Hokusai. Sulle orme del Maestro

Katsushika Hokusai, Giornata limpida col vento del sud (o Fuji Rosso), Dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 circa, Silografia policroma | Courtesy of Kawasaki Isago no Sato Museum

 

Dal 12 Ottobre 2017 al 14 Gennaio 2018

Roma

Luogo: Museo dell’Ara Pacis

Indirizzo: Lungotevere in Augusta

Orari: Tutti i giorni 9.30 - 19.30 | 24 e 31 Dic 9.30 - 14 | Chiuso il 25 Dic e il 1° Gen | La biglietteria chiude un’ora prima

Curatori: Rossella Menegazzo

Enti promotori:

  • Roma Capitale
  • Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
  • Con il supporto dell’Ambasciata Giapponese

Costo del biglietto: Biglietto solo mostra: Intero 11 € | Ridotto 9 € (+ prevendita 1 €) | Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Telefono per informazioni: +39 060608

E-Mail info: info.arapacis@comune.roma.it

Sito ufficiale: http://www.arapacis.it



Deve la sua fama universale alla Grande Onda parte della serie di Trentasei vedute del monte Fuji e all’influenza che le sue riproduzioni ebbero sugli artisti parigini di fine Ottocento, tra i quali Manet, Toulouse Lautrec, Van Gogh e Monet, protagonisti del movimento del Japonisme. L’opera di Katsushika Hokusai (1760-1849), maestro indiscusso dell’ukiyoe, (che letteralmente significa “immagini del Mondo Fluttuante”), attivo tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, è vastissima e versatile, ed ebbe grande diffusione nel tempo grazie ai numerosi seguaci.
 
Hokusai. Sulle orme del Maestro si apre il prossimo 12 ottobre al Museo dell’Ara Pacis di Roma - promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il supporto dell’Ambasciata Giapponese, organizzata da MondoMostre Skira e Zètema Progetto Cultura e curata da Rossella Menegazzo - e intende dar conto dell’opera e dell’eredità del grande maestro.  
 
Attraverso circa 200 opere (100 per ogni rotazione della mostra per motivi conservativi legati alla fragilità delle silografie policrome) provenienti dal Chiba City Museum of Art e da importanti collezioni giapponesi come Sumisho Art Gallery, Uragami Mitsuru Collection e Kawasaki Isagono Sato Museum, oltre che dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, la mostra racconta e confronta la produzione del Maestro con quella di alcuni tra gli artisti che hanno seguito le sue orme dando vita a nuove linee, forme ed equilibri di colore all’interno dei classici filoni dell’ukiyoe.
 
Hokusai ha esplorato soggetti di ogni tipo: dal paesaggio alla natura, animali e fiori, dal ritratto di attori kabuki a quello di beltà femminili e di guerrieri, fino alle immagini di fantasmi e spiriti e di esseri e animali semileggendari.
 
Era uno sperimentatore che variava formati e tecniche: dai dipinti a inchiostro e colore su rotolo verticale e orizzontale, alle silografie policrome di ogni misura per il grande mercato, fino ai più raffinati surimono, usati come biglietti augurali, inviti, calendari per eventi e incontri letterari, cerimonie del tè, inviti a teatro.
I volumi dei Manga, che raggruppano centinaia di schizzi e disegni tracciati dal maestro e stampati in solo inchiostro nero con qualche tocco di vermiglio leggero, rappresentano il compendio di tanta eccentricità e genialità messa a disposizione di giovani artisti e pittori quali modelli per ogni genere di soggetto. Tra i suoi allievi ci sono Hokuba, Hokkei (1790-1850), Hokumei (1786-1868) che segnano la generazione successiva di artisti, insieme a Keisai Eisen (1790-1848), allievo non diretto di Hokusai, ma che da lui è stato influenzato, che ha determinato gli sviluppi delle stampe di bellezze femminili e paesaggio degli anni 1810-1830. Proprio a Eisen, presentato in Italia per la prima volta in questa mostra, appartiene la bellissima e imponente figura di cortigiana rappresentata nella silografia che Van Gogh dipinge alle spalle di Père Tanguy e utilizzata anche in copertina del Paris Le Japon Illustré nel 1887.
 
