L'arte impressionista sul grande schermo il 9 e il 10 maggio

Il Giardino degli Artisti: i colori e le ninfee degli impressionisti americani approdano al cinema

Courtesy of NEXO Digital | Philip Leslie Hale, The Crimson Rambler, 1909, PAFA | Courtesy of NEXO Digital
 

Samantha De Martin

21/04/2017

Probabilmente Monet non avrebbe mai immaginato che le ninfee di Giverny che avevano già abbondantemente stregato l'Europa sarebbero diventate un luogo di culto per tutto il movimento impressionista americano, fino ad ammaliare addirittura il grande schermo.
La bellezza di una natura incontaminata, colorata da fiori, estranea all'inarrestabile progresso del paese a stelle e strisce che respira già gli sbuffi dei treni a vapore, è la cornice dello straordinario documentario di Phil Grabsky, Il Giardino degli Artisti. L'impressionismo americano che porta nelle sale, il 9 e il 10 maggio, le vicende dell'Impressionismo americano.

Il film, che fa parte della stagione della Grande Arte al Cinema, distribuito in esclusiva per l'Italia da Nexo Digital con i media partner Sky Arte HD e Mymovies.it, ripercorre il dialogo tra l'Impressionismo Americano e il Garden Movement, fiorito tra il 1887 e il 1920. Entrambi i movimenti condividono la risposta al rapido cambiamento sociale innescato dall'industrializzazione americana, da quell'urbanizzazione che aveva spinto la classe media a cercare nella periferia un piccolo luocus amoenus in cui fosse possibile coltivare, nel tempo libero, piccoli e grandi giardini.



Il Giardino degli Artisti. L'impressionismo americano si apre con la mostra The Artist’s Garden: American Impressionism and the Garden Movement, 1887-1920 della Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Philadelphia, che esplora un periodo di vitale importanza per l'arte e che vede protagonisti artisti accomunati dall'interesse per i giardini e per la pittura en plein air.
Il viaggio dello spettatore prosegue poi nel Connecticut, ad Old Lyme, dove l'impressionismo firmato “USA” attecchì per merito della mecenate Miss Florence Griswold, che mise la sua dimora neoclassica a disposizione di artisti come Henry Ward Ranger e Willard Metcalf, affascinati da spiagge, luci e paludi di questo angolo di paradiso.
Il film conduce quindi il pubblico ad Appledore Island, l'isola trasformata dalla poetessa statunitense Celia Thaxter - che accolse artisti come Emerson, Nathaniel Hawthorne, Henry Wadsworth Longfellow, John Whittier e Sarah Orne Jewe - in uno straordinario luogo di incontro che, oltre ad essere un ridente giardino, ispirò ben 300 opere all'incisore, disegnatore e pittore Childe Hassam, tra i più noti dell'impressionismo americano.

Una teoria di artisti si muove lungo il documentario. Mary Cassat - la pittrice amica di Degas e Monet, che pose la maternità al centro delle sue tele - compare accanto allo scrittore Philip Leslie Hale e al ritrattista e pittore cosmopolita John Singer Sargent. Con loro non potevano mancare i Ten American Painters, i dieci pittori americani impressionisti - tra i quali John Henry Twachtman, Willard Leroy Metcalf, Robert Lewis Reid, Frank Weston Benson, Edmund Charles Tarbell - che, alla fine del 1897 decisero di abbandonare la Società degli artisti americani come segno di protesta di fronte all'ambiente “da circo equestre” che dominava le loro mostre. Nasceva quindi una nuova forma artistica nella quale i parchi e le strade di New York, Chicago e Boston diventavano i nuovi boschi di Boulogne e Fontainebleau ritratti da Monet.

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