Da Milano a Roma gli appuntamenti da non perdere

Dal mondo fluttuante di Kuniyoshi agli scatti di Araki, il Giappone in 5 mostre

Utagawa Kuniyoshi, Ragazza che gioca col gatto. Serie senza titolo di donne che si riflettono allo specchio, 1845 circa, 28,8 x 22,8 cm
 

Samantha De Martin

06/11/2017

Milano - Eroi leggendari e mondi fluttuanti, paesaggi e animali fantastici, ma anche il ritratto della città di Tokyo composto dai sorrisi e dagli sguardi dei suoi abitanti. Il fascino del Giappone continua ad ammaliare con la delicata armonia dei suoi seducenti mondi. In occasione del 150esimo anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, le cui celebrazioni hanno avuto inizio a luglio dello scorso anno, il calendario degli appuntamenti artistici è ancora molto fitto e le mostre, da Kuniyoshi a Hokusai, da non perdere.

A Milano l’universo visionario di Kuniyoshi
Con i suoi mondi bizzarri popolati da carpe, gatti, fantasmi e donne bellissime, Utagawa Kuniyoshi, maestro indiscusso dell’ukiyoe - genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno - conquista Milano. Fino al 28 gennaio il Museo della Permanente ospita la mostra Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante, presentando la produzione del maestro giapponese nella sua interezza, attraverso una selezione di 165 silografie policrome, tutte provenienti dal Giappone e che illustrano gli eroi del romanzo Suikoden divenuto un vero e proprio best seller in Cina e in Giappone alla fine del Settecento.
L’ “Arcimboldo” giapponese, noto per le sue figure composite e per gli illusionistici giochi di ombre, e che tanto ha appassionato anche Monet (che avrebbe avuto alcune sue riproduzioni appese nella cucina della sua famosa casa a Giverny) porterà a Milano il suo intrigante universo.

Bologna omaggia Kunisada
In occasione dei 30 anni dalla fondazione del Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale di Bologna, il Museo di Palazzo Poggi, ospita fino al 3 giugno, un'importante mostra dedicata a Utagawa Kunisada, uno dei maggiori artisti - accanto a Hokusai, Hiroshige e Kuniyoshi - della xilografia ukiyo-e del XIX secolo.
Autore di oltre 40mila opere, tra stampe dedicate al teatro kabuki, libri e dipinti, la maggior parte dei quali celebra la bellezza femminile, sarà esposto in tre distinte turnazioni, seguendo un itinerario cronologico che consente di conoscere le principali fasi stilistiche della sua intensa carriera. La collezione di stampe giapponesi ukiyo-e del Museo di Palazzo Poggi consta di oltre 250 opere di Kunisada, di proprietà della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e del Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale, che le hanno cedute in comodato d'uso all'Università di Bologna per la loro valorizzazione. Per la realizzazione della mostra ne sono state selezionate circa 90 fra le più rappresentative.

Gli scatti erotici di Araki a Montecchio Maggiore (Vicenza)
C’è tutta la sensualità dei nudi femminili, la bellezza delle composizioni floreali, accanto alla riflessione sull’eros e sulla morte negli scatti del fotografo giapponese Nobuyoshi Araki. La Fondazione Bisazza fino al prossimo 3 dicembre gli rende omaggio ospitando alcune immagini appartenenti a serie diverse - da Sentimental Journey a Painting Flowers - che raccontano indirettamente le esperienze che hanno maggiormente segnato la vita dell'autore nel corso degli anni.
Un esempio è la raccolta più recente Love on the Left Eye, le cui fotografie tutte volutamente oscurate nella parte destra rispetto a quella ben visibile di sinistra, testimoniano la perdita della vista nel suo occhio destro.

Il Rinascimento giapponese agli Uffizi
Il Rinascimento giapponese incontra per la prima volta l’Europa e sceglie l’Aula Magliabechiana degli Uffizi per sedurre il pubblico, fino al prossimo 7 gennaio, attraverso 39 grandi pitture di paesaggio e natura adagiate su paraventi pieghevoli (byōbu) e porte scorrevoli (fusumae). Queste delicate opere - molte delle quali Tesori Nazionali e Proprietà Culturali Importanti, provenienti da musei, templi e dall’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone – sono difficili da ammirare anche in Giappone in quanto non esposti al pubblico. I paesaggi e le atmosfere simboliche di illustri maestri - da Hasegawa Tōhaku a Kaihō Yūshō e Unkoku Tōgan - dialogano con i dipinti della tradizione Kanō, popolati da fiori e uccelli, rappresentati con colori brillanti secondo le modalità dello stile yamatoe. Da martedì 31 ottobre, 14 nuove opere sono state svelate sostituendo completamente la prima sessione dell’esposizione e offrendo al pubblico un percorso completamente nuovo tra paesaggi ad inchiostro e in foglia d’oro, tesori nazionali e le scuole pittoriche più rappresentative del rinascimento giapponese. Dal 3 dicembre, le opere verranno sostituite con la terza e ultima selezione di capolavori. Tra i grandi nomi esposti Hasegawa Tohaku, la Scuola di Sotatsu e la Scuola Kano.

30 anni di fotografia all’Istituto giapponese di cultura di Roma
Non ci sono solo la Grande Onda di Hokusai e i delicati ritratti di beltà di Keisai Eisen, per la prima volta in Italia, ad incantare i visitatori dell’Ara Pacis, attraverso la mostra dal titolo Hokusai. Sulle tracce del maestro, in corso fino al 14 gennaio. Roma rende omaggio al Giappone anche attraverso la fotografia. L’Istituto Giapponese di cultura ospita fino al 5 gennaio Lo sguardo sul mondo contemporaneo. Fotografia giapponese Settanta/Duemila a cura di Rei Masuda del National Museum of Modern Art di Tokyo. Settantasei immagini di 23 autori – da Moriyama a Tamura, da Araki a Suzuki - raccontano il divenire di uomini e luoghi, protagonisti di un irrefrenabile cambiamento che ha condotto al collasso della società tradizionale all’impatto con l’Occidente. La gente comune, gli abitanti di Tokyo, coppie in posa nei parchi, cedono il passo a paesaggi trasformati e a palazzi distrutti, ma anche all’esplosione dei ciliegi in fiore, simbolo di caducità e bellezza.

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