Lucio Dalla: record di visite nella sua casa museo. A gennaio si replica
Lucio Dalla per il FAI
05/12/2012
Bologna - “Salva quello che c'è d'importante in Italia: la nostra Cultura”. Così Lucio Dalla, socio sostenitore del FAI (Fondo Ambiente Italiano), in uno spot dell’ottobre 2011, a meno di cinque mesi di distanza dalla sua improvvisa scomparsa, avvenuta il 1° marzo 2012, sosteneva la campagna nazionale di raccolta fondi “Ricordati di salvare l'Italia”.
E proprio la Delegazione FAI di Bologna nei giorni scorsi, dal 30 novembre al 2 dicembre, è riuscita, grazie alla disponibilità degli eredi, ad aprire le porte della casa del cantautore, al numero 15 della centralissima via Massimo d’Azeglio, vicino a Piazza Maggiore e alla Basilica di San Petronio. Obiettivo: raccogliere fondi per la ricostruzione del Municipio di Finale Emilia, gravemente danneggiato dal sisma dello scorso maggio.
E sono bastati pochi giorni di prevendita perché i biglietti per questa apertura straordinaria, in tutto 3500, andassero completamente esauriti. La folla dei visitatori, nei giorni di visita, si è radunata silenziosa per mettersi in coda davanti all’ingresso dell’abitazione per conoscere da vicino l’universo in cui Lucio Dalla componeva la sua musica e trascorreva il suo tempo.
E hanno scoperto anche la sua passione per le arti visive. A partire dal contesto scelto per vivere: un palazzo seicentesco con le pareti affrescate da allievi della suola di Antonio Basoli. Al suo interno ci sono i ricordi di una vita, insieme ad opere di artigianato artistico provenienti soprattutto da Napoli, città molto amata da Dalla, insieme ad opere d’arte classica, come i crocifissi quattrocenteschi, e contemporanea, di artisti emergenti o di amici affermati come Luigi Ontani, Mimmo Paladino e Aldo Mondino che lo ritrasse come Dallah nel 1992. Il suo amore per l'arte lo portò, nel '98, ad aprire una galleria d'arte, No Code, in via de' Coltelli, sempre nella "sua" Bologna, e anni prima a dedicare una canzone, Amico, rimasta inedita, ad Amico Aspertini, disegnatore e scultore bolognese vissuto a cavallo tra Quattro e Cinquecento. Così come nacque dall'osservazione di un dipinto una delle sue canzoni più famose, Com'è profondo il mare, ispirata dalla Predicazione di Sant'Antonio ai Pesci di Arnold Bocklin.
E, per quanto riguarda ancora la sua casa, c'è un'anticipazione: a gennaio 2013 sarà riaperta in occasione di Artefiera.
Nicoletta Speltra
E proprio la Delegazione FAI di Bologna nei giorni scorsi, dal 30 novembre al 2 dicembre, è riuscita, grazie alla disponibilità degli eredi, ad aprire le porte della casa del cantautore, al numero 15 della centralissima via Massimo d’Azeglio, vicino a Piazza Maggiore e alla Basilica di San Petronio. Obiettivo: raccogliere fondi per la ricostruzione del Municipio di Finale Emilia, gravemente danneggiato dal sisma dello scorso maggio.
E sono bastati pochi giorni di prevendita perché i biglietti per questa apertura straordinaria, in tutto 3500, andassero completamente esauriti. La folla dei visitatori, nei giorni di visita, si è radunata silenziosa per mettersi in coda davanti all’ingresso dell’abitazione per conoscere da vicino l’universo in cui Lucio Dalla componeva la sua musica e trascorreva il suo tempo.
E hanno scoperto anche la sua passione per le arti visive. A partire dal contesto scelto per vivere: un palazzo seicentesco con le pareti affrescate da allievi della suola di Antonio Basoli. Al suo interno ci sono i ricordi di una vita, insieme ad opere di artigianato artistico provenienti soprattutto da Napoli, città molto amata da Dalla, insieme ad opere d’arte classica, come i crocifissi quattrocenteschi, e contemporanea, di artisti emergenti o di amici affermati come Luigi Ontani, Mimmo Paladino e Aldo Mondino che lo ritrasse come Dallah nel 1992. Il suo amore per l'arte lo portò, nel '98, ad aprire una galleria d'arte, No Code, in via de' Coltelli, sempre nella "sua" Bologna, e anni prima a dedicare una canzone, Amico, rimasta inedita, ad Amico Aspertini, disegnatore e scultore bolognese vissuto a cavallo tra Quattro e Cinquecento. Così come nacque dall'osservazione di un dipinto una delle sue canzoni più famose, Com'è profondo il mare, ispirata dalla Predicazione di Sant'Antonio ai Pesci di Arnold Bocklin.
E, per quanto riguarda ancora la sua casa, c'è un'anticipazione: a gennaio 2013 sarà riaperta in occasione di Artefiera.
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