DA PICASSO A VAN GOGH. Capolavori dal Toledo Museum of Art. Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo

Vincent van Gogh, Auvers, Campi di grano con mietitore, 1890, olio su tela, cm. 73,6x93. Toledo Museum of Art
Dal 15 November 2025 al 10 May 2026
Treviso
Luogo: Museo Santa Caterina
Indirizzo: Piazzetta Botter Mario 1
Curatori: Marco Goldin
Enti promotori:
- Comune di Treviso
Marco Goldin torna nella sua Treviso con una mostra di autentici capolavori. Sessanta quadri dal prestigio altissimo, se si pensa che nelle sale di Santa Caterina giungeranno opere per un valore totale di un miliardo di euro.
Un’esposizione che nasce geograficamente da lontano – propone i capolavori del XIX e XX secolo del Toledo Museum of Art, in Ohio – e ancora più nell’anima di Goldin, che, studente a Venezia a Ca’ Foscari, scopre I racconti dell’Ohio di Sherwood Anderson e rimane affascinato dal paesaggio e dai personaggi, parimenti protagonisti.
Nasce anche da una occasione più vicina: il Museo statunitense sarà oggetto di un importante ammodernamento e ampliamento e un nucleo delle sue opere più belle farà il giro del mondo. Toccando soprattutto il Continente australe e unicamente Treviso in Europa. Dati i rapporti di lunga data di Goldin con il Museo americano, a Treviso giungerà un’edizione assolutamente speciale della mostra. Il curatore ha infatti ottenuto una integrazione del corpus destinato a girare il mondo, puntando a un nucleo aggiuntivo di opere di qualità assoluta che escono per la prima volta dal Museo e che, dopo questa occasione, non si potranno ammirare se non recandosi in Ohio. Il Toledo Museum of Art è infatti per tradizione una istituzione gelosissima dei suoi innumerevoli capolavori e rarissimamente ne presta anche uno soltanto.
Per scelta del critico, il percorso della mostra andrà a ritroso nella storia dell’arte, partendo dall’astrazione americana del secondo Novecento, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, da Ad Reinhardt a Helen Frankenthaler, per transitare poi ad alcune esperienze capitali dell’astrazione invece europea, da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, per approfondire quindi il passaggio dal ‘900 all’’800 e di seguito i tre grandi temi: la natura morta, le figure e i ritratti, i paesaggi.
Nel primo caso, compariranno due tra i maggiori artisti che nel XX secolo si sono dedicati alla natura morta, come Giorgio Morandi e Georges Braque, mentre Henri Fantin-Latour e Camille Pissarro, nel pieno tempo della formazione del gruppo impressionista, diranno, e specialmente il primo, della raffinatezza cui questo tema conduceva i migliori tra i pittori.
Molto ampia, la sezione dedicata ai ritratti, alle figure e alle figure ambientate che propone un’emozionante sequenza di opere, a partire da Matisse, Bonnard e Vuillard, per giungere a De Chirico e Modigliani e a uno splendido Picasso cubista del 1909.
Poi la relazione, sul tema delle figure all’aria aperta, tra gli impressionisti d’oltreoceano e gli impressionisti francesi, con opere di William Merritt Chase, Berthe Morisot, Camille Pissarro per approdare a Courbet e Millet. I capi d’opera di Pierre-Auguste Renoir, Edouard Manet e Edgar Degas danno valore spettacolare e assoluto a questa sezione.
Anche la parte dedicata al paesaggio, quella che chiuderà la mostra, ha i caratteri dell’eccezionalità. Dapprincipio con le visioni che alcuni pittori, in modo assai diverso l’uno dall’altro, dedicano a Venezia (Signac) o a Parigi (Delaunay e Léger) per godere poi di una sequenza strepitosa di paesaggi impressionisti e post-impressionisti. Tra essi una delle più belle, e ultime, versioni delle Ninfee di Monet, accanto a capolavori di Gauguin, Cezanne, Caillebotte, Renoir, Sisley. Infine, su una parete isolata, quel Campo di grano con falciatore a Auvers con cui Van Gogh dà l’addio alla vita.
