"L’Abate Luigi"

Statue parlanti
 

30/07/2001

Altra importante “statua parlante” è l’Abate Luigi, statua in marmo bianco raffigurante un oratore, un console o un magistrato romano dalla toga a fitte pieghe e con una pergamena stretta nel pugno. L’opera sembra essere d’epoca tarda, data l’esecuzione sommaria, ma si caratterizza per l’atteggiamento solenne ed austero del personaggio. Il popolo avrebbe trovato l’appellativo di Don Luigi riscontrando nella statua una particolare somiglianza con il sacrestano della vicina Chiesa del Santo Sudario dei Savoiardi, uomo deforme ma dalla lingua sciolta. Dietro piazza Vidoni, dove la statua si trova, nella località di Monte della Farina, un tempo era la Curia Pompeia, dove alle Idi di Marzo del 44 a.C. Giulio Cesare venne ucciso da Cassio e Bruto. La scultura dopo una demolizione fu sistemata per breve tempo nel cortile di Palazzo Chigi in Piazza Colonna, poi, nel 1888, trasferita in una nicchia dello scalone del capitolino Palazzo Caffarelli-Vidoni, mentre nel 1924 fu collocata in di largo Vidoni. Da allora è rimasta nello stesso angolo della piazza e sul suo piedistallo si può leggere la seguente iscrizione: “Fui dell’antica Roma un cittadino. / Ora Abate Luigi ognun mi chiama. / Conquistai con Marforio e con Pasquino / nelle satire urbane eterna fama. / Ebbi offese, disgrazie e sepoltura / ma qui vita novella alfin sicura”. Lo spostamento all’interno del palazzo fu causato dalla mutilazione della testa dovuto alle sassate di un gruppo di ragazzi: quando essa venne sostituita una divertente satira fece dire a Don Luigi di “aver perso la testa” nel vedersi alloggiato nel nobile palazzo. La nuova testa è stata asportata nel 1970 e rimpiazzata da un calco in cemento a sua volta eliminato per lasciar posto nel 1991 ad un altro calco ricavato da una copia della statua conservata al Museo del Folklore.

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