58. Esposizione Internazionale d’Arte - la Biennale di Venezia. Padiglione della Repubblica Islamica dell’Iran - Of Being and Singing

© Ph. Hamid Eskandari | Reza Lavassani, Life. Installazione in cartapesta (2011-2014)

 

Dal 10 Maggio 2019 al 24 Novembre 2019

Venezia

Luogo: Fondaco Marcello

Indirizzo: San Marco 3415

Curatori: Ali Bakhtiari



Of Being and Singing è la mostra presentata dalla Repubblica Islamica dell'Iran alla 58. Es- posizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia. Of Being and Singing è una mostra commissionata dal commissario Hadi Mozaffari del Visual Arts Affair Office e Mehdi Afzali, CEO di Institute of Contemporary Arts Developments, ideata dal curatore Ali Bakhtiari e che espone opere di Reza Lavassani, Samira Alikhanzadeh e Ali Meer Azimi.

L'esposizione si apre alla stampa l'8 maggio 2019 e al pubblico l'11 maggio 2019 a Fondaco Marcello, uno spazio noto vicino a Rialto (San Marco, Calle del Traghetto, 3415).

Basandosi sul titolo della mostra internazionale May You Live In Interseting Times, Of being and Singing è un omaggio alla vita, un omaggio ai momenti preziosi del passato, del presente e del futuro. Questa mostra porta un messaggio di pace da parte della comunità culturale e artistica iraniana, di solito poco trattata dai media internazionali.

Tre artisti che operano ognuno in discipline diverse, mostreranno l’Iran omaggiando la gloria e il tempo, l’identità e la memoria, la realtà e i sogni. Contrariamente all’immaginario comune esistente negli ambienti internazionali, che vuole l’arte iraniana basata su concetti e motivi locali, ognuno di questi artisti, con il proprio stile, mostrerà gli aspetti universali dell’arte iraniana.

Reza Lavassani (1962) nato e residente a Tehran. E’ un artista che usa vari materiali. L’instal- lazione Life è iniziata nel 2012 e Reza ha lavorato per tre anni su tutti i diversi dettagli dell’- opera. Ha scelto deliberatamente di lavorare con la carta pesta per evidenziare il concetto del riciclo, sia oggettivamente che simbolicamente. Quest’opera d’arte è una narrativa poeti- ca sullo splendore della vita, e nello stesso tempo, un’immagine poetica del concetto del tempo. Il suo modo straordinario di presentare quest’opera d’arte descrive la fede eterna del- l’artista nella ri-creazione e nel ciclo eterno della vita, e arricchito con il suo tocco estetico.Life enfatizza la spettacolarità (e teatralità) della scultura e dell’allestimento.   Samira Alikhanzadeh (1967) con uno sguardo verso il futuro, ci ricorda il passato. Nata e res- idente a Tehran, dopo essersi laureata presso l’università d’arte, dopo aver esposto le sue prime opere pittoriche, non ha più dipinto. Ha spostato la sua attenzione verso nuovi media, i media del proprio tempo. Ha scelto le foto di famiglia come materia prima del proprio tempo e, manomettendo le immagini, ha analizzato le proprie idee sull’identità e la memoria. Sami- ra, ritagliando i ritratti dallo sfondo delle vecchie foto e sistemandole su una trama metallica, conduce lo spettatore a cercare una narrazione visiva,che va oltre la sola visione delle fo- tografie.   Ali Meer Azimi (1984) vive e lavora a Isfahan. Ha attraversato ed esperimentato diversi mezzi espressivi, quali il cinema, la filosofia, le arti visive, per creare le proprie opere narranti. La- vorando sull’idea del “campo” e “controcampo”, e altresì sul “reversal dept” ed estenden- dole verso l’incompletezza della lingua e del sogno, ha creato una installazione attiva. L’idea principale del suo lavoro è il confronto tra il talento di apprendimento della lingua tra un bambino (essere umano), e un cucciolo di fringuello
Ali Bakhtiari (1985) è un curatore, di base a Teheran. Avendo lavorato con diversi musei e isti- tuzioni, la sua pratica si concentra sui rapporti tra arte e studi culturali. Lavora con film, gra- fica, pittura, sculture, e tutti i tipi di cultura materiale per rappresentare una mappa con- temporanea della geografia culturale del suo paese. Il suo obiettivo è di espandere la consa- pevolezza internazionale delle correnti nell'arte e nella cultura iraniana. "A parte l'idea del tempo e dell'essere, ho considerato il concetto di Mundus Imaginalis, un approccio filosofico profondamente radicato nella storia dell'arte iraniana", afferma Ali Bakhtiari in merito alla mostra.  

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