Un quadro che nella sua assolutezza, nel suo essere grondante di colore e umanità, splendidamente rappresenta la qualità altissima delle opere custodite nel Toledo Museum of Art. Tra poco a Treviso.
«Siamo entusiasti e orgogliosi di annunciare il ritorno di Marco Goldin a Treviso con una mostra di respiro internazionale, da Picasso a Van Gogh», afferma il Sindaco di Treviso Mario Conte. «Questo evento rappresenta un’importante occasione per affermare Treviso come centro culturale di primo piano, in un momento che accompagnerà anche il periodo delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, che vedrà Treviso come polo logistico. La collaborazione con Goldin non solo arricchisce l’offerta artistica della città, rendendola ancora più attrattiva, ma testimonia anche il nostro impegno nel proseguire il percorso tracciato dal dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, aggiungendo ulteriore pregio ad un progetto che ci ha visto, negli ultimi anni, consolidare una programmazione di primo piano. Ringrazio il Presidente Zaia con la Regione Veneto, i nostri partner istituzionali, gli sponsor che hanno voluto sposare questo grande progetto. È una mostra del territorio, il futuro della nostra comunità passa attraverso eventi come questo».
«Diamo il benvenuto a Marco Goldin nella sua Treviso, un curatore che ha sempre dimostrato un profondo legame con la sua città, dando e ricevendo in un dialogo continuo fatto di arte e cultura. La mostra che porterà al Museo di Santa Caterina, con capolavori che spaziano da Picasso a Van Gogh, rappresenta un evento di straordinaria rilevanza, capace di attrarre appassionati e visitatori da tutta Italia e oltre.
Questo progetto dimostra come Treviso sia una città in cui le istituzioni pubbliche e private si riconoscono nei grandi eventi culturali, perché crediamo fortemente nel valore del rapporto tra impresa e cultura. È proprio questa sinergia che rende possibile la realizzazione di iniziative di così alto livello, confermando la nostra vocazione a essere un punto di riferimento culturale a livello nazionale e internazionale», dichiara Maria Teresa De Gregorio, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Treviso.
Un’esposizione che nasce geograficamente da lontano – propone i capolavori del XIX e XX secolo del Toledo Museum of Art, in Ohio – e ancora più nell’anima di Goldin, che, studente a Venezia a Ca’ Foscari, scopre I racconti dell’Ohio di Sherwood Anderson e rimane affascinato dal paesaggio e dai personaggi, parimenti protagonisti.
Nasce anche da una occasione più vicina: il Museo statunitense sarà oggetto di un importante ammodernamento e ampliamento e un nucleo delle sue opere più belle farà il giro del mondo. Toccando soprattutto il Continente australe e unicamente Treviso in Europa. Dati i rapporti di lunga data di Goldin con il Museo americano, a Treviso giungerà un’edizione assolutamente speciale della mostra. Il curatore ha infatti ottenuto una integrazione del corpus destinato a girare il mondo, puntando a un nucleo aggiuntivo di opere di qualità assoluta che escono per la prima volta dal Museo e che, dopo questa occasione, non si potranno ammirare se non recandosi in Ohio. Il Toledo Museum of Art è infatti per tradizione una istituzione gelosissima dei suoi innumerevoli capolavori e rarissimamente ne presta anche uno soltanto.
Per scelta del critico, il percorso della mostra andrà a ritroso nella storia dell’arte, partendo dall’astrazione americana del secondo Novecento, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, da Ad Reinhardt a Helen Frankenthaler, per transitare poi ad alcune esperienze capitali dell’astrazione invece europea, da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, per approfondire quindi il passaggio dal ‘900 all’’800 e di seguito i tre grandi temi: la natura morta, le figure e i ritratti, i paesaggi.
