Mostra Kiki Smith. What I saw on the road a Firenze. Le informazioni sulla mostra Kiki Smith. What I saw on the road, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Kiki Smith. What I saw on the road del museo Palazzo Pitti di Firenze.

Kiki Smith, Earth, 2012, arazzo jacquard (edizione di 10). Edito da Magnolia Editions

Kiki Smith 2012 / Pace Gallery

Kiki Smith, Earth, 2012, arazzo jacquard (edizione di 10). Edito da Magnolia Editions

Mappa

  • Città: Firenze
  • Provincia: Firenze
  • Indirizzo: piazza de' Pitti
  • Telefono: +39 055 294883
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

Kiki Smith. What I saw on the road

Kiki Smith


  • Luogo: Palazzo Pitti
  • Curatori: Eike Schmidt, Renata Pintus
  • Città: Firenze
  • Provincia: Firenze
  • Data inizio: 15 Febbraio 2019
  • Data fine: 02 Giugno 2019
  • Telefono per informazioni: +39 055 294883
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:


What I Saw on the road è la personale che le Gallerie degli Uffizi dedicano a Kiki Smith (Norimberga, 1954), una delle protagoniste dell’arte contemporanea, femminista militante, presente con la sua opera nelle più prestigiose istituzioni internazionali (dal MoMA di New York al Museum of Modern Art di San Francisco, dalla Haus Esters Museum di Krefeld alla Fundació Joan Miró di Barcelona) e vincitrice per acclamazione della 51ª Biennale di Venezia del 2005 con l’ installazione Homespun Tales.

Kiki Smith coniuga le tecniche tradizionali (la fusione, la terracotta, l'arazzo, l'incisione) con la più sofisticata tecnologia digitale, e i suoi temi attingono alle fonti visive del Medioevo cristiano, della protoscienza sette-ottocentesca e di certo surrealismo, con risultati capaci di rappresentare ancora le ossessioni, le lacerazioni, le contraddizioni dell'umanità di oggi.

Tematica centrale e pressoché esclusiva del suo discorso è stata fino a tutti gli anni '90 la corporeità, e in particolare il corpo femminile in tutta la sua fragilità ma anche eroicamente capace di riscatto e ribellione. Più di recente la riflessione dell’artista si è allargata a considerare l’intero rapporto tra uomo, natura e cosmo: le immagini che ne sorgono hanno assunto i toni di una grazia pacificatrice che può essere una soluzione, un antidoto in tempi di odio e brutalità. Tutto questo si avverte nell'afflato quasi animistico di alcuni dei 12 arazzi jaquard nella mostra, ai quali – nelle sei sale del percorso espositivo – si affiancherà anche una selezione di sculture.