I luoghi in mostra

Opera di Ippolito Caffi
20/02/2006
“ Oh quanto, oh quanto è assai più facile trattar sempre i stessi soggetti, dipingere sempre quello che è innanzi agli occhi; di quello che cambiare cielo, costumi e caratteri d’ogni cosa secondo il paese che si vuole rappresentare!”
Caffi è un viaggiatore insaziabile. A parte Belluno, saranno comunque Venezia e Roma le due città di riferimento per Caffi,
quelle che lo ispireranno e lo consacreranno all’arte, i luoghi ove risiederà e dove tornerà ripetutamente. Venezia e Roma unite e dialoganti, virtualmente, negli affreschi che il pittore realizza nelle salette del famoso Caffè Greco a Roma (1837): due vedute di Venezia e due di Roma, ampiamente descritte, delle quali rimane oggi solo il Ponte di Rialto.L’Oriente
Il 5 settembre 1843 Ippolito Caffi parte da Napoli per un lungo e atteso viaggio in Oriente, desideroso di veder e di narrare attraverso la sua pittura la realtà di quelle terre – le città, i templi, le moschee - distanziandosi in ciò dalla moda orientalista di quegli anni fatta di harem e di arredi esotici, spesso del tutti immaginari. Egli si sente ed agisce come un viaggiatore-reporter, con il taccuino in mano e all’occorrenza il pennello.
Genova, Milano, Pallanza, Nizza, Ginevra, Torino, Parigi
Nel suo viaggiare, Caffi visita numerose città italiane ed europee e di ciascuna lascia un’impressione, un ricordo; tratteggia una veduta, un paesaggio “emotivo” di cui la mostra dà ampio conto.
Napoli merita una considerazione a parte. A Napoli è il senso dello spazio che lo colpisce. Nel suo soggiorno nel ’43, in attesa di imbarcarsi per il viaggio in Oriente, è stato sottolineato come egli sappia “cogliere in una veduta vasta e spaziata, come quella del golfo e del molo, una sintesi essenziale, gli elementi che danno un taglio paesistico e delineano ciò che distingue maggiormente la “memoria” del luogo”.
Caffi è un viaggiatore insaziabile. A parte Belluno, saranno comunque Venezia e Roma le due città di riferimento per Caffi,
quelle che lo ispireranno e lo consacreranno all’arte, i luoghi ove risiederà e dove tornerà ripetutamente. Venezia e Roma unite e dialoganti, virtualmente, negli affreschi che il pittore realizza nelle salette del famoso Caffè Greco a Roma (1837): due vedute di Venezia e due di Roma, ampiamente descritte, delle quali rimane oggi solo il Ponte di Rialto.L’Oriente
Il 5 settembre 1843 Ippolito Caffi parte da Napoli per un lungo e atteso viaggio in Oriente, desideroso di veder e di narrare attraverso la sua pittura la realtà di quelle terre – le città, i templi, le moschee - distanziandosi in ciò dalla moda orientalista di quegli anni fatta di harem e di arredi esotici, spesso del tutti immaginari. Egli si sente ed agisce come un viaggiatore-reporter, con il taccuino in mano e all’occorrenza il pennello.
Genova, Milano, Pallanza, Nizza, Ginevra, Torino, Parigi
Nel suo viaggiare, Caffi visita numerose città italiane ed europee e di ciascuna lascia un’impressione, un ricordo; tratteggia una veduta, un paesaggio “emotivo” di cui la mostra dà ampio conto.
Napoli merita una considerazione a parte. A Napoli è il senso dello spazio che lo colpisce. Nel suo soggiorno nel ’43, in attesa di imbarcarsi per il viaggio in Oriente, è stato sottolineato come egli sappia “cogliere in una veduta vasta e spaziata, come quella del golfo e del molo, una sintesi essenziale, gli elementi che danno un taglio paesistico e delineano ciò che distingue maggiormente la “memoria” del luogo”.
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