Nel primo caso, compariranno due tra i maggiori artisti che nel XX secolo si sono dedicati alla natura morta, come Giorgio Morandi e Georges Braque, mentre Henri Fantin-Latour e Camille Pissarro, nel pieno tempo della formazione del gruppo impressionista, diranno, e specialmente il primo, della raffinatezza cui questo tema conduceva i migliori tra i pittori.
Molto ampia, la sezione dedicata ai ritratti, alle figure e alle figure ambientate che propone un’emozionante sequenza di opere, a partire da Matisse, Bonnard e Vuillard, per giungere a De Chirico e Modigliani e a uno splendido Picasso cubista del 1909.
Poi la relazione, sul tema delle figure all’aria aperta, tra gli impressionisti d’oltreoceano e gli impressionisti francesi, con opere di William Merritt Chase, Berthe Morisot, Camille Pissarro per approdare a Courbet e Millet. I capi d’opera di Pierre-Auguste Renoir, Edouard Manet e Edgar Degas danno valore spettacolare e assoluto a questa sezione.
Anche la parte dedicata al paesaggio, quella che chiuderà la mostra, ha i caratteri dell’eccezionalità. Dapprincipio con le visioni che alcuni pittori, in modo assai diverso l’uno dall’altro, dedicano a Venezia (Signac) o a Parigi (Delaunay e Léger) per godere poi di una sequenza strepitosa di paesaggi impressionisti e post-impressionisti. Tra essi una delle più belle, e ultime, versioni delle Ninfee di Monet, accanto a capolavori di Gauguin, Cezanne, Caillebotte, Renoir, Sisley. Infine, su una parete isolata, quel Campo di grano con falciatore a Auvers con cui Van Gogh dà l’addio alla vita.
Un quadro che nella sua assolutezza, nel suo essere grondante di colore e umanità, splendidamente rappresenta la qualità altissima delle opere custodite nel Toledo Museum of Art. Tra poco a Treviso.
«Siamo entusiasti e orgogliosi di annunciare il ritorno di Marco Goldin a Treviso con una mostra di respiro internazionale, da Picasso a Van Gogh», afferma il Sindaco di Treviso Mario Conte. «Questo evento rappresenta un’importante occasione per affermare Treviso come centro culturale di primo piano, in un momento che accompagnerà anche il periodo delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, che vedrà Treviso come polo logistico. La collaborazione con Goldin non solo arricchisce l’offerta artistica della città, rendendola ancora più attrattiva, ma testimonia anche il nostro impegno nel proseguire il percorso tracciato dal dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, aggiungendo ulteriore pregio ad un progetto che ci ha visto, negli ultimi anni, consolidare una programmazione di primo piano. Ringrazio il Presidente Zaia con la Regione Veneto, i nostri partner istituzionali, gli sponsor che hanno voluto sposare questo grande progetto. È una mostra del territorio, il futuro della nostra comunità passa attraverso eventi come questo».
«Diamo il benvenuto a Marco Goldin nella sua Treviso, un curatore che ha sempre dimostrato un profondo legame con la sua città, dando e ricevendo in un dialogo continuo fatto di arte e cultura. La mostra che porterà al Museo di Santa Caterina, con capolavori che spaziano da Picasso a Van Gogh, rappresenta un evento di straordinaria rilevanza, capace di attrarre appassionati e visitatori da tutta Italia e oltre.
Questo progetto dimostra come Treviso sia una città in cui le istituzioni pubbliche e private si riconoscono nei grandi eventi culturali, perché crediamo fortemente nel valore del rapporto tra impresa e cultura. È proprio questa sinergia che rende possibile la realizzazione di iniziative di così alto livello, confermando la nostra vocazione a essere un punto di riferimento culturale a livello nazionale e internazionale», dichiara Maria Teresa De Gregorio, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Treviso.
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