Tre mostre da non perdere

Settembre con i maestri della fotografia, da Capa a Doisneau

Robert Capa, Capucine, modella e attrice francese al balcone, Roma, agosto 1951 | Courtesy Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos



 

Francesca Grego

13/09/2021

La grande fotografia è tornata. Mentre a Milano si accendono i riflettori sul Photofestival 2021, le icone dello scatto si danno appuntamento nelle città italiane per un autunno nel segno dell’immagine d’autore. Stili, linguaggi e poetiche differenti si incrociano nelle mostre di settembre, spaziando dai reportage di Robert Capa - che rivela il suo “nascosto” nell’uso del colore - alle scene di strada romantiche o scanzonate di Robert Doisneau, ritrovate dalle figlie nel suo immenso archivio. E non manca un’incursione nella fotografia al femminile: un caleidoscopio di sguardi e di possibilità da scoprire nell’ultimo, imponente progetto dei Musei di San Domenico di Forlì, spaziando tra il Novecento e gli anni Duemila, tra pioniere come Lee Miller o Dorothea Lange e protagoniste del contemporaneo come Annie Leibovitz e Cristina de Middel. 


Robert Capa, Soldati britannici assistono a un incontro di pugilato su una nave per il trasporto delle truppe dall’Inghilterra al Nord Africa, 1943 I © Robert Capa International Center of Photography Magnum Photos

Capa in Color. Gallerie Estensi di Modena, dall’11 settembre al 13 febbraio 2022
Non solo bianco e nero. Tra i più celebri reporter di sempre e tra i fondatori della mitica agenzia Magnum Photos, Robert Capa svela ai visitatori delle Gallerie Estensi una dimensione della sua opera spesso rimasta in ombra. Realizzati per famose riviste di diversi paesi del mondo - Life (USA), Illustrated (UK), Epoca (Italia) - e mai presentati prima in un’unica mostra, i suoi scatti a colori spaziano dal reportage di guerra alla fotografia di viaggio, dalla moda ai ritratti di celebrità come Hemingway,  Picasso, Ingrid Bergman, Orson Welles. Mentre raccontano la società del secondo dopoguerra, le 150 immagini dell’esposizione modenese esplorano il rapporto del maestro con la fotografia a colori, il suo particolare approccio ai nuovi mezzi e la capacità di integrare le possibilità offerte dalle tecnologie nella sua straordinaria arte del reportage. Ed è grazie alle tecnologie del secondo millennio che oggi possiamo ammirare le foto di Capa come se fossero state appena scattate: un lungo lavoro di restauro in digitale promosso dall’International Center of Photography, infatti, ha restituito loro la vividezza dei colori originali che era andata perduta. 


Eve Arnold, Two models check their make-up backstage at the Abyssinian Church. Harlem, New York, USA, 1950 I © Eve Arnold / Magnum Photos

Essere Umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo
. Musei di San Domenico, Forlì, dal 18 settembre al 30 gennaio 2022

Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, le originalissime maschere di Inge Morath nella serie realizzata con Saul Steinberg, i volti iconici della Grande Depressione catturati da Dorothea Lange,  gli scatti con cui Annie Leibovitz ha rivoluzionato il calendario Pirelli: se ripercorriamo la storia della fotografia, la forza dei contributi femminili alla quinta arte balza all’occhio. Dopo Steve McCurry, Sebastiao Salgado, Elliott Erwitt, Ferdinando Scianna, i Musei di San Domenico proseguono sulla strada della fotografia d’autore con una grande mostra dedicata alle donne dietro l’obiettivo. Sono 314 gli scatti selezionati per la rassegna Essere Umane e sono firmati da 30 fotografe di spicco del Novecento e degli anni Duemila: oltre alle autrici già citate, troviamo nomi del calibro di Margaret Bourke-White, Berenice Abbott, Tina Modotti, Diane Arbus, Lisetta Carmi, Letizia Battaglia, Claudia Andujar, Zanele Muholi, Cristina de Middel: un affascinante viaggio trasversale ai generi della fotografia, tra territori, epoche, stili e poetiche differenti. 


Robert Doisneau, Les frères, rue du Docteur Lecène, Paris, 1934 I © Robert Doisneau 

Robert Doisneau. Palazzo Roverella, Rovigo, dal 23 settembre al 31 gennaio 2022
Il mondo fotografato da Robert Doisneau “non ha nulla a che fare con la realtà, ma è infinitamente più interessante”: negli scatti del reporter francese anche la vita della gente comune è capace di grandi rivelazioni. A Rovigo il suo sguardo si svela in 143 immagini scovate dalle figlie Annette Doisneau e Francine Deroudille setacciando una miniera di 450 mila negativi. Raccontano la Resistenza in Francia, le periferie di Parigi, i giochi dei bambini e i personaggi eccentrici incontrati nei caffè, il mondo dell’arte e quello della moda. E naturalmente c’è il Bacio più famoso della storia della fotografia: quello della giovane coppia diventata un’icona in mezzo al traffico di Place de l’Hôtel de Ville. Ribelle, poetico, anticonformista, Doisneau è considerato insieme a Cartier-Bresson il fondatore della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. “Le meraviglie della vita quotidiana sono così eccitanti; nessun regista può ricreare l’inaspettato che trovi per strada”, ha detto una volta il reporter.


Cristina de Middel, The afronauts, 2012 I © Cristina de Middel / Magnum Photos. Da: Essere umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo. Musei di San Domenico, Forlì

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