Federica Marangoni. ON THE ROAD 1970-2024. Non solo vetro

Federica Marangoni. ON THE ROAD 1970-2024. Non solo vetro, Museo del Vetro di Murano

 

Dal 19 Maggio 2024 al 24 Novembre 2024

Venezia

Luogo: Museo del Vetro di Murano

Indirizzo: Fondamenta Giustinian 8

Orari: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) Dal 01 novembre al 31 marzo: 10.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00) Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato

Curatori: Chiara Squarcina, Federica Marangoni

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50 Gratuito Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; membri Venice International Foundation

Telefono per informazioni: +39 041 2434914

E-Mail info: museo.vetro@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://museovetro.visitmuve.it


La mostra ripercorre la lunga carriera dell’artista e designer veneziana Federica Marangoni, focalizzandosi sul suo speciale rapporto con il vetro e con Murano, dai primi lavori con questo materiale a oggi. In tutti questi anni l’artista ha sperimentato diversi materiali e media tecnologici, spaziando in modo eclettico e interdisciplinare verso tutti i settori della comunicazione e affiancando al suo percorso di scultrice l’attività di designer.

Nel 1970 apre a Venezia il suo Fedra Studio Design e inizia a usare il vetro, lavorando con frequenza costante in molte fornaci muranesi. Progetta oggetti di design per la produzione, così come sculture in vetro e grandi installazioni, in cui i media tecnologici come il video e la luce al neon, combinati con la trasparenza e la fragilità del vetro, rendono la sua opera unica nel panorama dell’arte contemporanea. Dalla metà degli anni Settanta l’uso della tecnologia elettronica sarà infatti uno dei suoi principali mezzi di espressione. Dal 1976 al 1989 è professore aggiunto nel Dipartimento di Arte e Educazione Artistica presso la New York University, per la quale tiene seminari e corsi estivi a Venezia con un workshop sul vetro. Tiene anche lezioni e corsi in altre università e centri culturali negli Stati Uniti, esponendo in numerosi musei e gallerie internazionali.

La mostra attuale sarà allestita in diversi spazi del Museo del Vetro, andando a formare un percorso coinvolgente e in dialogo con l’architettura stessa della sede. L’ingresso ospiterà l’opera La bricola, nata come installazione di luce su pavimento specchiante, realizzata per l’Euro-Domus di Torino nel 1971. Nel giardino troveranno invece posto alcune grandi sculture multimediali, tra le quali il grande arcobaleno Continuity del 2006, creato per il patio dell’Istituto Italiano di Cultura a Madrid.

Il portico accoglierà alcune opere in vetro degli anni Ottanta incentrate sul tema del giardino e sulle sue implicazioni simboliche. Nella cosiddetta “Stanza della leggerezza” verranno esposte opere realizzate tra il 1987 e il 2002 che richiamano i concetti di aria, luce, volo, bellezza, archetipi di memorie antiche e allo stesso tempo eterne.

Lo spazio “ex Conterie” sarà articolato in cinque sezioni: “Il sogno fragile. Anni Settanta e Ottanta”, dove sarà esposto tra gli altri anche il gruppo Natura sotto vetro; “Elettronica madre di un sogno umanistico”, dove verrà approfondita la ricerca portata avanti dall’artista sull’uso della tecnologia nelle opere in vetro e sull’elettronica nell’arte e nella comunicazione; “Itinerari della memoria”, con la grande fontana-scultura La trappola della memoria, opera pubblica per l’Expo 1992 di Siviglia; “La traccia”, sezione tesa a dimostrare in modo particolare come il pensiero progettuale non si interrompe ma è piuttosto un labirinto dove esperienze, sogni, metafore, riferimenti alla storia si ammassano e ritornano come il flusso stesso del ricordo e del sogno; “Il volo”, con la grandiosa installazione Il volo impossibile, già esposta a Valencia e Barcellona.  

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