Firenze 2012. Un anno ad arte

Il Duomo di Firenze
 

29/02/2012

Firenze - Per il settimo anno consecutivo la primavera culturale coincide a Firenze con quella stagionale. In preparazione della prossima stagione di affluenza di visitatori a Firenze, la Soprintendenza ha messo a punto anche quest’anno un programma di sei esposizioni temporaneeche avranno luogo nei musei più illustri del Polo Museale fiorentino, ad iniziare dalla primavera 2012 per trovare conclusione a fine anno. La volontà è di rinnovare l’offerta museale permanente con proposte espositive stimolanti. Il filo conduttore che lega le sei mostre del 2012 è nella valorizzazione dell’alterità: dell’altro da sé, del diverso rispetto a ciò che si conosceva o si credeva di conoscere, dell’inaspettato che viene dall’altrove nello spazio o nel tempo. Altro dalla pittura, altro dall’esposto in permanenza: la Galleria degli Uffizi apre la serie delle sorprese riportando in vista dai depositi diciassette magnifici arazzi, desunti da otto serie ragguardevoli delle proprie collezioni. Di seguito, la stessa Galleria degli Uffizi propone un percorso nelle arti fiorentine del Gotico internazionale. Alla Galleria dell’Accademia, le alterità s’incontrano e si rispecchiano, in una ritessitura dei rapporti che hanno legato la grande arte del Novecento ai suoi innumerevoli precedenti. Il Museo Nazionale del Bargello presenta “favole dipinte”, valorizzando le magnifiche raccolte di ceramica e maiolica istoriata. Nel complesso di Palazzo Pitti si celebra il trionfo della “diversità”, in senso geografico, com’era nella chiave culturale della reggia, sede di raccolte eclettiche con ampi spazi dedicati a reperti naturali e a manufatti esotici. Anzitutto, nei confronti del Giappone: ben tre mostre sono dedicate a momenti diversi della civiltà nipponica e del nostro rapporto con essa. Al Museo degli Argenti approdano i fasti del Giappone antico, con tesori fin dall’epoca Edo. Nella Sala Bianca si dispiegano le creazioni del design giapponese odierno, in equilibrio mirabile fra la tradizione e l’innovazione. Alla Galleria d’Arte Moderna si propone il fenomeno del “Giapponismo” nella nostra pittura otto-novecentesca. Ancora in Pitti saranno aperte mostre in omaggio all’anno che la città dedica ad Amerigo Vespucci.

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