Dal 21 novembre al Museo degli Innocenti
Gli Impressionisti in Normandia, un’avventura da rivivere a Firenze
Pierre-Auguste Renoir, Tramonto, veduta di Guernsey (?), 1893 ca. Olio su tela, 22,5x36,5 cm Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret
Francesca Grego
20/11/2024
Firenze - A 150 anni dalla storica mostra che ne segnò la nascita a Parigi, nello studio del fotografo Nadar, l’Impressionismo è ancora protagonista sulla scena espositiva italiana. Da domani, giovedì 21 novembre, oltre 70 dipinti celebreranno l’anniversario a Firenze nel progetto Impressionisti in Normandia, Monet, Bonnard, Corot, Courbet, al Museo degli Innocenti fino al 4 maggio 2025. Ospite d’onore, le Ninfee rosa di Claude Monet, un’opera iconica concessa eccezionalmente concessa in prestito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Gran parte dei dipinti in mostra arriva invece dalla Collezione Peindre en Normandie, una delle più significative raccolte al mondo per la pittura impressionista, a cui si affiancano i quadri del Musée d’Art Moderne di Le Havre e di collezionisti privati.
Claude Monet, Etretat, 1864 ca. Olio su tela, 27x41 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret
Con i suoi incantevoli paesaggi, la Normandia esercitò un’attrazione irresistibile sui maestri dell’Impressionismo: spiagge, falesie scolpite dal vento, verdi vallate e acque dai riflessi cangianti sarebbero divenute fonti di ispirazione insostituibili, facendo della piccola penisola protesa sul Canale della Manica un luogo dell’anima e un vibrante laboratorio di idee. La racconta come per questi artisti la natura normanna finì per incarnare la gioia stessa di dipingere all’aria aperta, sperimentando nuove armonie di luce e colore. Oltre che un tour tra gli incantevoli paesaggi della regione, l’esposizione rifletterà sulla trama di scambi, confronti e collaborazioni che ne fecero uno dei luoghi chiave per la storia dell’Impressionismo.
Lungo il percorso espositivo sarà possibile ammirare perle come Falesie a Dieppe di Delacroix o La spiaggia a Trouville di Courbet, per poi entrare ufficialmente nel regno dell’Impressionismo con opere di Renoir - Tramonto, veduta di Guernesey, tra le altre - Monet, Corot, Bonnard e molti altri. Inondati da una luce irreale, luoghi come Dieppe, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp sono legati a doppio filo all’esperienza dei pittori della luce, come la leggendaria fattoria Saint-Siméon, oasi di pace immersa in una natura selvaggia, dove tutto ebbe inizio.
Adolphe-Félix Cals, Honfleur, Saint-Siméon o La Grande Cour, 1879. Olio su tela, 35x54 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret
Si inseriscono a pennello in questa linea di ricerca anche le Ninfee rosa della Galleria Nazionale di Roma, quintessenza degli studi condotti da Monet sulla luce. Un’opera fondamentale della produzione dell’artista che, tra il 1897 e il 1899 circa, si dedica agli studi preliminari per le Décorations de Nymphéas, progetto decorativo per l’Orangerie di Parigi. Il dipinto appartiene alla prima serie di otto Ninfee realizzata da Monet che tuttavia, in preda al suo carattere ipercritico, lo abbandonò in un ripostiglio per anni, fino a quando, nel 1914, la espose nella quadreria del suo atelier di Giverny.
Acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea nel 1962, il quadro rappresenta una delle immagini più emblematiche dell’Impressionismo e condensa le lunghe e appassionate ricerche condotte da Monet nel giardino di Giverny, dove la sua pittura en plein air si evolve fino a farsi liquida e quasi astratta, in cui la verità di un paesaggio è l’impressione che resta nella mente.
