The Boat is Leaking. The Captain Lied

© Alexander Kluge | Alexander Kluge, Filmstill aus „Kommt ein Schiff gefahren – STUMMFILM“, 2016 | Courtesy of Fondazione Prada, Venezia 2017

 

Dal 13 Maggio 2017 al 26 Novembre 2017

Venezia

Luogo: Fondazione Prada

Indirizzo: Cà Corner della Regina, Santa Croce

Orari: Tutti i giorni 10 - 18 | Chiuso Mar

Curatori: Udo Kittelmann

Costo del biglietto: Intero 10 € | Ridotto 8 €

Telefono per informazioni: +39 041 810 9161

E-Mail info: info@fondazioneprada.org

Sito ufficiale: http://www.fondazioneprada.org



Fondazione Prada presenterà nella sede veneziana di Ca’ Corner della Regina “The Boat is Leaking. The Captain Lied.” dal 13 maggio al 26 novembre 2017. Questo progetto espositivo transmediale è il risultato di un approfondito confronto tra lo scrittore e regista Alexander Kluge, l’artista Thomas Demand, la scenografa e costumista Anna Viebrock e il curatore Udo Kittelmann. La mostra si svilupperà al piano terra e nei due piani nobili del palazzo settecentesco e includerà opere filmiche e fotografiche, ambientazioni spaziali e prestiti da collezioni pubbliche e private.

Riferendosi a una citazione dalla tragedia Giulio Cesare di William Shakespeare “Soffia ora, vento; gonfiatevi, onde; sta bene a galla, barca: scatenata è ormai la gran tempesta, e tutto adesso è rischio”, Udo Kittelmann osserva come questa collaborazione sia originata “dalla comune consapevolezza, a livello emotivo e teorico, delle criticità del nostro presente e della complessità del mondo in cui viviamo”.

In un dialogo di costellazioni e riferimenti polifonici tra i contributi di ciascun artista, la mostra attraversa diversi linguaggi come il cinema, l’arte e il teatro. La convergenza di spazi visivi e scenografie in grado di creare una varietà di atmosfere trasforma lo storico palazzo di Ca’ Corner della Regina in un luogo metaforico nel quale scoprire i mondi in cui viviamo e le nostre attitudini personali sviluppate nei loro confronti.

La mostra intende fornire una visione completa delle produzioni di Alexander Kluge, Thomas Demand e Anna Viebrock. I loro sforzi artistici si sono sempre estesi oltre ai campi dell’estetica e dell’immaginativo in quanto concepiti con chiare intenzioni storico-politiche. I tre autori si rivelano così pionieri e investigatori, testimoni e cronisti dei tempi passati e presenti.

Grazie a questo approccio la mostra è concepita come uno spazio in cui vivere esperienze e incontri. Questo ambiente stratificato e visivamente potente conferisce un’analisi e un significato al quotidiano e ai mondi di ieri e oggi sospesi tra apparente normalità e catastrofe, in una società divisa tra slancio vitale e perdita di fiducia, tra estrema angoscia e speranza senza limiti.

Come sostiene Kittelmann, “è una fortunata coincidenza che la produzione filmica di Alexander Kluge, l’opera fotografica di Thomas Demand e le scenografie di Anna Viebrock siano riunite in questo progetto collettivo, combinando forme di espressione artistica solitamente distinte. Finora l’impegno nei loro diversi ambiti creativi non ha consentito loro di  creare una collaborazione così simbiotica, nonostante si conoscano personalmente e abbiano spesso messo a confronto le loro idee”.

