Guido Mazzoni (Il Modanino)

Modena 1450 ca - Modena 1518

© Arte.it | Guido Mazzoni

Apprezzato soprattutto per i suoi gruppi in terracotta policroma a grandezza naturale, allargò la sua fama ben oltre i confini estensi, ottenendo committenze anche tra i grandi regnanti d’Europa. Tradizionalmente considerato allievo dello scultore Niccolò dell’Arca (sebbene non esistano documenti a supporto di questa tesi), esordì come creatore di maschere teatrali ed apparati effimeri per le celebrazioni pubbliche. Tra il 1475 e il 1491, fu impegnato in un’intensa produzione di gruppi scultorei raffiguranti perlopiù scene di compianto su Cristo, caratterizzati da una marcata espressività dei personaggi, carica di tensione spirituale, rafforzata da una resa estremamente realistica capace di suscitare forte suggestione nello spettatore. A questo periodo appartengono composizioni come il Cristo morto per la chiesa dei Minori Osservanti (Santa Maria degli Angeli a Busseto, 1475 ca), la Pietà per l’oratorio di San Giovanni a Modena (1477-80), e la Sacra Famiglia del Duomo di Modena, detta anche «Presepe dei Pomini» o «Madonna della pappa» (1480). L’amicizia con Eleonora d’Aragona, sposa di Ercole d’Este, favorì probabilmente il suo arrivo a Napoli, dove scolpì il celebre Compianto della chiesa di Monteoliveto (1494), ritraendo nei volti di Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo il re Ferrante I e suo figlio Alfonso II d’Aragona. Soggiornò in due diverse occasioni in Francia, ospite presso le corti di Carlo VIII,  per il quale lavorò insieme a Fra’ Giocondo nel Castello di Amboise (1498), e di Luigi XII (1507).



Le opere