ALBERTO MAGNELLI

Magnelli
 

25/02/2004

La mostra aperta a Bellinzona, in Svizzera, propone un’ampia retrospettiva del pittore italiano Alberto Magnelli, la cui opera non trova iscrizione ad alcuna scuola di pittura ma appartiene alle grandi figure individuali che tanto hanno influito sulle generazioni della storia dell'arte del XX secolo. L’antologica di Villa Cedri di Bellinzona, dopo le mostre al Kunsthaus di Zurigo nel 1963 e ad Avignone nel 1988 per il centenario, vuole sottolineare a trent’anni dalla morte, l'originalità dell'opera di Magnelli: attraverso i circa 60 lavori esposti conferma le indubbie capacità di pittore e artista poliedrico. Egli infatti aveva partecipato alla rivista “La Voce” nei suoi primi anni fiorentini; sempre a Firenze si era legato con i futuristi italiani, per poi tornare alla sua età primitiva con i paesaggi contadini della Toscana. Fin dall’inizio l'artista manifesta un singolare approccio alla pittura. Aperto a ogni tipo di esperienza conoscitiva approda alla scrittura stenografica delle opere del 1914, alla scoperta dell'astrazione che avviene nel 1915 e che segnerà il suo cammino artistico: "Peinture n. 0526" del 1915 ne è una prova. In quell’anno Magnelli si trasferisce a Parigi, città che lo ospiterà fino alla morte, dove sarà in contatto con i diversi linguaggi della cultura dell’epoca: qui l'artista si esprimerà con opere, come "Legènde" del 1958, dalla visione totalmente moderna, quasi preannunciando i pittori del Novecento italiano quali De Chirico, Rosai e Soffici. Dopo la seconda guerra mondiale, Magnelli verrà riconosciuto come uno dei maestri della nuova generazione astratta come Poliakoff e Dorazio. I colori sobri e puri, forma e ritmo sono le caratteristiche della sua pittura: l'ordine che si piega allo spazio conquistato dalla forma; l'ordine capace di conferire ritmo all'immagine nelle corrispondenze di vuoto e pieno, di colore e tono. La mostra di Alberto Magnelli, illustra, attraverso dipinti, collages, ardesie, disegni, tutto l’itinerario di ricerca dell’artista, partendo dalle prime semplificazioni di figura fino alla vera e propria astrazione che ne caratterizza l’opera dell’ultimo periodo. Le opere esposte provengono da musei francesi, belgi, tedeschi, svizzeri e soprattutto dalla Successione Magnelli. "Alberto Magnelli (1888-1971)" è una mostra antologica che è stata curata da Daniel Abadie, direttore del Jeu de Paume di Parigi. Il catalogo edito da Pagine d'Arte, oltre a riprodurre tutte le opere in mostra e alcuni saggi pubblica due testimonianze di artisti diversamente connessi a Magnelli: Valerio Adami e Piero Dorazio. ALBERTO MAGNELLI (1888 – 1971) Fino al 14 ottobre 2001 Museo Villa dei Cedri Piazza San Biagio, 9 Bellinzona, Svizzera Tel. 0041.91.8218518/20 Orario: feriali 10-12, 14-18, festivi 10-18 lunedì chiuso Ingresso: Fr.S. 8, ridotto Fr.S. 5

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