più autoritario, e le conseguenze sono, come le cause, parte di una stessa natura. La metamorfosi passa nel lavoro-mantice di Cilli alla trasformazione dei materiali che cerca, raccoglie, essicca, accumula, ritaglia, connette, aiutandosi con tocchi pittorici. Le Eliadi, Ciane, Coronide, Batto, Medusa, Sisifo, Cadmo e Armonia, Issione, Atteone, Mina, Flora prendono forma visibile, definiscono un universo piano di carte che eccezionalmente si espande allo spazio tridimensionale, quando la rappresentazione diviene oggetto: è il caso di Callisto, di Apollo e Dafne, di Diana. L’unicità di ogni singolo lavoro è unica anche per il suo condividere poco con gli altri della serie, pur costituendo un corpus la cui ragione è nel tema, e negli estratti culturali, più che nelle forme. Tuttavia appaiono famiglie di opere, che potremmo radunare tanto secondo il genere retorico che figurativo: dai lavori icastici a quelli simbolici o narrativi; dai rimandi fantascientifici, uno steampunk proiettato nell’antichità, ai collage surrealisti, alla classicità alle prese con l’incompiuto e con il lacerto pittorico. Ad accomunarle la natura di sculture minime, di una materia portata a nuova vita […] (Rebecca De Marchi)
Come consuetudine, NOPX ha invitato l’artista a realizzare un multiplo dalla tiratura limitata di 200 copie, 50 delle quali siglate e numerate.
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