La mostra “The Boat is Leaking. The Captain Lied.” sarà accompagnata da una pubblicazione illustrata curata da Udo Kittelmann ed edita dalla Fondazione Prada. 
Alexander Kluge (Halberstadt, Germania, 1932) è uno scrittore, regista e laureato in legge. È uno dei pionieri del Nuovo cinema tedesco e nel 1966 è il primo tedesco del dopoguerra a ricevere il Leone d’argento al Festival di Venezia per Abschied von Gestern (La ragazza senza storia). Nel 1968 vince il Leone d’oro con Artisten in der Zirkuskuppel: ratlos (Artisti sotto la tenda del circo: perplessi) e nel 1982 il Leone d’oro alla carriera per la sua attività cinematografica. Dal 1988 la casa di produzione DCTP (Development Company for Television Program), che Kluge ha cofondato, gira migliaia di ore di programmi indipendenti. Kluge è anche ideatore della trasmissione televisiva “Kulturmagazine”. La sua attività televisiva si rifà alla tradizione del cinema d’autore, sviluppando forme inedite di dialogo del genere di “Facts & Fakes”. I più recenti lavori cinematografici di Kluge includono i “Minutenfilme” (cortometraggi di qualche minuto) e i “10-Stunden-Programme” (programmi di dieci ore), in continuità con gli albori della storia del cinema. I libri di Kluge come Geschichte und Eigensinn (scritto con Oskar Negt), Chronik der Gefühle e il più recente L’ora di Kong. Cronaca della correlazione appartengono allo stesso contesto della sua produzione per il cinema e la televisione. Kluge ha vinto il Büchner Preis e il Theodor W. Adorno Preis. Ancora oggi il suo lavoro cinematografico e letterario affascina per il carattere sperimentale e l’indagine sulla storia del XX e XXI secolo.
Thomas Demand (Monaco di Baviera, Germania, 1964) è uno degli artisti più influenti nel campo della fotografia. Le sue opere fanno parte di numerose collezioni museali in tutto il mondo, inclusi il MoMA di New York, il Guggenheim Museum di New York, il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra e la Nationalgalerie di Berlino. Prestigiose istituzioni internazionali hanno dedicato al suo lavoro importanti mostre personali: Modern Art Museum, Fort Worth, Texas (2016); Graham Foundation, Chicago (2013); DHC Art Center, Montréal (2013); National Gallery, Victoria, Melbourne (2012); Museum of Modern Art, Tokyo (2012); Kaldor Public Arts Project #25, Sydney (2012); Museum Boijmans Van  Beuningen, Rotterdam (2010); Neue Nationalgalerie, Berlino (2009); Fondazione Prada, Venezia (2007); Serpentine Gallery, Londra (2006); Museum of Modern Art, New York (2005); Kunsthaus Bregenz, Bregenz, Austria (2004). L’artista ha inoltre rappresentato la Germania alla 26esima Bienal de São Paulo. Attraverso i suoi lavori fotografici Demand indaga la cultura, la società e la contemporaneità. La sua opera multiforme mette lo spettatore di fronte a una realtà che non è quella che sembra. Demand è docente di Scultura alla Hochschule für bildende Künste di Amburgo.

Anna Viebrock (Colonia, Germania, 1951) è considerata la più influente scenografa e costumista del teatro in lingua tedesca. Ha ottenuto numerosi premi, fra cui il recente Bühnenbildnerin des Jahres 2016, importante riconoscimento nel campo della lirica. In stretta collaborazione con il regista Christoph Marthaler, Viebrock ha creato spazi scenici per teatri di prosa e d’opera come il Volksbühne di Berlino, la Schauspielhaus di Amburgo, la Frankfurt Opera, l’Opéra di Parigi, il Teatro Real a Madrid, il Festival di Salisburgo e di Bayreuth, il Festival di Vienna e d’Avignone e la Schauspielhaus di Zurigo, di cui è stata componente del direttivo dal 2000 al 2004. Dal 1994 lavora con la coppia registica Jossi Wieler e Sergio Morabito come scenografa per produzioni d’opera al Teatro di Basilea, al Festival di Salisburgo, al Teatro dell’Opera di Amsterdam, al San Francisco Opera, e soprattutto alla Staatsoper di Stoccarda. Dal 2002 è anche regista e si dedica alla ricerca scenografica, sperimentando nuove forme teatrali. Concepisce le scenografie come un’architettura, in cui la vita e il tempo lasciano le loro tracce. Fonti d’ispirazione sono gli edifici e gli interni ordinari, che Viebrock fotografa e documenta durante i suoi viaggi e poi trasforma in immagini e collage per gli spazi scenici. È docente di scenografia all’Akademie der bildenden Künste di Vienna.

Udo Kittelmann (Düsseldorf, Germania, 1958) è direttore della Nationalgalerie di Berlino, che include tra le sue sedi anche l’Alte Nationalgalerie, la Neue Nationalgalerie, l’Hamburger Bahnhof e il Museum Berggruen. Direttore della Kölnischer Kunstverein tra il 1994 e il 2001, Kittelmann ha poi diretto tra il 2002 e il 2008 il Museum für Moderne Kunst (MMK) di Francoforte. Nel 2001 è stato commissario del padiglione tedesco alla Biennale di Venezia, e in quell’occasione la personale “Totes Haus u r” di Gregor Schneider, da lui curata, è stata premiata con il Leone d’oro per la migliore partecipazione nazionale. Nel 2013 Kittelmann ha curato il padiglione della Russia alla Biennale di Venezia, dove ha presentato “Danaë” di Vadim Zakharov. Durante la sua lunga esperienza di curatore e direttore di musei, Kittelmann ha indagato la pratica curatoriale e il rapporto delle istituzioni con l’arte. La sua attenzione è rivolta ai meccanismi e quindi alle leggi implicite dell’arte e delle sue possibili modalità di presentazione. Kittelmann basa il suo lavoro di curatore sulla stretta collaborazione con gli artisti e ne allestisce le opere, senza limitarsi alla dimensione estetica ma tenendo presente il loro specifico contesto sociopolitico. Ha recentemente curato l’opera “Angst II” di Anne Imhof e la mostra “George Condo – Confrontation”. Attualmente sta collaborando al progetto “The Probable Trust Registry” di Adrian Piper. 

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