Dal 12 aprile al 24 giugno presso Leica Galerie Milano

L'arcobaleno è sottovalutato. La micro-poesia per immagini di Piero Percoco in mostra a Milano

Piero Percoco, L'arcobaleno è sottovalutato | Courtesy Leica Camera Italia
 

Samantha De Martin

31/03/2023

Milano - Un mandorlo in fiore, circondato da ulivi, fiammeggia di vita.
La gigantografia di un grande albero che brucia (ma solo in apparenza) è l’immagine guida della nuova mostra fotografica di Piero Percoco che Leica Camera Italia presenterà dal 12 aprile al 24 giugno negli spazi di Leica Galerie Milano.
Il titolo della mostra, a cura di Denis Curti e Maurizio Beucci, L’arcobaleno è sottovalutato, ricalca semplicemente l’account Instagram di Percoco: therainbow_is_underestimated, restituendo la magia di un processo caro al fotografo.

Da un’immagine straziante, come quella di una pianta in fiamme, che richiama con forza la necessità di proteggere la terra e la natura, il fotografo di Sannicandro di Bari, classe 1987, propone un viaggio verso una possibile salvezza, un paese delle meraviglie, forse la Puglia stessa, terra d'origine di Percoco, che diventa simbolo di ripartenza, alla maniera dei fiori che continuano a vivere al di là del fuoco.


Piero Percoco, L'arcobaleno è sottovalutato | Courtesy Leica Camera Italia

Punto di partenza di questo cammino attraverso 35 fotografie, un mix di paesaggi urbani e naturali, con uno sguardo rivolto anche alle persone, è una micro-poesia per immagini costruita con insetti, alberi, dettagli naturali, colori squillanti, che invitano ad andare oltre l’immagine apparente, tra natura e umanità, attraverso un approccio energetico verso questa materia.

“Questa foto è molto rappresentativa del mio lavoro – speiga Piero –. Ero in giro tra le campagne del mio paese, ero partito a piedi da casa e mi sono imbattuto in quest’albero di mandorlo che pareva in fiamme. Questo scatto è rappresentativo della resistenza , della sofferenza, di un capitolo che si chiude, che brucia, ma al tempo stesso di cambiamento e di speranza”.


Piero Percoco, L'arcobaleno è sottovalutato | Courtesy Leica Camera Italia

Così le spiagge dei baresi, tra i soggetti preferiti di Percoco, i volti e le situazioni immortalate con uno smartphone sulla spiaggia, tra gli scogli, sotto il sole, che hanno affollato la ricerca di Percoco negli anni passati, cedono il passo alla natura, “a una natura che ci sarà sempre anche quando ci autodistruggeremo” come spiega il fotografo.

“Il percorso abbraccia le fotografie realizzate negli ultimi due anni con macchine fotografiche Leica, Leica Q2 e D-Lux 7, e poi altri scatti fatti con iPhone, che mettono in luce la ricerca da sempre portata avanti da Percoco. “Tutte le foto sono il riflesso dei luoghi in cui vivo” spiega.
Ma Come si fa a rendere originali soggetti che si incontrano tutti i giorni?


Piero Percoco, L'arcobaleno è sottovalutato | Courtesy Leica Camera Italia

“Anche se a volte il quotidiano sembra soffocarci, se stiamo attenti, anche nei luoghi che crediamo noiosi può accadere qualcosa di sorprendente. Tutto il mio lavoro è il risultato di uno sforzo non indifferente. Tutto ha avuto inizio dai forti disagi di famiglia ed economici che non mi hanno potuto permettere di spostarmi e nemmeno di iscrivermi ad una scuola di fotografia. Mi sono rimboccato le maniche, costretto a scavare nella terribile quotidianità dove non c’è niente. Con gli anni ho cercato di creare un nuovo canale di interpretazione del sud Italia che non è il solito stereotipo”. Così dopo aver debuttato con le sue celebri spiagge sul New Yorker e dopo aver conquistato il New York Times con le sue foto che immortalano i dettagli di persone, Percoco, che firma la copertina di Splash, l’ultimo album di Colapesce e Dimartino, invita a dimenticare per un attimo la routine delle città per ascoltare la natura e tornare alle origini.

 Leggi anche:
• Alla Collezione Peggy Guggenheim la Generazione Z a tu per tu con le atmosfere oniriche di Magritte

COMMENTI