Santa Giulia: millenni di storia

Monastero di Santa Giulia
 

25/03/2003

Il complesso monastico di Santa Giulia a Brescia, monastero benedettino femminile, rappresenta un'occasione non usuale per rivivere i molti secoli di storia della città. Fondato nel 753 d.C. dal re dei Longobardi Desiderio e da sua moglie Ansa, nel comparto nordorientale dell'antica Brixia, fu costruito su un abitato di età romana. Quest'ultimo, tra l'area del Foro e la cinta muraria, era occupato da molte ed importanti domus. Oggetto di numerosi adattamenti e rifacimenti, porta le testimonianze anche dell'età Comunale (XII sec.) e del Rinascimento. Il complesso si articola intorno ai suoi chiostri e alle sue tre chiese: la basilica di SanSalvatore, l'oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il coro delle monache e la chiesa rinascimentale di Santa Giulia. Tutto il complesso ha mutuato poi il nome da quest'ultima chiesa. Da non trascurare inoltre i cicli pittorici di Floriano Ferramola e di Gerolamo Romanino, che abbelliscono tutto il complesso. Per quanto riguarda la basilica longobarda, degna di nota è la sua fama letteraria e storica: Alessandro Manzoni infatti cita il luogo nella sua opera Adelchi come rifugio della bella Ermengarda dopo essere stata ripudiata da Carlo Magno. Nel territorio antistante la basilica sono collocate le sculture attribuite a tutto il complesso monastico e quelle qui ritrovate dal XIX sec. ad oggi: si tratta di manufatti in terracotta e pietra calcarea, di epoca altomedioevale, che dovevanofar parte dell'originario corredo artistico collegato alla chiesa voluta da Desiderio. Siamo di fronte a più di 12.000 mq che ripercorrono la storia di Brescia dall'età del Bronzo al secolo scorso. Tenuto conto di ciò, si è deciso di allestire in questo complesso un ricco museo: il Museo della Città, visitabile dal 1998. All'interno del museo sono custoditi circa undicimila oggetti che raccontano la storia della città dal IV millennio a.C. al XVIII sec. d.C. Il percorso del museo si svolge attraverso gli ambienti stessi del monastero. Nei seminterrati, che prima servivano come depositi alimentari per le monache, ora sono allestiti i settori dedicati alla preistoria e protostoria. L'uscita da questo settore avviene attraverso il passaggio per le domus dell'Ortaglia. Tutt'intorno al chiostro si snoda poi un itinerario che ripropone le fasi di nascita, vita e morte dell'antica città romana di Brixia, seguendo tre filoni: l'edilizia pubblica monumentale, l'edilizia residenziale privata, le necropoli. Il percorso si chiude con cenni relativi alla Brescia Cristiana, l'abbandono dei riti pagani a favore del nuovo culto.

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