Claude Monet, Ninfee rosa, 1897-1899. Olio su tela, 81x100 cm. Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma
Claude Monet, Etretat, 1864 ca. Olio su tela, 27x41 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret
Con i suoi incantevoli paesaggi, la Normandia esercitò un’attrazione irresistibile sui maestri dell’Impressionismo: spiagge, falesie scolpite dal vento, verdi vallate e acque dai riflessi cangianti sarebbero divenute fonti di ispirazione insostituibili, facendo della piccola penisola protesa sul Canale della Manica un luogo dell’anima e un vibrante laboratorio di idee. La racconta come per questi artisti la natura normanna finì per incarnare la gioia stessa di dipingere all’aria aperta, sperimentando nuove armonie di luce e colore. Oltre che un tour tra gli incantevoli paesaggi della regione, l’esposizione rifletterà sulla trama di scambi, confronti e collaborazioni che ne fecero uno dei luoghi chiave per la storia dell’Impressionismo.
Lungo il percorso espositivo sarà possibile ammirare perle come Falesie a Dieppe di Delacroix o La spiaggia a Trouville di Courbet, per poi entrare ufficialmente nel regno dell’Impressionismo con opere di Renoir - Tramonto, veduta di Guernesey, tra le altre - Monet, Corot, Bonnard e molti altri. Inondati da una luce irreale, luoghi come Dieppe, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp sono legati a doppio filo all’esperienza dei pittori della luce, come la leggendaria fattoria Saint-Siméon, oasi di pace immersa in una natura selvaggia, dove tutto ebbe inizio.
Adolphe-Félix Cals, Honfleur, Saint-Siméon o La Grande Cour, 1879. Olio su tela, 35x54 cm. Caen, Collection Peindre en Normandie, dépôt à la Ville de Deauville, Les Franciscaines © Région Normandie/Inventaire général/Patrick Merret
Si inseriscono a pennello in questa linea di ricerca anche le Ninfee rosa della Galleria Nazionale di Roma, quintessenza degli studi condotti da Monet sulla luce. Un’opera fondamentale della produzione dell’artista che, tra il 1897 e il 1899 circa, si dedica agli studi preliminari per le Décorations de Nymphéas, progetto decorativo per l’Orangerie di Parigi. Il dipinto appartiene alla prima serie di otto Ninfee realizzata da Monet che tuttavia, in preda al suo carattere ipercritico, lo abbandonò in un ripostiglio per anni, fino a quando, nel 1914, la espose nella quadreria del suo atelier di Giverny.
Acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea nel 1962, il quadro rappresenta una delle immagini più emblematiche dell’Impressionismo e condensa le lunghe e appassionate ricerche condotte da Monet nel giardino di Giverny, dove la sua pittura en plein air si evolve fino a farsi liquida e quasi astratta, in cui la verità di un paesaggio è l’impressione che resta nella mente.
Claude Monet, Ninfee rosa, 1897-1899. Olio su tela, 81x100 cm. Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | A Londra fino al 30 marzo 2025
Il British Museum celebra Picasso, il genio dell’incisione
-
Treviso | Dal 1° dicembre a Possagno (Treviso)
Riapre l’Ala Ottocentesca del Museo Gypsotheca Antonio Canova. Il patrimonio dell'artista torna visibile al pubblico nella sua interezza
-
Sul piccolo schermo dall’11 al 17 novembre
La settimana dell'arte in tv, dai Bronzi di Riace a Monet
-
Brescia | Fino al 16 febbraio nel percorso Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552
Savoldo, Moretto e la luce ritrovata. Due capolavori restaurati in mostra a Brescia
-
Mondo | Dal 7 marzo al 9 giugno al Van Gogh Museum e allo Stedelijk
Anselm Kiefer e Van Gogh tra fiori e notti stellate. Un doppio incontro ad Amsterdam
-
Brescia | Al Museo di Santa Giulia di Brescia fino al 23 febbraio
Parla l’attivista Khalid Albaih: “La mia arte come atto di sopravvivenza e forma di protesta”