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Sestriere Maddalena

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“Una dama dell'aristocrazia che ascolta attentamente le parole di un giovine gentiluomo nella sua stanza da letto” (R. Longhi, 1916): così appare ai nostri occhi questa magnifica tela che colpisce soprattutto per la bellezza della giovane Maria che accetta con sorpresa e umiltà il volere divino. Orazio riesce a fondere in un perfetto equilibrio spaziale e formale la sua cultura classica di stampo fiorentino, fondata in particolare su Donatello, con il “cinematografico” uso della luce inaugurato da Caravaggio.