Dal 17 ottobre al 6 aprile a Palazzo Albergati

L'arte proibita si racconta a Bologna

Amina Benboutcha, Piège à loup, 2014 Cushion and wolf trap, 25 x 60 x 60 cm, Museu de l'Art Prohibit, Barcellona, Spagna
 

Samantha De Martin

11/08/2025

Bologna - Dall’antico Egitto ai nostri giorni, la censura ha da sempre cercato di insinuarsi nelle trame dell’arte, nel tentativo di far tacere significati e messaggi, per motivi politici, ma anche religiosi, sociali, sessuali, morali.
Uno degli esempi più eclatanti di censura risiede nell’Arte Degenerata, termine che nel contesto della Germania del regime nazista contraddistingueva quelle forme d'arte che si facevano portavoci di valori o estetiche contrarie alle concezioni naziste che si opponevano a molte forme di arte contemporanea, nell'intento di conservare i valori della razza ariana e della sua tradizione culturale.


AAVV Charlie Hebdo magazine, 2015 Magazine front cover, 31.7 x 39.6 cm, Museu de l'Art Prohibit, Barcellona, Spagna

Una mostra, tra gli appuntamenti di punta dell’agenda autunnale di Arthemisia, esamina il tema della censura esplorando oltre 50 opere di grandi artisti internazionali provenienti dal Museu de l’Art Prohibit di Barcellona, ciascuna con una storia sconvolgente da raccontare.

Realizzata in collaborazione con il Museu de l'Art Prohibit di Barcellona e curata da Carles Guerra con la consulenza scientifica di Fabio Isman, l'esposizione porrà i visitatori di fonte a domande necessarie sulla libertà di espressione, sul ruolo degli artisti nella società, sul ruolo dell’arte come strumento di denuncia e verità, dalle copertine di Charlie Hebdo ai Capricci di Francisco Goya.


Francisco de Goya y Lucientes, Donde vá mama? Los Caprichos (Títol sèrie), 1797-99 Etching, 20 x 28.8 cm, Museu de l'Art Prohibit, Barcellona, Spagna