Tutte le iniziative in Italia per il V centenario della sua morte

Perugino: l'arte del meglio maestro d'Italia torna a risplendere a Perugia

Pietro Vannucci detto Perugino, Madonna della Consolazione (1496-1499), olio su tavola, courtesy Galleria Nazionale dell’Umbria
 

La redazione

05/03/2023

“La mostra si propone di restituire a Perugino il posto che gli spetta nel lungo racconto dell’arte” afferma il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Marco Pierini, in occasione dell’esposizione celebrativa sul “maestro d’Italia” per il V centenario della sua morte, inaugurata ieri a Perugia.

“Il meglio maestro d’Italia”. Perugino nel suo tempo, fino all’11 giugno 2023, restituisce all’artista il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, presentando i suoi maggiori capolavori. Quasi settanta opere, antecedenti al 1504, anno nel quale il Vannucci lavorava a due commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova (ora al Louvre di Parigi) e lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia (oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen in Francia).

Pietro Vannucci detto Perugino, Ritratto di Lorenzo di Credi (1488), olio su tavola trasferito su tela, courtesy National Gallery of Art Washington

Per oltre un quarto di secolo Pietro Vannucci, detto il Perugino, ha dominato la scena artistica italiana, diffondendo la sua maniera lungo tutta la penisola, specialmente nella Firenze del Magnifico Lorenzo, nella Perugia dei Baglioni, nella Roma dei grandi papi, da Sisto IV ad Alessandro VI. 
La capacità dell’artista di interpretare ed esaltare i valori civili e religiosi “del suo tempo” è una delle principali chiavi del suo successo che raggiunse i più prestigiosi committenti dell’epoca. Numerosi artisti attivi in tutta Italia ne imitavano le armoniose, pacifiche composizioni. Eppure quell’attitudine a rendere canonica la perfezione ideale, fu anche la ragione del suo declino, giunto precipitosamente con l’emergere di una nuova generazione capace di conferire forma nuova ai tempi che stavano di nuovo mutando.

La mostra dà conto dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.


Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino, Cristo in pietà (1495), tempera su tavola, Perugia, courtesy Galleria Nazionale dell'Umbria

Si tratta di una grande operazione espositiva arricchita da un catalogo che vuole essere un affresco capace di raccontare da prospettive diverse il protagonista e il contesto storico e artistico nel quale operò, e dal docufilm Perugino. Rinascimento immortale,  oltre a podcast e prodotti editoriali per bambini e ragazzi.

Il Divin pittore sarà protagonista di ulteriori iniziative che si svolgeranno in varie città d’Italia durante l’anno. Perugia continuerà a essere il fulcro delle celebrazioni.

A Palazzo Baldeschi la Fondazione Perugia dal 23 giugno darà il via a un progetto espositivo dal titolo “Nero Perugino”, interamente dedicato alle opere del Vannucci accomunate dalla suggestiva e peculiare soluzione formale del fondo nero. Attraverso una selezione di opere proveniente dai più importanti musei nazionali e internazionali, la mostra evidenzia la grandezza raggiunta dall’artista, capace di innestare nella sua pittura evocativa un sentore di naturalezza, che diventerà un suo tratto peculiare e che sarà di fondamentale importanza anche per gli artisti della generazione successiva.

Al Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia è in corso fino al 7 gennaio “Perugino nel segno del tempo che prevede il cantiere di restauro del Martirio di San Sebastiano (Pala Martinelli) in collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria e l’esposizione dell’Ascensione di Sansepolcro.

Sempre a Perugia, presso il Nobile Collegio del Cambio, dal 1 aprile a fine dicembre si svolgerà Un nuovo incontro con l’Egregius Pictor. Rileggendo gli affreschi del Perugino al Cambio: al pubblico saranno offerte conoscenze e informazioni sull’attività del Perugino attraverso monitor multimediale con touch interattivo.


Pietro Vannucci detto Perugino, San Bernardino risana da un'ulcera la figlia di Giovannantonio Petrazio da Rieti (1473 ca.), tempera su tavola, Perugia, courtesy Galleria Nazionale dell'Umbria

Dal 24 giugno al 24 settembre 2023, nell’ex Refettorio dell’Abbazia di San Pietro verrà ricomposta per la prima volta la parte inferiore dell’Ascensione di Cristo, la grande predella, proveniente dal Museo di Rouen e dalla Pinacoteca Vaticana. Di straordinaria qualità pittorica, testimonia la meritata fama del linguaggio di Perugino, forse sostenuto anche da studi del suo giovanissimo allievo Raffaello.

E poi ancora a Pavia si svolgerà dal 29 giugno ‘Tenute in pregio grandissimo’. Pietro Perugino alla Certosa di Pavia, un’esposizione che intende ricomporre nel luogo originario il polittico realizzato da Perugino per la Cappella di San Michele presso la certosa lombarda, che molto ha influenzato la cultura figurativa padana.

A Città della Pieve il 1 luglio inaugurerà Al battesimo fu chiamato Pietro. Il Perugino a Città della Pieve con focus sulle opere lasciate dall'artista nella città natale: la Natività, il Battesimo e la Deposizione dalla Croce, alcuni dei momenti più interessanti del suo sempre innovativo percorso artistico.

E infine, sempre a Perugia, dal 28 ottobre sarà la volta di Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia, una mostra che toccherà la storia, vera o romanzata, di molti artisti che furono celebrati attraverso la stagione figurativa del Romanticismo storico. Una storia per immagini dove verranno messe in evidenza le capacità operative degli artisti, le loro umane debolezze, la loro aspirazione nel farsi eccellenti, le loro vicende sentimentali, il loro rapporto con il reale, le loro fragilità ma anche la loro alterigia.

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