La mostra si compone di cinque sezioni che toccheranno i temi più alla moda e maggiormente richiesti dal mercato dell’epoca:
 
1- MEISHŌ: mete da non perdere
Presenta le serie più famose di Hokusai: le Trentasei vedute del Monte Fuji, le Otto vedute di Ōmi, i tre volumi sulle Cento vedute del Fuji e un dipinto su rotolo del Monte Fuji, presentato per la prima volta in Italia e in anteprima assoluta.
Questa sezione illustra le mete di viaggio e i luoghi celebri che un giapponese di epoca Edo non doveva assolutamente perdere o perlomeno doveva conoscere: cascate, ponti e luoghi naturali delle province più lontane, vedute del Monte Fuji da località rinomate, locande e ristoranti e stazioni di posta lungo la Via del Tōkaidō che collegava Edo (Tokyo) a Kyoto.
Non manca la “Grande Onda” di Hokusai, che si potrà apprezzare in ben due versioni differenti, che si alterneranno a metà del periodo espositivo per motivi conservativi: una proveniente dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, l’altra dalla collezione Kawasaki Isago no Sato Museum, così come tante altre importanti silografie della serie Trentasei vedute del Monte Fuji confrontabili in doppia versione.

2- Beltà alla moda
Una serie di notevoli dipinti su rotolo e silografie policrome dedicate al ritratto di beltà femminili e cortigiane delle famose case da tè del rinomato quartiere di piacere di Yoshiwara mettono a confronto lo stile del maestro Hokusai con quello di alcuni tra i suoi allievi più famosi tra cui Gessai Utamasa, Ryūryūkyō Shinsai, Hokumei, Teisai Hokuba.
In particolare si sottolinea la novità della composizione di Keisai Eisen, grande personalità nel campo del ritratto femminile, che redige un vero reportage di moda, avvolgendo le sue donne e mettendole in posa così da evidenziarne i kimono e gli obi imponenti, i tessuti raffinatissimi dai motivi ricercati, coloratissimi e sempre studiati nel particolare più minuto.
In questo contesto è stata pensata anche una piccola ma raffinata raccolta di immagini legate alla seduzione e al mondo del piacere e dell’erotismo che mettono a confronto Hokusai ed Eisen attraverso silografie “pericolose” (abunae), in cui si intuiscono situazioni di scambio amoroso senza svelarne l’aspetto sessuale, sublimato attraverso la bellezza di stoffe e abiti che coprono i corpi e fanno sognare, e le famose pagine del volume erotico di Hokusai “Kinoe no Komatsu”.
 
3- Fortuna e buon augurio
Nel formato della silografia, di Eisen in questo caso, e attraverso una serie di undici dipinti su rotolo di Hokusai che rappresentano le divinità popolari della fortuna, si evince uno dei soggetti in voga all'epoca come portafortuna, protezione, augurio per occasioni speciali. Tutte opere esposte per la prima volta in Italia.
 
4- Catturare l’essenza della natura
Hokusai e allievi a confronto attraverso una serie di dipinti su rotolo provenienti dal Giappone sul tema della natura e degli animali per sottolineare i motivi classici della pittura di “fiori e uccelli” e la valenza simbolica di alcuni animali quali il drago, la tigre, la carpa, il gallo riproposti nello stile di ciascun artista.
 
5- Manga e manuali per imparare
La serie completa dei 15 volumi di Manga di Hokusai sono esposti in questa sezione e rimandano ai tratti e alla forza che il maestro sa dare a ogni creatura che decide di rappresentare ma anche alla sua volontà di insegnare le regole della pittura ad artisti e appassionati. A fianco dei volumi di Hokusai, un album dell’allievo Shotei ripercorre i soggetti e le forme del maestro proponendo pagine simili fitte di disegni e schizzi.

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