Un tuffo nel Barocco per ammirare la Medusa
Musei Capitolini, Roma |
Gian Lorenzo Bernini, Busto di Medusa, quarto o quinto decennio del XVII secolo
25/02/2013
Ancona - E' frutto di uno scambio culturale la mostra “Medusa tra luce ed emozione”, inaugurata ieri presso la Pinacoteca Civica di Ancona, che per l'occasione ha riaperto in anteprima al pubblico alcuni suoi spazi, in attesa del definitivo ampliamento. Qui nelle Marche è arrivato dai Musei Capitolini il Busto di Medusa, lo straordinario marmo che Gian Lorenzo Bernini realizzò probabilmente tra il 1644 e il 1648, mentre a Roma, alle Scuderie del Quirinale, sono andate due importanti opere di Tiziano (la Pala Gozzi e la Crocefissione conservata nella chiesa di San Domenico) destinate alla grande esposizione dedicata al maestro della pittura tonale che sarà inaugurata il prossimo 5 marzo.
L'originale allestimento multisensoriale dedicato alla scultura del Bernini fino al 28 aprile 2013 porta lo spettatore indietro nel tempo, attraverso luci, suoni e profumi che rievocano le teatrali atmosfere del Barocco e ripercorre la storia affascinante che, secondo recenti interpretazioni, avrebbe portato alla realizzazione dell'opera: la complicata e travolgente relazione d'amore tra Gian Lorenzo Bernini e la nobildonna Costanza Piccolomini Bonarelli, le cui sembianze, secondo alcuni critici, furono riprodotte nel volto della Medusa.
Nicoletta Speltra
L'originale allestimento multisensoriale dedicato alla scultura del Bernini fino al 28 aprile 2013 porta lo spettatore indietro nel tempo, attraverso luci, suoni e profumi che rievocano le teatrali atmosfere del Barocco e ripercorre la storia affascinante che, secondo recenti interpretazioni, avrebbe portato alla realizzazione dell'opera: la complicata e travolgente relazione d'amore tra Gian Lorenzo Bernini e la nobildonna Costanza Piccolomini Bonarelli, le cui sembianze, secondo alcuni critici, furono riprodotte nel volto della Medusa.
Nicoletta Speltra
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